Qualche giorno fa la modella Emily Ratajkowski (ho dovuto fare copia e incolla per non sbagliare il nome) ha postato una foto sul suo profilo Instagram che la ritrae in un sexy bikini animalier a un mese dal parto, evidenziando un corpo che più o meno potrebbe corrispondere a quello di una diciottenne figa sopra la media.
Ora, è lecito per noi mamme comuni mortali provare un pizzico di invidia, soprattutto al pensiero del nostro mese post parto in cui l’unica parte del corpo priva di liquidi in eccesso era il lobo dell’orecchio. Noi, che in spiaggia abbiamo rivalutato con molta gioia i caftani oversize, adottando con orgoglio lo stile Marta Marzotto. Noi, che abbiamo sfruttato intere nottate in bianco per via delle poppate a cercare su Google “Come svegliarsi la mattina con un girovita”, “Come perdere dieci chili in tre giorni senza morire di stenti” e via dicendo. Insomma, direi che la stragrande maggioranza delle mamme concorderà sul fatto che certe foto sono di una crudeltà inenarrabile.
Ma ragazze, cerchiamo anche di considerare il fatto che prima di diventare madre non è che Emily Ratajkowski fosse propriamente una ragazza nella media, diciamo che una che su Wikipedia viene definita “supermodella” qualche vantaggio in più sulla mia vicina di casa ce l’avrà, con tutto il rispetto per la mia vicina che è pure una bella donna. Tra le altre cose, non è l’unica strafiga che, oltre ad avere un cognome da copia e incolla, sfoggia un corpo da sballo a poche settimane dal parto: pensiamo a Irina Shayk, anche lei notoriamente una bellezza comune, quasi insignificante, che a due mesi scarsi dalla sua prima gravidanza sfila sul red carpet in un abito giallo super aderente, che non avrei potuto permettermi nemmeno a sedici anni.
Poi c’è quell’altra sfigata di Bar Refaeli, altra supermodella che a sei settimane dal parto posta una foto in lingerie o Adriana Lima che dopo due mesi dal lieto evento sfila in passerella strizzata nei bikini di Victoria’s Secret. E le donne insorgono: si levano cori di disappunto sull’esibizione spietata di corpi non realistici, accusando queste top model di creare false aspettative nelle future mamme, come se queste prima della gravidanza potessero invece tutte vantare corpi da copertina di Sport Illustrated. Ora, ribadisco che certe immagini tendono a far sprofondare l’autostima di parecchie donne sotto la crosta terrestre, ma l’unica alla quale indirizzare le vostre frustrazioni si chiama Madre Natura, la quale un bel dì ha deciso che Irina Shayk dovesse nascere figa da paura e voi un po’ meno.
Succede, che vogliamo farci? Succede anche che la maggior parte di queste supermodelle si spacchi il culo in palestra otto giorni su sette e mangi la pizza una volta ogni due mesi, quando va bene. Mentre la stragrande maggioranza delle signore che si dilettano nel pettegolezzo da parrucchieria pensano che lo squat sia un nuovo modello di orologi e sono le stesse che “un caffè amaro e un cornetto alla nutella, grazie”. Questa Madre Natura è proprio stronza, dona ad alcune un metro e 60 di gambe e ad altre un metro e 60 e basta, ma giustamente chi fa parte di quella ristretta cerchia di persone prive di adiposità in eccesso sin dalla nascita ha tutto il diritto di mostrare al mondo quanto è figa, a maggior ragione se di professione fa la top model e non l’impiegata alle Poste.
Esattamente come chi invece fa parte di quella vastità di donne mediamente o diversamente fighe ha tutto il diritto di mostrare le proprie imperfezioni senza sentirsi per questo inadeguata o addirittura giudicata e soprattutto senza necessariamente paragonarsi a donne che hanno dedicato la loro intera esistenza alla cura del corpo e ne hanno fatto una professione. Diciamo che con un quoziente intellettivo nella media si può arrivare a capire immediatamente che, se non sono nata con un metro e mezzo di gambe e un giro vita da manichino della Upim, dopo una gravidanza l’unica taglia 38 alla quale potrò aspirare sarà quella delle scarpe – ammesso che mi si siano sgonfiati i piedi o che se combatto con la ritenzione idrica da quando avevo vent’anni, durante la gravidanza potrebbe presentarsi la possibilità che questa ritenzione diventi il Sahara.
Devo dire che in tutta la polemica una frase mi ha colpito più delle altre: le donne non sono tutte uguali. Ed è proprio questo il punto dal quale partire: ogni donna ha i suoi pregi, ma anche i suoi difetti che nel caso di una supermodella di fama internazionale è comprensibile che vengano accuratamente nascosti, specialmente in una foto sui social che serve principalmente a pubblicizzare la sua immagine. Non è difficile da capire, ma è difficile da accettare. Ammettere questo sarebbe già un passo avanti.