La Figc vara la norma che prevede l’espulsione dalle competizioni per chi partecipa ad altri tornei non riconosciuti. A una settimana dallo strappo delle Top 12 europee – comprese Juventus, Milan e Inter – nel tentativo di creare la Superlega, arriva la risposta della Federcalcio alla scissione (fallita) portata avanti dalle big della Serie A. Il Consiglio federale ha votato sì all’unanime alla modifica dell’articolo 16 delle Noif, che ora prevede come “ai fini della iscrizione al campionato la società si impegna a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Figc”.

La partecipazione a queste competizioni “comporta la decadenza della affiliazione”, si legge nella nuova norma che comporta anche la necessità di chiedere l’autorizzazione alla Figc per la disputa di gare e tornei amichevoli non riconosciuti dalla federazione. A favore ha votato anche Beppe Marotta, ad dell’Inter e consigliere federale. “Al momento non abbiamo notizie di chi è rimasto e chi è uscito. Questa norma – ha aggiunto Gravina – si riferisce alle licenze nazionali. È evidente che se al 28 giugno, data di scadenza delle domande di iscrizione, qualcuno dovesse voler partecipare a competizioni di natura privatistica, non prenderà parte al nostro campionato”.

Il numero uno della Figc ha poi spiegato che “chi ha interpretato la Superlega come un atto di debolezza da parte di alcune società che vivono un momento di difficoltà economica e insurrezione nel sistema calcio, sbaglia. Sicuramente, è un tema delicato da approfondire”. Gravina si è anche soffermato sulle parole del tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini: “Ha detto che alcuni club non falliscono? È una riflessione che merita approfondimenti che stiamo facendo – ha spiegato – Ci sono dei meccanismi ben noti a tutti, ma l’indebitamento richiede una sua copertura. La mia preoccupazione è che possa avere durata perpetua. Un dirigente attento si deve porre questo tema e affrontare, ci sono ipotesi di verifiche su rivisitazione di alcuni parametri”.

Il Consiglio federale ha anche varato una norma che bandisce le multiproprietà, ma lascia in essere situazioni già esistenti come quelle che coinvolgono Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis, rispettivamente alla guida di Lazio-Salernitana e Napoli-Bari. “Abbiamo voluto una modifica regolamentare importante, non sarà più consentita la multiproprietà nel mondo del calcio, nello mondo professionistico o nel mondo dilettantistico, salvaguardando i diritti già acquisiti”, ha dichiarato il presidente della Figc. La nuova norma vale anche nell’ipotesi in cui una società dilettantistica, controllata da un soggetto impegnato come socio di controllo nel professionismo, salga in Serie C.

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