Il commissario all'emergenza ridefinisce l'obiettivo al 29 aprile, vincolandolo però al rispetto da parte delle regioni dei "target progressivi" fissati dal Piano. Solo così la campagna di immunizzazione potrà davvero decollare. Un'accelerazione dovrebbe arrivare grazie al siero monodose di J&J, appena ripartito anche in Usa
Tra il 27 aprile e il 5 maggio arriveranno in Italia altre 5 milioni di dosi dei vaccini anti-Covid. Grazie a questa fornitura, fa sapere l’ufficio del commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, le Regioni saranno in condizione di poter arrivare alla soglia delle 500mila somministrazioni per la fine di aprile. Un target che inizialmente doveva essere raggiunto alla metà del mese, ma per diversi motivi il Piano è stato più volte aggiornato dal generale. Ora la nuova previsione: il 29 aprile, secondo Figliuolo, l’Italia dovrebbe superare la soglia di 504mila iniezioni in 24 ore. A patto però che gli enti locali riescano a rispettare i “target crescenti” indicati dal commissario: l’Abruzzo dovrà infatti arrivare a vaccinare il 29 aprile 11mila cittadini, la Basilicata 3.600, la Calabria 12.384, la Campania e l’Emilia Romagna 42mila, il Friuli Venezia Giulia 10mila, il Lazio 50mila, la Liguria 13mila, la Lombardia 99mila, le Marche 12mila, il Molise 2.600, la provincia di Bolzano 5.350, la provincia di Trento 4.500, il Piemonte 40mila, la Puglia 29.500, la Sardegna 12.150, la Sicilia 28mila, la Toscana 38mila, l’Umbria 8.500, la Valle d’Aosta 900 e il Veneto 40mila. Solo così la campagna di immunizzazione potrà davvero decollare.
Al momento, infatti, ci sono ancora 856.139 anziani over 80 (il 18,79% degli oltre 4,5 milioni) in tutta Italia che non hanno avuto la prima dose. Mentre uno su due ha completato il ciclo vaccinale. A livello locale, tre regioni – Emilia Romagna, Toscana e Veneto – e la provincia di Trento hanno somministrato almeno una dose ad oltre il 90% degli appartenenti alla fascia, mentre 5 regioni sono sotto la media nazionale: Calabria e Sicilia, che non raggiungono il 60% e si fermano rispettivamente al 56,39% e al 57,48%, Sardegna (70,73%), Campania (72,49%) e Friuli Venezia Giulia (79,01%). Per quanto riguarda la fascia 70-79, la provincia di Trento ne ha vaccinato il 62%, seguito dalla provincia di Bolzano (58,33%) e dall’Emilia Romagna (55,11%) . Sotto la media nazionale 9 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta. Solo il 5,69% dei settantenni è invece stato vaccinato anche con il richiamo. Più alti i numeri delle Rsa – dove con entrambe le dosi è stato vaccinato il 78,58% dei 365.914 residenti nelle strutture – e del personale sanitario, con il 78,44% che ha avuto anche il richiamo. In quest’ultima categoria ci sono ancora 134.674 persone che non hanno avuto neanche la prima dose e di queste 32.603 sono in Emilia Romagna, 18.530 in Sicilia, 15.734 nel Lazio.
Un’accelerazione dovrebbe arrivare anche grazie al siero di Johnson&Johnson, che è monodose ed è stato autorizzato all’uso per gli over 60 solo da pochi giorni. Nuove rassicurazioni sulla sua efficacia provengono dagli Stati Uniti, dove le autorità sanitarie hanno revocato la sospensione della somministrazione dopo una pausa durata undici giorni. Per Cdc ed Fda, quindi, la ripresa della somministrazione del vaccino monodose può riprendere immediatamente. La commissione di esperti ha raccomandato la ripresa giudicando i benefici superiori ai rischi e consigliando di indicare gli eventuali rischi per le donne più giovani, in modo da permettere loro di scegliere quale vaccino fare. Anche in Italia, come è noto, è stato raccomandato un limite di età precauzionale dopo gli accertamenti condotti dall’Ema.
Sul fronte delle categorie da vaccinare, invece, una novità arriva dal commissario all’emergenza. Una nuova ordinanza del generale Figliuolo prevede infatti che i cittadini italiani iscritti all’Aire che vivono temporaneamente in Italia e il personale diplomatico e delle organizzazioni internazionali che vive e lavora nel nostro paese potranno essere vaccinati nell’ambito della campagna in corso. Nel provvedimento si specifica però che le somministrazioni per queste categorie terranno contro dei criteri e delle priorità indicate dal piano nazionale, dunque priorità a over 80 e fragili, poi fasce 70-79 e 60-69 anni. La circolare riguarda oltre agli iscritti all’Aire “i dipendenti delle Istituzioni dell’Unione Europea e i relativi famigliari a carico e il personale delle medesime Istituzioni in quiescenza; gli agenti diplomatici e il personale tecnico-amministrativo delle missioni diplomatiche e i relativi famigliari a carico; il personale di enti e organizzazioni internazionali e i relativi famigliari a carico e il personale dei medesimi enti e organizzazioni in quiescenza”.