L'ex membro della giunta locale, Paolo Licata, è stato colpito alla testa con una pietra, riportando un trauma cranico, e subito la frattura di un dito inseguito all'aggressione dei due solo perché li aveva rimproverati per dei danni che stavano provocando alla villa comunale Regina Elena.Ma in passato i giovani erano parte di una baby gang che perseguitava persone fragili della zona
Due 14enni sono stati arrestati a Licata, in provincia di Palermo, per aver aggredito lo scorso 24 marzo l’ex assessore comunale Paolo Licata, colpevole di averli rimproverati mentre stavano danneggiando una porzione della villa comunale Regina Elena. L’ex membro della giunta locale in quell’occasione venne colpito da una pietra alla testa dai due minorenni che, inoltre, gli fratturarono un dito e gli procurarono un trauma cranico. Adesso dovranno rispondere all’accusa di lesioni aggravate.
Ma non si tratta, secondo le indagini, dell’unico episodio di violenza compiuto dai due 14enni. I ragazzi sono stati anche membri di una baby gang che si è macchiata di pestaggi, torture e umiliazioni nei confronti di disabili e anziani, il tutto ripreso con telefoni e pubblicato sui social. Il branco per mesi e mesi ha preso di mira uomini indifesi procurando loro sofferenze fisiche e psichiche con violenze e minacce. Grazie al lavoro dei carabinieri di Licata, tre persone sono finite in carcere a gennaio 2020 e i due minorenni, all’epoca entrambi incensurati, avevano mostrato nel breve tempo passato in comunità “una preoccupante attitudine criminale”.
In un’occasione, i due giovanissimi, guidati da quattro maggiorenni, hanno fatto irruzione nell’abitazione di una delle vittime abituali e, una volta immobilizzata quasi fino a soffocarla, gli hanno tagliato i capelli con un rasoio elettrico e un accendino e bruciato la pelle con una sigaretta. I due, inoltre, in un altro episodio hanno fatto irruzione in casa di un uomo invalido, schiaffeggiandolo, sputandogli addosso e torturandolo.