“Innanzitutto voglio ringraziare il presidente Biden” perché il suo è “un totale cambio” di politica sull’ambiente “e abbiamo fiducia sul fatto che insieme possiamo vincere questa sfida”. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha aperto il suo intervento al Leaders Summit on Climate, vertice che riunisce i leader mondiali sul cambiamento climatico, ringraziando Joe Biden che ha impegnato gli Usa a dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030, aggiungendo che “questi passi porteranno l’economia americana a emissioni nette zero non oltre il 2050“. Biden, promotore dell’evento virtuale, ha assicurato che gli Usa sono “risoluti ad agire. Rispondendo e combattendo i cambiamenti climatici vedo l’occasione di creare milioni di posti di lavoro. È il decennio decisivo per evitare le conseguenze peggiori: dobbiamo agire. Questo vertice è il primo passo del cammino che dobbiamo fare insieme”.

Anche Xi Jinping, che ha accettato l’invito a partecipare, si è speso parlando di obiettivi molto ambiziosi per la Cina (che produce circa un quarto dei gas serra al mondo, più di tutti, ndr). Ha dichiarato che Pechino “lotterà per ridurre le emissioni entro il 2030 e per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2060″, precisando che il Paese “si è impegnato” per raggiungere determinati obiettivi “in un tempo molto più ridotto rispetto ad alcuni Paesi sviluppati in un sforo che coinvolge tutti i settori” puntando a limitare “il consumo di carbone in un piano pluriennale”. “Dobbiamo impegnarci per trovare un’armonia tra uomo e natura” proteggendo “la natura come se proteggessimo i nostri occhi”. “Dobbiamo impegnarci per uno sviluppo verde, montagne verdi sono montagne d’oro. Proteggere l’ambiente è proteggere la produttività e migliorare l’ambiente è aumentare la produttività. La verità è questa”.

Nel suo intervento, Draghi ha poi sottolineato che “con gli accordi di Parigi ci siamo impegnati a ridurre il riscaldamento globale di 1,5 gradi centigradi, a livelli preindustriali” ma “quello che abbiamo fatto è insufficiente”. Per il premier l’urgenza è quella di “invertire la rotta” e di “agire ora, non avere rimpianti dopo. Mentre lottiamo contro la pandemia – ha proseguito – non possiamo dimenticare le altre crisi” come quella del clima. “Dobbiamo cambiare il modo di lavorare e dobbiamo farlo rapidamente. Il Piano per la Ripresa dalla pandemia ci offre un’opportunità unica, quella di trasformare le nostre economie e realizzare un’economia più verde e inclusiva. Il nostro obiettivo è sostenere la transizione sostenibile in Europa e fare in modo che l’Ue raggiunga la neutralità climatica per il 2050″. Draghi, poi, ricorda che “l’Italia è un Paese bellissimo ma molto fragile. La battaglia per il cambiamento climatico è una battaglia per la nostra storia e per il nostro paesaggio. Ci dedicheremo alla sostenibilità e, allo stesso tempo, avremo un approccio multilaterale”.

Presente al summit anche Vladimir Putin, che “ha proposto che tutti i Paesi si uniscano nella ricerca scientifica sul cambiamento climatico, che è una minaccia comune”. La Russia, che ha comunque deciso di partecipare nel pieno delle tensioni con gli Usa e con l’Occidente sull’Ucraina e sull’ incarcerazione dell’oppositore Alexei Navalny, si è detta “autenticamente interessata a galvanizzare la cooperazione internazionale” anche in questo settore, ha aggiunto, ribadendo gli impegni di Mosca a rispettare gli obiettivi già fissati. Tra gli interventi del summit anche quello di Boris Johnson, che ha formalizzato il preannunciato ruolo leader fra i G7 del Regno – presidente quest’anno della conferenza Onu CoP 26 sul clima – con l’accelerazione dell’obiettivo del taglio delle emissioni di carbonio dal 68% nel 2030 al 78% nel 2035 (contro il raddoppio a non oltre una riduzione del 50-52% per il 2030 indicata da Biden per gli Usa).

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