Si intitola “Matto”, il nuovo singolo del gruppo hard folk maremmano “I Matti delle Giuncaie” dedicato alla storia di Walter De Benedetto, affetto da una grave forma di artrite reumatoide e da anni impegnato in una battaglia per veder riconosciuto il suo diritto alle cure. Il brano, che ilfattoquotidiano.it pubblica in anteprima, è stato scritto da Enrico Erriquez Greppi, volo e anima della Bandabardò scomparso a febbrario scorso, e prodotto dall’etichetta Salty Music.

De Benedetto è sotto processo per aver deciso di ricorrere all’autoproduzione per supplire alla mancanza di medicinali a base di cannabis che il sistema sanitario non riesce a garantirgli. E ha chiesto aiuto anche al presidente della Repubblica: “Sono malato e senza terapia, per giunta ora indagato per essere stato costretto a violare la legge per non soffrire”, ha detto in un suo recente appello. La vicenda giudiziaria inizia a ottobre del 2019, quando i carabinieri di Arezzo perquisiscono la sua abitazione e trovano un amico che innaffia le piantine di cannabis nella serra del suo giardino. L’amico viene condannato ad un anno, mentre lui è sotto processo per coltivazione di sostanza stupefacente in concorso, e rischia fino a sei anni di carcere. L’udienza decisiva è prevista il prossimo 27 aprile 2021.

“Matto” esce il 25 aprile, in esclusiva su Bandcamp e dal 7 maggio su tutte le piattaforme digitali. Nel video girato dai videomaker Micheal Braha e Alberto Adal Comandini, si raccontano con ironia alcuni momenti di vita quotidiana di Walter. Tra gli ospiti speciali presenti nel videoclip ci sono vari personaggi dello spettacolo, della politica e della società civile.

Perché i Matti delle giuncaie si sono interessati alla storia di Walter? “Non è un caso che siamo proprio noi – raccontano a ilfattoquotidiano.it – ad accendere un nuovo riflettore sulla causa anti-proibizionista, specialmente ora che è in piedi un caso che riguarda un amico della band e che sin dagli esordi si è schierata contro il proibizionismo delle droghe leggere”. La vicenda di Walter ha coinvolto direttamente un suo amico, il manager della band Andrea Fornai che è stato il trait-d’union tra l’aretino e gli artisti. La band spiega il significato del titolo scelto: “‘‘Matto’ canta la “mattitudine” quella disposizione umana alla fantasia, al volo libero. La mattitudine è la precondizione della libertà, una libertà fuori dal coro, autentica. Appena sentita la melodia Enrico Greppi l’ha amata da subito, per via di quel reggaettino scanzonato. Ne ha scritto il testo e l’ha trasformata in poesia. Il Matto è colui che dalla vita ha preso uno sfratto – dice il testo – ma che risponde col sorriso in ogni caso, che sia sole o che sia pioggia, che sia gioia o sia dolore. Il Matto combatte, ma combatte chi non ama amare, sta zitto e conserva il suo segreto scritto, ma solo su foglie di tè. Il Matto urla che si sta bene nella fantasia”. La canzone è stata scritta e registrata tra la fine del 2019 e il 2020, poi rimasta in un cassetto nei primi mesi di pandemia e ripresa dopo la primavera, è stata dedicata alla assurda storia di Walter De Benedetto che sia la band sia Enrico hanno denunciato dal principio, esponendosi anche sui social.

Al video hanno partecipato, a vario titolo, diversi personaggi del mondo della musica, attivisti, politici, amici e gente comune. Ad esempio troviamo a cantare “Matto” Francesco Fry Moneti, violinista dei Modena City Ramblers, il frontman rock and roll Borrkia, il Dj house Luca Guerrieri, il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi, la rappresentante de Le Sardine Jasmine Cristallo, Riccardo Magi parlamentare di +Europa, Caterina Licatini e Riccardo Olgiati parlamentari del M5s, Michele Sodano parlamentare del Gruppo Misto, la radicale Giulia Crivellini e l’ex consigliere regionale Enzo Brogi. Appaiono anche Antonella Soldo e Matteo Mainardi dell’Associazione Meglio Legale, che dal principio sostiene attivamente la campagna di informazione per la vicenda di De Benedetto. Ma non solo, partecipano anche molti esponenti della società civile, con medici, meccanici, boscaioli e tecnici del mondo dello spettacolo. “Vogliamo anche ringraziare per la realizzazione del video anche Stefano Nocenti e la sua Green Revolution e l’Associazione Luca Coscioni”, concludono i Matti delle Giuncaie.

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