Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "Per la salute globale quello che viviamo oggi è un momento importante. La sanità rappresenta una questione nevralgica da affrontare in maniera sinergica per ridisegnare il futuro del nostro Paese e preservare un Servizio sanitario nazionale universalistico di valore come il nostro. La chiave di volta è l'innovazione, frutto di un'intensa e ingente attività di Ricerca&Sviluppo di cui realtà come Msd si fanno promotrici. Siamo parte di un comparto farmaceutico che eccelle nel mondo, siamo l'unico settore manifatturiero in crescita e tra i primi per import ed export, con le nostre attività incidiamo positivamente sul Pil nazionale. Siamo un'eccellenza da preservare e sostenere perché volano della crescita economica italiana per cui necessitiamo di interventi mirati. Pertanto, una riforma sistemica che incentivi gli investimenti, supporti la ricerca e premi l'innovazione si configura come l'unica soluzione per garantire un accesso alle cure equo ed efficiente per porre davvero al centro i pazienti e i loro bisogni". Lo ha detto Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia, nel suo intervento in occasione della settima edizione dell'Inventing for Life Health Summit, dedicato ancora una volta al tema 'Investing for Life: la Salute conta!', organizzato oggi a Roma da Msd Italia, durante il quale sono stati presentati i risultati del sondaggio promosso da Ipsos 'Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn'.
"Il recente incremento del Fondo sanitario e le nuove regole per il Fondo farmaci innovativi rappresentano un ulteriore passo nella direzione desiderata - ha aggiunto Luppi - ma è fondamentale adottare misure strutturali e costruire una visione strategica a lungo termine. L'Italia deve puntare a diventare 'hub' di riferimento per l'innovazione in campo sanitario e attrarre investimenti per la ricerca clinica nel nostro Paese con adeguati incentivi. L'Italia ha inoltre l'opportunità di guidare, a livello europeo, un ripensamento dei criteri contabili affinché voci strategiche come l'immunizzazione non siano più trattate come spesa corrente, ma vengano riconosciute come un investimento e detratte dal calcolo deficit/Pil". "Possediamo le risorse, le competenze e il know-how per ritagliarci un ruolo da protagonisti. E' fondamentale avere il coraggio di compiere oggi le scelte giuste per trasformare queste potenzialità in un vantaggio concreto per la salute dei cittadini e per il futuro del Paese e dell'Europa", ha aggiunto Luppi.
"Con 30,5 miliardi di dollari investiti in Ricerca&Sviluppo, siamo la prima azienda biofarmaceutica ad alta intensità di ricerca nel mondo. Nostro obiettivo è quello di offrire, da 134 anni, soluzioni innovative grazie alle quali dare risposte e nuove speranze di vita. Sono oltre 200 le soluzioni innovative che abbiamo inventato insieme ai ricercatori di tutto il mondo, tra farmaci e vaccini, per le tante aree terapeutiche nelle quali siamo presenti. Un impegno forte, il nostro, per fare la differenza nella vita di pazienti e cittadini che siamo onorati di servire. Un impegno che non conosce fine, perché vantiamo una pipeline innovativa e diversificata che riflette la forza della nostra ricerca e la solidità delle nostre scelte strategiche con oltre 25 molecole in fase 3, in aree terapeutiche che vanno dall'oncologia ai vaccini, alle malattie infettive, dal cardiometabolico all'immunologia per citarne solo alcune" ha proseguito Luppi.
"La scienza è globale, l'innovazione è open e in network ed è quindi importante investire anche nelle start up di ricerca - ha spiegato - La nostra passione per l'innovazione si riflette in un altro dato importante: più del 50% delle nostre revenue viene reinvestito in R&S. Un investimento importante di cui siamo molto orgogliosi, perché è l'ulteriore dimostrazione che l'innovazione è il tratto distintivo della nostra carta d'identità. Ma è un dato che appare ancor più impressionante se lo andiamo a paragonare a quelli di alcuni giganti dell'high tech che investono una percentuale che sfiora al massimo in 25% in investimento in Ricerca&Sviluppo".
E ancora: "Sono 460 milioni i pazienti raggiunti da Msd nel solo 2024, molti dei quali grazie ai nostri progetti di partenariato di valore e donazioni. Un traguardo di cui siamo davvero molto fieri perché abbiamo fatto la differenza", ha sottolineato Luppi. Ricordando poi che "Msd ha contribuito al Pil italiano per quasi 1 miliardo di euro, con un'intensità di ricerca anche del nostro Paese pari al 47%. Un impegno, un radicamento nella nostra nazione, che ci vede protagonisti anche nella ricerca clinica con investimenti, ancora una volta, distribuiti su tutto il territorio italiano di quasi 140 milioni di euro. Infine, oltre 9mila posti di lavoro supportati in Italia attraverso i nostri investimenti diretti e indiretti. Msd supporta concretamente la crescita e la stabilità economica del Paese e ancora una volta i numeri lo dimostrano. Per ogni euro di Pil generato direttamente da Msd vengono generati ulteriori 2,15 euro di Pil nell'economia italiana, dimostrando quindi un forte effetto moltiplicatore della nostra presenza" ha concluso.
Zonaeuro
Astrazeneca, Ue ufficializza l’avvio della causa a nome di tutti i 27 Stati: “Accordo violato, non garantite le consegne in tempo”
Un portavoce della Commissione conferma che Bruxelles ha deciso di ricorrere a un'azione legale, con il sostegno dei Paesi membri: "Vogliamo assicurarci che ci sia una consegna rapida di un numero sufficiente di dosi". La replica dell'azienda anglo-svedese: "Ci difenderemo fermamente in tribunale, rispettato pienamente l’accordo di acquisto anticipato"
“La Commissione ha avviato lo scorso venerdì un’azione legale contro la compagnia AstraZeneca per la violazione dell’accordo di acquisto anticipato sulla fornitura del vaccino. La ragione è che alcuni termini del contratto non sono stati rispettati e la società non è arrivata a ricoprire una posizione per raggiungere una strategia per assicurare la consegna delle dosi in tempo”. Ne dà notizia durante il briefing con la stampa a Bruxelles il portavoce per la Salute della commissione europea, Stefan de Keersmaecker. “Quello che conta per noi – prosegue de Keersmaecker – è che vogliamo assicurarci che ci sia una consegna rapida di un numero sufficiente di dosi, cui i cittadini europei hanno diritto e che sono state promesse sulla base del contratto. La Commissione ha avviato questa azione legale per conto proprio e per conto dei 27 Stati membri, che sono pienamente allineati nel sostegno a questa procedura”, sottolinea il portavoce.
AstraZeneca, replica l’azienda, “si rammarica della decisione della Commissione Ue” e annuncia che “si difenderà fermamente in tribunale”. “Dopo un anno senza precedenti, la nostra azienda – afferma – sta per fornire quasi 50 milioni di dosi ai paesi Ue entro fine aprile, in linea con le nostre previsioni“. AstraZeneca sostiene inoltre di aver “rispettato pienamente l’accordo di acquisto anticipato con la Commissione Ue”. “Riteniamo – afferma – che qualsiasi controversia sia priva di merito e accogliamo con favore questa opportunità per risolvere questa controversia prima possibile”. “AstraZeneca ha un ruolo importante da svolgere e il nostro intento resta quello di farlo in modo corretto ed equo, senza scopo di lucro durante la pandemia, nell’Ue e in tutto il mondo”, sottolinea ancora l’azienda anglo-svedese. “L’Ue – ricorda il gruppo – ha sostenuto la struttura Covax per un’equa distribuzione dei vaccini nei Paesi a basso e medio reddito. AstraZeneca è attualmente il principale fornitore in oltre 100 Paesi attraverso Covax, fornendo il 97% della sua fornitura fino ad oggi. Ogni dose è stata preparata con siero vaccino proveniente da Paesi extra Ue”.
Astrazeneca avrebbe dovuto consegnare fra le 30 e 40 milioni di dosi del vaccino entro la fine del 2020, fra 80 e 100 milioni nei primi tre mesi di quest’anno e il resto dei 300 milioni previsti entro la fine di giugno. Ma a fine marzo l’azienda aveva fornito solo 30,12 milioni di dosi, un quarto del previsto. Inoltre la multinazionale anglo-svedese, secondo l’Ue, avrebbe anche ritardato la richiesta di autorizzazione all’Ema proprio per prendere tempo a causa dei suoi problemi di produzione di dosi. La sperimentazione del vaccino di Oxford era infatti quella partita prima di tutte. Senza dimenticare il sospetto da parte di Bruxelles che parte delle dosi europee siano andate alla Gran Bretagna. Come del resto aveva fatto intendere chiaramente il premier inglese Boris Johnson durante una riunione con il suo partito, in cui parlando del successo della campagna vaccinale nel Regno Unito aveva fatto esplicito riferimento all’avidità delle aziende farmaceutiche.
La decisione di procedere con l’azione legale è stata presa venerdì durante la riunione degli ambasciatori al Coreper. Già giovedì scorso il ministro della Sanità irlandese, Stephen Donnelly, aveva annunciato la decisione di ricorrere alla giustizia per la questione del taglio delle dosi e dei ritardi da parte della società Astrazeneca. Mancava però anche il via libera di Francia e Germania, che avevano chiesto di avere maggiori informazioni prima di associarsi all’azione legale, mentre circa due terzi dei Paesi si sono trovati subito d’accordo con la proposta dell’Esecutivo comunitario. Alla fine, come ha spiegato de Keersmaecker, il via libera alla causa è arrivato unanime.
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Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - L'introduzione di dazi sui farmaci da parte degli Stati Uniti "rappresenterebbe una minaccia che potrebbe avere un impatto molto forte e sarebbe, innanzitutto, una minaccia per i cittadini americani perché è impensabile che 11 miliardi di farmaci acquistati dall'Italia siano surrogabili agevolmente da altri Paesi". Così il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, a margine dell'evento 'Inventing for Life Health Summit', in corso a Roma. "Pur volendo potenziare la capacità produttiva americana, questo richiederà anni", ha sottolineato Cattani.
"Siamo convinti e fiduciosi che l'azione del governo Meloni sull'Europa possa far ragionare gli Usa per ricondurli a una pozione di buon senso", ha aggiunto. "I farmaci sono un asset strategico per la sicurezza di un Paese, compresi gli Usa, per l'economia e per lo sviluppo sociale. Siamo confidenti che sui farmaci possa esserci una riconsiderazione di questo rischio", ha concluso il presidente.
Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "L'industria farmaceutica è strategica per la salute, la crescita economica e la sicurezza. Per la salute perché le aziende farmaceutiche offrono un contributo fondamentale per la salute dei cittadini. In Italia, per esempio, in 20 anni la mortalità totale è diminuita del 25% e per le patologie croniche del 35%. Per la crescita economica, come dimostra il record storico raggiunto dall'export: 54 miliardi di euro nel 2024. Con i dati che confermano l'industria farmaceutica al primo posto per indice di competitività, produttività, open innovation, e con farmaci e vaccini, per surplus con l'estero, +20 miliardi di euro nel 2024". Lo ha detto Marcello Cattani, presidente Farmindustria in occasione della settima edizione dell'Inventing for Life Health Summit, dedicato ancora una volta al tema 'Investing for Life: la Salute conta!', organizzato oggi a Roma da Msd Italia.
La farmaceutica "è fondamentale anche per la sicurezza nazionale soprattutto nell'odierno contesto geopolitico, turbolento e competitivo", ha evidenziato. "L'industria apprezza l'operato del Governo, che sta andando nella giusta direzione - ha aggiunto Cattani - Ora però per restare attrattivi è fondamentale una strategia nazionale sulla farmaceutica e le scienze per la vita. Con una decisa riforma della governance della spesa farmaceutica pubblica, che punti a migliorare ulteriormente l'accesso alle cure, superare progressivamente i payback, aumentare la competitività delle imprese e attrarre gli investimenti".
Roma, 5 mar. (Adnkronos Salute) - "Per la salute globale quello che viviamo oggi è un momento importante. La sanità rappresenta una questione nevralgica da affrontare in maniera sinergica per ridisegnare il futuro del nostro Paese e preservare un Servizio sanitario nazionale universalistico di valore come il nostro. La chiave di volta è l'innovazione, frutto di un'intensa e ingente attività di Ricerca&Sviluppo di cui realtà come Msd si fanno promotrici. Siamo parte di un comparto farmaceutico che eccelle nel mondo, siamo l'unico settore manifatturiero in crescita e tra i primi per import ed export, con le nostre attività incidiamo positivamente sul Pil nazionale. Siamo un'eccellenza da preservare e sostenere perché volano della crescita economica italiana per cui necessitiamo di interventi mirati. Pertanto, una riforma sistemica che incentivi gli investimenti, supporti la ricerca e premi l'innovazione si configura come l'unica soluzione per garantire un accesso alle cure equo ed efficiente per porre davvero al centro i pazienti e i loro bisogni". Lo ha detto Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di Msd Italia, nel suo intervento in occasione della settima edizione dell'Inventing for Life Health Summit, dedicato ancora una volta al tema 'Investing for Life: la Salute conta!', organizzato oggi a Roma da Msd Italia, durante il quale sono stati presentati i risultati del sondaggio promosso da Ipsos 'Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn'.
"Il recente incremento del Fondo sanitario e le nuove regole per il Fondo farmaci innovativi rappresentano un ulteriore passo nella direzione desiderata - ha aggiunto Luppi - ma è fondamentale adottare misure strutturali e costruire una visione strategica a lungo termine. L'Italia deve puntare a diventare 'hub' di riferimento per l'innovazione in campo sanitario e attrarre investimenti per la ricerca clinica nel nostro Paese con adeguati incentivi. L'Italia ha inoltre l'opportunità di guidare, a livello europeo, un ripensamento dei criteri contabili affinché voci strategiche come l'immunizzazione non siano più trattate come spesa corrente, ma vengano riconosciute come un investimento e detratte dal calcolo deficit/Pil". "Possediamo le risorse, le competenze e il know-how per ritagliarci un ruolo da protagonisti. E' fondamentale avere il coraggio di compiere oggi le scelte giuste per trasformare queste potenzialità in un vantaggio concreto per la salute dei cittadini e per il futuro del Paese e dell'Europa", ha aggiunto Luppi.
"Con 30,5 miliardi di dollari investiti in Ricerca&Sviluppo, siamo la prima azienda biofarmaceutica ad alta intensità di ricerca nel mondo. Nostro obiettivo è quello di offrire, da 134 anni, soluzioni innovative grazie alle quali dare risposte e nuove speranze di vita. Sono oltre 200 le soluzioni innovative che abbiamo inventato insieme ai ricercatori di tutto il mondo, tra farmaci e vaccini, per le tante aree terapeutiche nelle quali siamo presenti. Un impegno forte, il nostro, per fare la differenza nella vita di pazienti e cittadini che siamo onorati di servire. Un impegno che non conosce fine, perché vantiamo una pipeline innovativa e diversificata che riflette la forza della nostra ricerca e la solidità delle nostre scelte strategiche con oltre 25 molecole in fase 3, in aree terapeutiche che vanno dall'oncologia ai vaccini, alle malattie infettive, dal cardiometabolico all'immunologia per citarne solo alcune" ha proseguito Luppi.
"La scienza è globale, l'innovazione è open e in network ed è quindi importante investire anche nelle start up di ricerca - ha spiegato - La nostra passione per l'innovazione si riflette in un altro dato importante: più del 50% delle nostre revenue viene reinvestito in R&S. Un investimento importante di cui siamo molto orgogliosi, perché è l'ulteriore dimostrazione che l'innovazione è il tratto distintivo della nostra carta d'identità. Ma è un dato che appare ancor più impressionante se lo andiamo a paragonare a quelli di alcuni giganti dell'high tech che investono una percentuale che sfiora al massimo in 25% in investimento in Ricerca&Sviluppo".
E ancora: "Sono 460 milioni i pazienti raggiunti da Msd nel solo 2024, molti dei quali grazie ai nostri progetti di partenariato di valore e donazioni. Un traguardo di cui siamo davvero molto fieri perché abbiamo fatto la differenza", ha sottolineato Luppi. Ricordando poi che "Msd ha contribuito al Pil italiano per quasi 1 miliardo di euro, con un'intensità di ricerca anche del nostro Paese pari al 47%. Un impegno, un radicamento nella nostra nazione, che ci vede protagonisti anche nella ricerca clinica con investimenti, ancora una volta, distribuiti su tutto il territorio italiano di quasi 140 milioni di euro. Infine, oltre 9mila posti di lavoro supportati in Italia attraverso i nostri investimenti diretti e indiretti. Msd supporta concretamente la crescita e la stabilità economica del Paese e ancora una volta i numeri lo dimostrano. Per ogni euro di Pil generato direttamente da Msd vengono generati ulteriori 2,15 euro di Pil nell'economia italiana, dimostrando quindi un forte effetto moltiplicatore della nostra presenza" ha concluso.
Roma, 5 mar (Adnkronos) - "E’ la destra del gioco d’azzardo. Non ci sono più dubbi dopo il voto in commissione al Senato, che delega il Governo ad introdurre la pubblicità nel gioco del calcio, su maglie e campi". Lo dice il deputato democratico Stefano Vaccari, segretario di presidenza della Camera.
"L’idea non è solo quella di fare cassa ma anche di favorire i grandi capitali incuranti dei dati sul gioco d’azzardo che richiederebbero ben altre decisioni. Nel primo semestre del 2024 sono stati raccolti dallo Stato 90 miliardi di euro. Tra il 2004 e il 2023 la raccolta complessiva nel settore azzardo è stata di circa 1.617 miliardi di euro, un valore che è pressoché pari al valore del Pil italiano del 2021 -prosegue Vaccari-. Basti pensare che gli italiani per l’acquisto di cibo e beni di consumi hanno speso nel 2024 134 miliardi di euro. Di fronte alla gravità del fenomeno si allargano ancora le maglie anche in quel mondo dello sport frequentato da giovanissimi. E chissenefrega delle infiltrazioni mafiose, delle distorsioni, dei danni sociali ed economici e delle migliaia di cittadini che cadono nella sindrome della ludopatia e per i debiti accumulati sono arruolati dalla criminalità organizzata".
"Peraltro il governo sta per presentare una riforma di riordino del gioco che avevano consigliato di approfondire con tutti i portatori di interesse convocando gli Stati generali. La risposta è arrivata dal Senato con un voto a dir poco inquietante", conclude Vaccari.
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - Il piano ReArm lanciato ieri da Ursula Von der Leyen agita il Pd. Ieri Elly Schlein lo ha criticato senza mezzi termini. "Non è la strada giusta", ha detto la segretaria dem. Una bocciatura condivisa dalla sinistra dem, da Andrea Orlando a Roberto Speranza. Anche l'area riformista ha avanzato perplessità. Lorenzo Guerini ha parlato di "modifiche" necessarie al piano della presidente della commissione Ue. Tenendo ferma però una cornice precisa: l'esigenza "ineludibile" della crescita della difesa europea. Critica da subito invece Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Ue: "Si contestano dettagli".
Stamattina il dibattito tra i dem è andato avanti. Con le prese di posizione di big come Dario Franceschini e Paolo Gentiloni. Il primo fa quadrato attorno alla segretaria: "Condivido le affermazioni di Schlein. Il piano di 'riarmo' di Von der Leyen va profondamente rivisto perché non porta alla difesa comune europea ma al rafforzamento di 27 difese nazionali, peraltro finanziandolo coi fondi di coesione". Il secondo, intervenendo ad una trasmissione, invece 'ribalta' il giudizio di Schlein: il piano Von der Leyen? E' "un primo passo, credo vada nella direzione giusta", le parole dell'ex-premier.
Per Gentiloni quel piano "è chiaro che può essere migliorato. Ma un conto è dire che va migliorato, altro dire che - per un titolo - l'Unione europea è bellicista e guerrafondaia" alludendo quindi a Giuseppe Conte. E Schlein? L'ex-premier la mette così: "E' un dibattito che va avanti, ognuno dà il suo contributo". L'ex-premier mette in rilievo alcuni punti del piano, in particolare il "fondo da 150 miliardi" che "è esattamente quello che l'Italia, governo e opposizioni, hanno chiesto in questi mesi. E' un fondo comune basato su eurobond per finanziare i sistemi di difesa comune, interessa 15-20 Paesi, non tutti i 27, ma l'Italia è tra questi".
Il piano ReArm sarà al centro della riunione dei Socialisti e Democratici domani a Bruxelles, prima del Consiglio straordinario Ue. In vista dell'appuntamento, ieri Schlein ha sentito il premier spagnolo Pedro Sanchez. "Noi porteremo la nostra posizione" nella riunione a Bruxelles, ha detto la segretaria dem. Oggi il gruppo S&D ha commentato il piano Von Der Leyen. E parla di "punto di partenza".
'Europe Defence Now', la card sui social dell'account S&D. "La sicurezza dell'Europa -si legge nel post -richiede investimenti immediati, sostanziali e congiunti. Il piano ReArmEU è un punto di partenza, non un traguardo. Abbiamo bisogno di nuovi finanziamenti dedicati alla difesa europea, rafforzando la nostra industria e salvaguardando al contempo il nostro benessere sociale. Questa è l'unica strada per un'Europa sicura e un sostegno duraturo all'Ucraina".
Roma, 5 mar. (Adnkronos) - Colavita Usa, leader nel settore delle specialità alimentari italiane, acquista Vitelli Foods, proprietario dello storico marchio Luigi Vitelli. Conosciuta per la sua pasta e i suoi pomodori di alta qualità, questa acquisizione non solo diversifica l'offerta di prodotti di Colavita, ma rafforza anche la sua posizione di terzo importatore di pasta italiana negli Stati Uniti. Inoltre, rafforza significativamente la presenza di Colavita nel mercato dei pomodori, una mossa strategica per migliorare la sua posizione competitiva in entrambe le categorie.
Fondato nel 1885, Luigi Vitelli è il primo marchio alimentare italiano mai registrato in America, simbolo di una lunga tradizione di eccellenza culinaria. "Luigi Vitelli è un marchio iconico che vogliamo preservare e far conoscere alle nuove generazioni, continuando il grande lavoro svolto da Claudia Vitelli e Roy Taormina", ha commentato Giovanni Colavita, Ceo di Colavita Usa. "Conosco Claudia da anni e ho sempre rispettato e ammirato ciò che ha costruito, preservando la grande tradizione familiare che condividiamo. L'importanza del marchio Vitelli per la storia del cibo italiano in questo Paese è davvero impareggiabile", continua Colavita. "Infatti, quest'anno ricorre il 125° anniversario dell'adesione di Vitelli alla Camera di Commercio Italiana negli Stati Uniti, organizzazione che annovera Amerigo Vitelli tra i suoi fondatori".
Questa acquisizione segue il successo dell'integrazione dell'azienda californiana O Olive Oil & Vinegar, un produttore leader di aceto californiano e di olio extravergine di oliva biologico. L'acquisizione è un'ulteriore dimostrazione dell'impegno di Colavita ad ampliare il proprio portafoglio di prodotti alimentari autentici e di alta qualità. Sotto l'insegna Vitelli Foods, Colavita intende sfruttare la sua vasta rete di distribuzione e la sua esperienza nel settore per aumentare la portata e il riconoscimento dei prodotti Luigi Vitelli, sottolineandone la storia unica e l'autenticità italiana.
Roma, 5 mar (Adnkronos) - La Camera commemora Bruno Pizzul. I rappresentanti di tutti i Gruppi parlamentari stanno intervenendo in aula per ricordare il giornalista della Rai scomparso a Gorizia all'eta di 86 anni.