È efficace contro le varianti, comprese quella brasiliana e quella sudafricana, e garantisce un buon livello di immunizzazione già dopo sette giorni dall’inoculazione. Lo si legge nei dati di Fase 3 del vaccino monodose Johnson & Johnson, le cui prime forniture sono state consegnate in Italia nei giorni scorsi, pubblicati sul New England Journal of Medicine.

Una notizia positiva nel bel mezzo della campagna vaccinale, con le difficoltà nel dare un’accelerata definitiva che permetta al Paese e a tutta l’Unione europea di rispettare la tabella di marcia prestabilita. Riferendosi al possibile legame tra la somministrazione del vaccino e le trombosi rare in alcuni soggetti particolarmente a rischio, il gruppo farmaceutico ricorda che in attesa di ulteriori indicazioni dalla riunione del 23 aprile del Comitato consultivo sulle pratiche di immunizzazione (ACIP) del CDC, l’azienda “supporta fermamente una maggiore conoscenza dei segni e dei sintomi di questo evento estremamente raro, per garantire una diagnosi corretta, un trattamento appropriato e una rapida segnalazione da parte degli operatori sanitari. L’Azienda rimane fiduciosa nel profilo di rischio-beneficio positivo del proprio vaccino contro il Covid-19″.

La nota di J&J prosegue poi analizzando i risultati della Fase 3: “Si è osservato – si legge – che il vaccino è efficace contro le varianti emergenti che destano preoccupazione e che includono la variante B.1.351 (20H/501Y.V2), che è stata identificata nel 95% dei casi di Covid-19 in Sudafrica, e la variante del ceppo P2, che è stata identificata nel 69% dei casi di COVID-19 in Brasile. In Sudafrica, l’efficacia del vaccino è stata mantenuta al 64% contro le forme da moderate a gravi/critiche della malattia e all’81,7% contro le forme gravi/critiche al giorno 28 dopo la vaccinazione. L’efficacia è stata mantenuta anche nei partecipanti in Brasile, con il 68,1% di efficacia contro le forme da moderate a gravi/critiche della malattia e l’87,6% contro le forme gravi/critiche”.

“I nostri dati dimostrano che, con una singola somministrazione, il nostro vaccino offre un alto livello di attività su tutte le varianti nelle regioni studiate”, ha dichiarato Mathai Mammen, Global Head Janssen Research & Development Johnson & Johnson. “Crediamo che questi dati supportino il ruolo importante che il nostro vaccino può svolgere contro il Covid-19 per aiutare ad affrontare la pandemia globale che continua a minacciare le persone e i sistemi sanitari di tutto il mondo”. I dati dello studio, prosegue la nota, indicano anche l’inizio dell’efficacia 7 giorni dopo la vaccinazione, la prevenzione dell’ospedalizzazione e della morte. “Il vaccino è stato efficace all’85% contro le forme gravi/critiche della malattia. La protezione è stata generalmente trasversale tra le etnie e i gruppi di età, compresi gli adulti sopra i 60 anni e quelli con e senza comorbidità. L’efficacia è iniziata in modo evidente sette giorni dopo la vaccinazione per le forme gravi/critiche della malattia e 14 giorni dopo la vaccinazione per le forme da moderate a gravi/critiche. L’efficacia del vaccino ha continuato ad aumentare circa otto settimane dopo la vaccinazione, che è la durata media del follow-up richiesto dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti. I dati aggiuntivi raccolti dopo l’annuncio dei risultati di Fase 2 non hanno evidenziato riscontro di un calo della protezione nel tempo”.

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