La Giornata nazionale della salute della donna, istituita con Direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri 11 giugno 2015 e promossa dal ministero della Salute insieme alla Fondazione Atena Onlus, viene celebrata ogni anno il 22 aprile attraverso iniziative di sensibilizzazione e prevenzione organizzate dalle principali istituzioni, associazioni e società scientifiche che si occupano di promozione della salute rivolta al genere femminile, con l’obiettivo di promuovere l’informazione, la prevenzione e la cura, come riportato sul sito del ministero della Salute.

Durante la settimana che va dal 19 al 25 aprile, sono previste visite ed esami strumentali, consulenze telefoniche, eventi e colloqui a distanza, infopoint e distribuzione di materiale informativo negli ospedali coi Bollini Rosa aderenti a questa iniziativa. Si tratta di un appuntamento teso a sottolineare l’importanza della prevenzione primaria, della diagnosi precoce, dell’aderenza terapeutica e di un evento volto a facilitare l’accessibilità ai servizi, ancor più a fronte del protrarsi dell’emergenza sanitaria da pandemia Covid-19.

Questa iniziativa dedicata alla salute delle donne, sostenuta all’interno degli ospedali italiani, si rivela ancora più preziosa in questo momento di emergenza sanitaria che si prolunga da ormai più di un anno. La prevenzione resta un tema centrale.

Attraverso i 180 ospedali con i Bollini Rosa che hanno aderito all’iniziativa, saranno offerti gratuitamente servizi clinici, diagnostici e informativi (in presenza e a distanza) nelle aree specialistiche di cardiologia, dermatologia, diabetologia, dietologia e nutrizione, endocrinologia e malattie del metabolismo, geriatria, ginecologia e ostetricia, medicina della riproduzione, neonatologia e patologia neonatale, neurologia, oncologia ginecologica, oncologia medica, pediatria, psichiatria, reumatologia, senologia, urologia, violenza sulla donna.

Anche quest’anno, così come l’anno scorso, sarà attivato un Numero Verde. Lo scorso anno tale attivazione è stata resa possibile grazie ad Aidm (Associazione italiana donne medico) e Fism (Federazione delle Società medico-scientifiche italiane): un call center formato da 100 medici donne dedicato a rispondere ai quesiti di tutte le donne del nostro Paese, costituendo un servizio concreto offerto a quante, soprattutto in questo periodo di grave emergenza sanitaria, avvertono la necessità di ricevere risposte ai propri dubbi. In un momento così delicato occorre infatti evidenziare l’importanza dell’accesso alle cure e del benessere della persona.

Parte integrante della salute della donna è la salute sessuale. Una donna in salute è, infatti, una donna che trae beneficio dalla propria sessualità all’interno di un rapporto consensuale soddisfacente e sicuro, che accede ai servizi di cura riguardante la propria salute sessuale e condivide col partner strumenti di salvaguardia dalle infezioni sessualmente trasmissibili. In prima linea all’interno della salute sessuale troviamo il monitoraggio della salute, garantito tramite controlli ginecologici e visite senologiche. Altri aspetti fondamentali che incidono sul proprio stato di salute generale concernono la conoscenza e l’esplorazione del funzionamento sessuale inerente al proprio corpo e il diritto ad accedere ad informazioni chiare e scientificamente accurate sulla scelta dei contraccettivi.

Vi è poi il diritto di decidere se avere figli, quanti e quando averne, e ad avere le informazioni ed i mezzi per farlo, specie in caso di ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Altro aspetto importantissimo inserito come quinto punto all’interno dei diritti sessuali della Was (World Association for Sexual health) e che va ad influire sulla salute della donna riguarda la libertà da ogni forma di violenza e coercizione sessuale, inclusi stupro, abuso sessuale, molestie sessuali, bullismo, sfruttamento e schiavitù sessuale, traffico di persone per scopi di sfruttamento sessuale, test della verginità e violenza commessa a causa di reali o percepite pratiche sessuali, orientamento sessuale, identità ed espressione di genere e diversità fisica.

Come ha sottolineato anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “La salute femminile costituisce un bene primario e collettivo la cui tutela non deve conoscere ostacoli e limitazioni”. La salute globale passa per la salute sessuale. La soddisfazione dei bisogni sessuali come parte integrante della salute globale dell’individuo deve essere garantita e tutelata anche tramite il rispetto dei diritti sessuali. Visto che la salute viene riconosciuta come un diritto umano fondamentale, la salute sessuale deve essere considerata un diritto umano basilare.

Si ringrazia per la collaborazione la dr.ssa Elisa Ginanneschi

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