Salvini chiede una raccolta firme per mettere pressione sul governo che, da lunedì, già allenterà le restrizioni in gran parte d'Italia che tornerà in zona gialla. Il segretario del Pd lo attacca e, parlando dell'astensione del Carroccio in cdm sulle misure anti Covid, dice: "Non può succedere più, chi lo fa deve tirare le conseguenze, se non vuole stare al governo non ci stia".
Un componente del governo che invita a firmare contro le misure adottate dal governo di cui fa parte. E un alleato della stessa maggioranza che invita la forza politica in questione a decidere se rimanere o meno nell’esecutivo. Tradotto: Enrico Letta contro Matteo Salvini e la sua ultima iniziativa aperturista. Scontro durissimo tra i leader del Pd e della Lega, partito che più di altri ha attaccato le restrizioni imposte da Draghi. E nonostante l’Italia stia per tingersi di giallo, con numerosi esercizi commerciali che potranno riprendere le loro attività, il capo della Lega ha deciso di non abbandonare la battaglia contro il divieto di circolazione tra le 22 e le 5. Così ha deciso di lanciare la pagina web ‘no coprifuoco’: “Combattiamo questo pregiudizio per cui qualcuno vede solo rosso, per ideologia vede solo rosso. Oggi è il 25 aprile, parliamo di libertà”, ha dichiarato nel corso del suo annuncio in diretta Facebook.
Non si è fatta attendere la replica del segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che ha usato parole durissime per commentare la trovata di Salvini: “Se la Lega non vuole stare al governo non stia al governo. Oggi Salvini sta partecipando a una raccolta firme contro il coprifuoco che l’esecutivo, di cui lui fa parte, ha deciso” ha detto a ‘Mezz’ora in più’ l’ex premier. Che poi ha rincarato la dose parlando dell’astensione della Lega in consiglio dei ministri sulle norme Covid: “Voglio che il governo vada avanti due anni, ma suggerisco sommessamente di considerare che è successo una volta e non può succedere più – ha sottolineato – Chi lo fa deve tirare le conseguenze, se non vuole stare al governo non ci stia”. Uno scontro, quello con Salvini, che Letta estende anche a un’altra tematica di strettissima attualità: “Non ho nessun dubbio” di potermi scontrare con Salvini sul tema immigrazione. “Ci sono questioni non negoziabili – ha aggiunto il segretario del Pd – una di queste è la dignità della vita umana. L’Italia deve mettere in campo questa urgenza nei confronti dell’Europa. Spero che tutti siano cambiati – ha spiegato – che l’idea di fare propaganda sulla pelle di chi muore in mare non venga a nessuno. Dobbiamo portare il tema a livello Europeo, non è solo una questione italiana”. La controreplica del leader del Carroccio è arrivata dal suo profilo Twitter: “Il segretario del Pd Letta non si fida degli italiani e li vuole tenere ancora chiusi in casa. Io mi fido degli italiani e vorrei che tornassero a vivere, lavorare, sorridere. #nocoprifuoco”.
Un rinnovato appello contro il coprifuoco, quindi, con l’obiettivo di raccogliere il maggior numero di firme possibili da presentare alla maggioranza per mettere ulteriore pressione e ottenere il via libera agli spostamenti anche di notte. “Almeno in quelle città dove la situazione è sotto controllo – si legge nella pagina – diciamo no coprifuoco, no vincoli, no chiusure, no restrizioni. Nome, cognome e un click per dire no al coprifuoco”. La linea aperturista di Salvini, tuttavia, si scontra con le raccomandazioni degli esperti che già nei giorni scorsi si erano opposti all’allentamento delle misure da parte del governo, visto che il numero di persone ricoverate negli ospedali italiano è ancora alto e la curva dei contagi ha iniziato a scendere da poco, con i nuovi positivi giornalieri che sono ancora nell’ordine dei 13-14mila. Il timore è che queste riaperture vengano vissute come un ‘liberi tutti’, come testimoniano i fiumi di persone che si sono riversate in strada già questo weekend, quando ancora ci troviamo in fascia rossa o arancione. Tanto che nei giorni scorsi sia Andrea Crisanti, professore ordinario di Microbiologia a Padova, che Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive al “Sacco” di Milano, si erano schierati contro il “rischio calcolato” annunciato dal premier Draghi: “Purtroppo l’Italia è ostaggio di interessi politici di breve termine, che pur di allentare le misure finiranno per rimandare la ripresa economica – ha dichiarato Crisanti – Di calcolato vedo ben poco e il vero rischio è giocarci l’estate. Riaprire ad aprile è una stupidaggine epocale“. Sulla stessa linea anche Galli: “Rischio calcolato? Calcolato male. Abbiamo ancora più di 500mila attualmente positivi ufficiali, che vuol dire averne il doppio, perché ce ne sono sfuggiti molti. Alla fine del lockdown di maggio scorso erano meno di 100mila ufficiali”.
Intanto, sono oltre 3mila le adesioni nella prima ora di apertura della pagina web, secondo quanto riferisce Salvini che promette: se sul sito alla fine “saremo un milione” possiamo essere “liberi”, “il coprifuoco fino a luglio non ha nessun senso, nemmeno fino a maggio”. Il concetto intorno al quale, sostiene, gira la sua idea è quello di “dare fiducia agli italiani” nel momento della ripartenza, nonostante i numerosi episodi di assembramenti per le più trafficate vie italiane che si sono ripresentati già prima del ritorno in zona gialla. “È ancora troppo poco – ha detto il leader leghista in riferimento alle nuove concessioni – Gli italiani hanno dimostrato enorme pazienza ma adesso penso sia giusto restituire questa fiducia. Le aperture di lunedì 26 aprile non bastano, non sono sufficienti, gli italiani chiedono di tornare al lavoro, con prudenza però tornare al lavoro”.