Unica raccomandazione (accolta da molte Regioni) del ministero dell’Istruzione, arrivata tramite una circolare firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, è quella di “riservare una quota di didattica in presenza maggiore agli studenti che frequentano le classi iniziali e finali dei cicli scolastici, anche al fine di meglio accompagnare la preparazione agli esami di Stato”. Per il resto ognuno decide per se
C’è chi ha scelto di tornare in classe alle superiori con il 70% di presenze; chi ha alzato l’asticella al 75%; altre Regioni hanno lasciato ai dirigenti scolastici la libertà di scelta della percentuale; la Sicilia ha rinviato tutto al 3 maggio mentre Puglia e Calabria hanno proseguito con la didattica a scelta. Da stamattina circa un milione e 700mila studenti della secondaria di secondo grado dovrebbero tornare in classe. Il condizionale è d’obbligo perché l’ultimo provvedimento del Governo prevede che in zona gialla e arancione tutti i ragazzi delle elementari e delle medie siano da oggi tra i banchi, mentre per le superiori la presenza dev’essere almeno al 70% e fino al 100%. In zona rossa (solo la Sardegna) saranno tutti presenti fino alla terza media, mentre alle superiori l’attività in classe si svolgerà almeno al 50%. Nei fatti ogni Regione ha deciso per suo conto e la mappa del rientro è decisamente a macchia di leopardo nonostante Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta siano tutte in arancione e Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Umbria e Veneto siano tutte in zona gialla. I nodi da risolvere che impediscono un rientro totale restano gli stessi di sempre: i trasporti e la mancanza di spazi che permettano un rientro in sicurezza.
Unica raccomandazione (accolta da molte Regioni) del ministero dell’Istruzione, arrivata tramite una circolare firmata dal capo dipartimento Stefano Versari, è quella di “riservare una quota di didattica in presenza maggiore agli studenti che frequentano le classi iniziali e finali dei cicli scolastici, anche al fine di meglio accompagnare la preparazione agli esami di Stato”. Una situazione contestata dal presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che ha definito queste scelte “un balletto imbarazzante della politica”. Intanto da oggi anche l’Università torna gradualmente in presenza senza percentuali. Rientrerà nelle decisioni dei singoli atenei decidere come svolgere esami e tesi di laurea. Ecco il rientro fotografato territorio per territorio.
Valle d’Aosta, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Basilicata – I ragazzi delle superiori torneranno in presenza al 70% con le classi quinte al 100%.
Piemonte – Gli studenti della scuola secondaria ritornano in presenza al 70% con una sperimentazione di una settimana. E’ lasciata comunque alle scuole la possibilità di organizzarsi in base alla propria situazione. L’ufficio scolastico regionale ha raccomandato di dare la priorità della frequenza al 100% alle classi quinte e possibilmente alle prime.
Lombardia – Gli studenti della scuola secondaria ritornano in presenza al 70%. Doppio scaglione di ingresso: 50% entro le 8, 20%, dopo le 9.30 la restante parte. La dirigente dell’Usr Augusta Celada ha scritto ai presidi che può esserci “un margine di adattamento da contenersi entro il limite di uno o due punti per eccesso o per difetto rispetto a tale percentuale, e mantenendo il doppio scaglione di ingresso secondo una equilibrata distribuzione degli accessi specificatamente previsti dai “Documenti operativi” adottati nei Tavoli prefettizi”. Anche in Lombardia a tornare al 100% saranno le quinte e le prime in alcuni istituti.
Veneto – Nella Regione di Zaia il quadro è più complesso perché le quote di presenza sono state decise provincia per provincia. A Belluno, Treviso, Venezia e Verona percentuale del 70% (75% a Rovigo) della popolazione studentesca in presenza, con la priorità di rientro per le classi prime e quinte al 100%. A Padova “rientro in classe del 100% degli studenti delle classi quinte e, nel più breve tempo possibile, anche il rientro al 100% degli studenti delle classi prime, restando fissato nell’attuale misura del 50% il numero degli studenti delle altre classi. Le aziende del trasporti pubblico locale sono incaricate di effettuare un attento monitoraggio degli effettivi coefficienti di riempimento dei mezzi e di proseguire la ricerca di mercato volta a reperire ulteriori autobus. Gli esiti di tale attività dovranno essere comunicati entro la prossima settimana e saranno oggetto di una nuova riunione del tavolo di coordinamento”. A Vicenza percentuale del 72% della popolazione studentesca in presenza, con la priorità di rientro per le classi prime e quinte al 100% e con incremento, oltre al 50% stabilito di presenze per le classi seconde, terze e quarte, degli alunni con bisogni educativi speciali o che necessitano dell’uso dei laboratori.
Friuli Venezia Giulia – Gli studenti della scuola secondaria ritornano in presenza al 70%. I servizi di trasporto pubblico locale proseguiranno secondo le modalità vigenti, indicate dall’ordinanza 10 dello scorso 10 aprile, ma saranno arricchiti dei servizi aggiuntivi necessari a sostenere efficacemente l’avvio dell’attività didattica in presenza al 70% nelle scuole secondarie di secondo grado.
Liguria – Gli studenti delle scuole superiori ritornano in classe al 70% ma con due fasce orarie: la prima tra le 7,45 e le 8 per il 30% degli studenti; l’altra dalle 9,30 alle 9,45 per il restante 40%.
Emilia Romagna – Fino a sabato 8 maggio gli studenti della scuola secondaria ritornano in presenza al 70%. Questa l’indicazione ufficiale ma alla fine ogni dirigente potrà scegliere in base agli spazi disponibili. Al liceo “Sabin” a Bologna arriveranno al 66%. Al “Righi” fino alle quarte al 50%, le quinte al 100%.
Toscana – Tutto è lasciato alle decisioni dei dirigenti scolastici. “A differenza del passato, non ci sarà un’ordinanza del presidente della Regione che regolerà il ritorno di studentesse e studenti nelle scuole superiori. Anche alla luce di quanto previsto dal Governo con il decreto approvato nel Consiglio di ministri, ci atterremo, nel rispetto dell’autonomia degli istituti, alle decisioni dei dirigenti scolastici che verranno prese all’interno del contesto provinciale. In questo senso, resta fondamentale il lavoro di coordinamento portato avanti, anche in queste ore, dai tavoli convocati dai prefetti” hanno precisato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore all’Istruzione Alessandra Nardini.
Marche – In presenza al 70% per gli studenti delle scuole medie superiori ad Ascoli Piceno e Fermo. Nelle altre tre province marchigiane (Ancona, Macerata e Pesaro-Urbino) i trasporti per ora viaggeranno invece al 60%, ma in questo secondo caso entra in gioco l’autonomia scolastica. Saranno i dirigenti scolastici, a seconda delle esigenze e caratteristiche del proprio istituto e del proprio territorio a organizzarsi caso per caso.
Lazio – Gli studenti della secondaria ritornano in presenza al 70%. Ingressi scaglionati, nessuna deroga per i trasporti locali. Tuttavia alcuni territori hanno fatto richiesta all’Usr di poter aumentare la percentuale tra i banchi. C’è anche chi come al liceo “Mamiani” di Roma resterà al 50% per mancanza di spazi.
Campania – I ragazzi delle superiori tornano in presenza in una quota fra il 70 e il 100%. Tuttavia, i dirigenti scolastici della Campania dovranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” qualora il rispetto della soglia minima di attività in presenza stabilita per le scuole secondarie superiori, il 70% della popolazione studentesca, “risulti incompatibile” con il rispetto delle misure di prevenzione e controllo anti Covid, a partire dal distanziamento minimo. Le “forme flessibili” che dovranno adottare i dirigenti scolastici dovranno in ogni caso assicurare “almeno il 50% delle presenze“. Da segnalare il caso Salerno dove i dirigenti in queste ore stanno ricevendo una valanga di certificazioni mediche da parte degli alunni che vogliono continuare la dad. Un esempio: al liceo “Severi” sono 250 le richieste. Al “Tasso”: 218.
Puglia e Calabria – Il governatore Michele Emiliano non molla e continua a mantenere l’ordinanza che permette alle famiglie di scegliere tra lezioni in presenza e dad. Fino alla fine dell’anno scolastico in corso, tutte le scuole primarie, di primo, secondo grado e Cpia dovranno garantire la didattica digitale integrata a tutti gli alunni i cui genitori facciano espressa richiesta. Stessa scelta è stata fatta dalla Regione Calabria.
Sicilia – Scuole superiori con attività in presenza dal 50 al 100 per cento in base al “colore” del territorio. A Palermo e in altri comuni ancora in zona “rossa” il limite minimo è 50% e quello massimo 75%. Tuttavia, dal 3 maggio i presidi potranno chiedere all’assessorato all’Istruzione una deroga per restare al di sotto del 70%.