Assomiglia ad un ‘lecca-lecca’ e si effettua in un minuto: è il test anti-Covid salivare molecolare che, dopo l’esperimento nel Comune di Bollate, la Lombardia vuole estendere a partire da maggio a tutta la Regione per tenere sotto controllo i contagi nelle scuole. Il decreto approvato mercoledì dal governo prevede il ritorno in classe anche alle superiori, con gli alunni in presenza dal 50 al 75% in zona rossa e dal 70 al 100% in zona gialla e arancione. Un punto che ha spaccato esecutivo e Regioni, con il governatore Massimiliano Fedriga che accusa Roma di aver cambiato le regole in corsa. Il problema principale riguarda i trasporti, su cui però le stesse Regioni sono rimaste ferme ai tavoli e alle proposte del settembre scorso. L’altro aspetto riguarda appunto lo screening dei casi positivi: lo stesso governo valuta l’uso dei test salivari, ma ancora non è stato messo a punto un piano nazionale.

La Lombardia, invece, prova a partire già da maggio, secondo l’annuncio del governatore Attilio Fontana. Segue l’esempio del Lazio, dove agli studenti delle superiori già da gennaio viene consentito di eseguire i tamponi rapidi gratuitamente. Il modello più simile però è quello della Provincia di Bolzano, che ha introdotto l’uso dei test antigenici fai da te per gli alunni: solo chi esegue il tampone può frequentare le lezioni in presenza. La Lombardia invece sceglie i test salivari già utilizzata a Bollate: se la misura diventasse nazionale, anche Bolzano è pronta ad adeguarsi. “Con i necessari tempi di preparazione, il passaggio da una all’altra modalità non rappresenta un problema”, ha spiegato l’assessore provinciale Widmann.

Fontana mostra di puntare molto su questa soluzione: “Ci consentiranno pertanto di attuare un monitoraggio ancora più accurato della diffusione del virus, senza la necessità di impiegare personale sanitario, che potrà dedicarsi alla campagna vaccinale e alla cura dei pazienti ricoverati e non negli ospedali”, ha detto mercoledì il governatore. Ad illustrare le caratteristiche del nuovo test è il preside della Facoltà di Medicina dell’Università Statale di Milano, Gian Vincenzo Zuccotti: “Il test è molto semplice, si effettua in un minuto e viene processato nei laboratori usando gli stessi reagenti e macchinari dei test molecolari classici. La differenza fondamentale è che è ‘mini-invasivo’, sembra infatti in tutto e per tutto un lecca-lecca da tenere in bocca un solo minuto e ha un’attendibilità che può arrivare fino al 98%”.

I tamponi salivari sono stati testati su 1.628 studenti di Bollate (Milano), Comune dove si erano verificati focolai caratterizzati dalla variante inglese. Secondo Zuccotti, in vista della ripresa di settembre, il test salivare sarà una vera e propria “rivoluzione perché consentirà di concentrare gli sforzi dei sanitari proprio sui ragazzi, cioè coloro che, dal momento che non potranno essere sottoposti a vaccinazione visto che non esistono sieri specifici, potranno continuare a essere vettori del contagio”.

Tra chi promuove i nuovi test c’è anche Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano: “La possibilità di avere una risposta pronta e rapida” con i test salivari “ci dà una notevole spinta per cercare di limitare il problema nei contesti delle scuole, che continuo a sostenere sono ambiti dove l’infezione, soprattutto questa data dalla variante inglese, non può che circolare nei locali scolastici o sui mezzi di trasporto dove i ragazzi sono esposti. Evviva, quindi, alla sperimentazione promossa dall’Università di Milano“, ha detto ospite di Sky Tg24.

Dello stessa opinione anche Sergio Abrignani, immunologo della Statale di Milano e componente del Cts: “Sono un sostenitore dei test salivari. Hanno dei limiti come la sensibilità inferiore ai test molecolari, ma possono dare una risposta in pochi minuti. Posso essere quindi utili per il rientro a scuola, ma anche nei cinema e nei teatri. Non risolvono tutti i problemi, catturano 6 infettati su 10, ma sono flessibili e possono comunque mitigare enormemente il rischio quando, come ha deciso il governo, vengono riaperte le scuole. Io ho suggerito quando mi è stato chiesto che possono essere utili“, ha spiegato anche lui ospite di Sky Tg24.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

È morto Giancarlo Cerini, l’ispettore esperto di scuola dell’infanzia. La leucemia lo ha ucciso a 70 anni

next
Articolo Successivo

Scuola, Gad Lerner: “È stata la grande sacrificata della pandemia. Fedriga? Non credo che alla Lega interessi la percentuale di rientro in classe”

next