Il capitano di fregata è stato arrestato il 30 marzo scorso con l'accusa di aver passato documenti Nato ai servizi segreti russi in un parcheggio di Roma per 5mila euro. In quell'occasione due funzionari dell'ambasciata di Mosca erano stati espulsi dall'Italia. Ora arriva la reazione di Mosca, proprio nel giorno in cui il militare è stato trasferito da Regina Coeli nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere
La ritorsione di Mosca alla fine è arrivata. La Russia ha espulso un diplomatico italiano dichiarandolo persona non grata. Lo riporta l’agenzia russa Interfax, spiegando che il ministero degli Esteri russo ha riferito di una decisione presa in risposta alle “azioni ostili e ingiustificate delle autorità italiane” contro la Russia per il caso di Walter Biot. Il capitano di fregata è stato arrestato il 30 marzo scorso con l’accusa di aver passato documenti Nato ai servizi segreti russi in un parcheggio di Roma per 5mila euro. In quell’occasione due funzionari dell’ambasciata di Mosca erano stati espulsi dall’Italia.
Ora arriva la reazione. “Il 26 aprile, l’ambasciatore italiano a Mosca Pasquale Terracciano è stato convocato al ministero degli Esteri russo dove gli è stata consegnata una nota dal ministero in cui si afferma che l’aiutante dell’addetto alla difesa e addetto navale presso l’ambasciata italiana a Mosca” è stata dichiarata persona “non grata in risposta alle azioni ostili e infondate delle autorità italiane contro l’ufficio addetto alla difesa dell’Ambasciata russa a Roma”, spiega la Farnesina, sottolineando che all’addetto è stato ordinato di lasciare la Russia entro 24 ore. Il ministero degli Esteri spiega di aver “appreso con profondo rammarico della decisione della Federazione Russa di espellere l’Addetto navale aggiunto dell’Ambasciata d’Italia a Mosca con un preavviso di 24 ore. Consideriamo la decisione infondata e ingiusta perché in ritorsione ad una legittima misura presa dalle Autorità italiane a difesa della propria sicurezza”.
Proprio oggi, tra l’altro, Walter Biot è stato trasferito nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere. Dal giorno del suo arresto Biot si trovava in isolamento nel carcere romano di Regina Coeli per l’accusa di spionaggio. Venerdì scorso, dopo la nuova ordinanza emessa dall’autorità militare in seguito all’interrogatorio, il gip aveva accolto la richiesta del capitano di fregata di essere trasferito nel carcere militare in provincia di Caserta. La procura militare di Roma contesta a Biot, già sotto inchiesta da parte dei pm di piazzale Clodio anche per corruzione, le accuse di rivelazione di segreti militari a scopo di spionaggio, procacciamento di notizie segrete a scopo di spionaggio, esecuzione di fotografie a scopo di spionaggio, procacciamento e rivelazione di notizie di carattere riservato. Per Biot è previsto per domani un nuovo interrogatorio di garanzia davanti al gip militare.