Quasi tutta Italia torna in zona gialla, con nuove regole che puntano a riaprire – con gradualità e nel rispetto delle norme anti-contagio – le principali attività del Paese. A partire da oggi, come disposto dalle ultime ordinanze del ministero della Salute e dal decreto Covid del governo, in 14 regioni si apre una fase nuova dopo oltre un mese di chiusure serrate. Si tratta di Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Marche, Piemonte, le province di Bolzano e Trento, Toscana, Umbria e Veneto. Qui i ristoranti tornano a fare servizio al tavolo sia a pranzo che a cena (ma solo all’aperto), riaprono teatri, cinema, sale da concerto e palazzetti (con prenotazione obbligatoria e capienza al 50%). A scuola si va in presenza al 100% alle elementari e medie, mentre alle superiori non si può superare il 30% di didattica a distanza. Il coprifuoco resta fissato in tutta Italia dalle 22 alle 5 del mattino. Più stringenti (ma con delle novità) le restrizioni in vigore in zona arancione – in cui si trovano Puglia, Valle d’Aosta, Sicilia, Calabria e Basilicata – e in zona rossa, dove è rimasta solo la Sardegna. Ecco tutte le misure.

Spostamenti e certificato verde – Dopo mesi di stop, la mobilità tra regioni che si trovano in zona gialla è nuovamente consentita. Non servirà, quindi, portare con sé alcuna autocertificazione attestante motivi di salute, lavoro o necessità. Per entrare o uscire da territori collocati in zona arancione o rossa, invece, resta l’autocertificazione che comprende anche il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Nelle regioni arancioni ci può spostare liberamente solo nel proprio comune, mentre in quelle rosse non ci si può allontanare da casa. C’è però una novità, cioè la certificazione verde: si tratta appunto di una certificazione comprovante l’avvenuta vaccinazione contro il Covid, l’eventuale guarigione dall’infezione o l’effettuazione nelle precedenti 48 ore di un tampone molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Chi ne è in possesso, può muoversi liberamente in tutto il Paese.

Visite a parenti e amici – Dal 26 aprile al 15 giugno 2021, in zona gialla è consentito “lo spostamento verso una sola abitazione privata, una volta al giorno” a quattro persone in aggiunta “a quelle ivi già conviventi, oltre ai minorenni sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti, conviventi”. Rispetto a prima, quindi, il limite passa da due a quattro persone. La regola vale anche in zona arancione, ma solo dentro i confini comunali, mentre non è consentita in zona rossa.

Scuola – Da oggi e fino alla fine dell’anno scolastico è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale “lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia”, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle superiori. Per i ragazzi più grandi, però, sono previste delle deroghe: in zona gialla e arancione la didattica in presenza è assicurata dal 70 al 100%, mentre in zona rossa va in aula almeno il 50% degli alunni fino a un massimo del 75%. Ok al rientro in aula anche per gli studenti universitari, ma solo in zona gialla e arancione.

Ristoranti – La principale novità dell’ultimo decreto Covid del governo Draghi riguarda la ristorazione: in zona gialla è infatti consentito il servizio al tavolo sia a pranzo che a cena (non succedeva dall’estate 2020), a patto però che avvenga all’aperto. “Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati”, si legge nel decreto. Solo dal primo giugno in zona gialla i ristoranti potranno tornare a servire anche al chiuso (ma fino alle 18). In zona arancione e rossa invece restano chiusi, con possibilità di fare asporto e consegne a domicilio.

Negozi – Per quanto riguarda i negozi le regole restano invariate: nelle regioni gialle e arancioni sono tutti aperti, mentre in zona rossa sono aperte solo le attività che vendono beni di prima necessità. I centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi, quindi anche il sabato e la domenica.

Spettacoli e musei – Tra le novità più attese dal decreto c’è il via libera ai musei e agli spettacoli, categoria in cui sono compresi teatri, cinema e sale da concerto. In zona gialla, gli spettacoli aperti al pubblico in “sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali”, sia all’aperto che al chiuso, “sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale”. La capienza massima è del 50 per cento e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi. Per particolari eventi, ancora non individuati, si prevede che “l’accesso sia riservato soltanto ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi”. In zona arancione e rossa le regole non cambiano: teatri, cinema e musei restano chiusi.

Sport – A partire da oggi, sempre e solo nelle regioni gialle è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto, ma resta vietato l’uso di spogliatoi. Sì quindi al calcetto, al basket e ad altri sport. Per poter tornare a riempire i palazzetti (al 25% della capienza), però, si dovrà aspettare il primo giugno. Stessa data per le palestre, mentre le piscine riapriranno un po’ prima (dal 15 maggio, ma solo all’aperto).

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