Ei Fu. Siccome immobile. Ma un passo dal mortal respiro qualcosa si muove. A piccoli passi. Arriva e si installa un Dante radioattivo e ipercontemporaneo. A immaginarlo così per celebrare il centenario della morte del Sommo Poeta è l’eclettico regista teatrale Raffaele Curi: un Inferno cupo, mostruosamente chernobylizzato. Si snoda un percorso attraverso un Paradiso abbagliante, si affastellano monumentali tableaux psichedelici e apolicattiche visioni in cui si intrecciano musica elettronica e miniature quattrocentesche, temi ecologici e rimandi metaforici al bosco tenebroso dai rami contorti e irti di spine (Uomini fummo e or siam fatti sterpi).

La risposta viene trovata nelle foreste pietrificate dei disastri nucleari del Ventesimo secolo. Reinterpretati dalle fotografie di grandi dimensioni e di forte impatto dell’artista tedesca Claudia Rogge di EverAfter. Dalla Private Dream di Curi al La parola di Dante fresca di giornata presentata dall’Accademia della Crusca, il tutto si svolge alla Rhinoceros Gallery, spazio multifunzionale al Velabro, nel Foro Boario dell’antica Roma, lo scrigno della Fondazione Alda Fendi (che quest’anno festeggia i vent’anni di attività) e sede del ‘Palazzo delle Arti’, progettato dall’archistar Jean Nouvel.

Si esce dall’incubo infernale per consolarsi con il canto XXXIII del Paradiso con “L’amor che move il sole e l’altre stelle”. Il vernissage a inviti con il contagocce ha scatenato la caccia all’invito delle damine capitoline dopo il lungo digiuno di mondanità. Dietro prenotazione l’installazione è visitabile fino al 15 luglio.

How will we live together? Come si vivrà tutti insieme in spirito di condivisione, in occasione della Giornata della Terra, la Biennale di Architettura di Venezia, appena inaugurata, presenta Future Assembly, mostra collettiva nata dalla collaborazione tra lo Studio Other Spaces e sei co-designer che hanno dichiarato: “Riteniamo che i nostri immaginari futuri debbano includere il sovraumano, ciò che al contempo include e trascende l’umanità.” A ognuno di noi, all’immaginario collettivo l’interpretazionene del criptico messaggi

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