Scuola

Scuola, Gad Lerner: “È stata la grande sacrificata della pandemia. Fedriga? Non credo che alla Lega interessi la percentuale di rientro in classe”

Gad Lerner, ospite della consueta riunione di redazione del giovedì de IlFattoquotidiano.it, ha avuto modo di rispondere alle domande dei nostri Sostenitori (scopri qui perché sostenerci). Tra gli altri, il giornalista ha affrontato il tema del rientro in classe, oggi al centro del dibattito all’interno del governo, sottolineando proprio quanto “l’economia italiana sia frenata anche nella sua crescita e produttività dal fatto che siamo il Paese con meno laureati, con un tasso di abbandono scolastico spaventoso e con un terzo della popolazione che patisce di analfabetismo di ritorno”. Secondo Lerner proprio la scuola è stata “la grande sacrificata della pandemia”, e questo influirà molto anche “sul nostro futuro”. “Siamo il Paese in cui si è andato di meno a scuola, in cui si è praticata di più e male, visti i limiti delle connessioni, la didattica a distanza”, ha rimarcato ancora il giornalista.

Secondo l’ospite, inoltre, a Massimiliano Fedriga, che come presidente della Conferenza delle Regioni oggi ha convocato una seduta straordinaria dell’organismo che si è chiusa con una lettera formale inviata al presidente del Consiglio, dopo che l’esecutivo ha alzato la soglia di presenza in classe al 70% rispetto al precedente 60% stabilito con le Regioni, “la percentuale di presenza a scuola” non interessa. “La notizia vera è che loro, i leghisti, fanno dei calcoli sul proprio elettorato e pensano sia molto popolare dire che bisogna riaprire i ristoranti alla sera, anche al chiuso e non solo fino alle 22, e quello gli interessa – spiega – Gli studenti dalle loro parti contano assai meno”.