Intervenuta a SkyTg24, la ministra ha confermato una notizia che migliaia di laureandi di tutta Italia aspettavano. Solo nel caso in cui uno studente non abbia la possibilità di spostarsi per raggiungere la propria università a causa delle restrizioni Covid, si continuerà a ricorrere alle modalità telematiche. Messa ha infatti spiegato che, almeno per il momento, si dovrà "mantenere la doppia linea, in presenza e non"
“Quest’estate ci sarà la prima sessione di laurea in presenza? Penso proprio di sì, a meno che non si abbiano difficoltà a raggiungere la sede“. Intervenuta a SkyTg24, la ministra dell’Università Maria Cristina Messa ha confermato una notizia che migliaia di laureandi di tutta Italia aspettavano: per la sessione di laurea estiva si potrà tornare a discutere la tesi in aula, a patto di rispettare tutte le norme anti-contagio. Solo nel caso in cui uno studente dovesse trovarsi in zona arancione o rossa, e quindi non abbia la possibilità di spostarsi per raggiungere la propria università, si continuerà a ricorrere alle modalità telematiche. Messa ha infatti spiegato che, almeno per il momento, si dovrà “mantenere la doppia linea, in presenza e non”.
Lo stesso vale per la percentuale di studenti in aula per le lezioni: “Dipende dalla aule, sono molto diverse l’una dall’altra. Nei posti più piccoli anche al 100 per cento, quelle più grandi al 30%”. Nonostante le difficoltà iniziali, ha aggiunto la ministra, le università hanno risposto bene all’esigenza di fare lezione online e ora sono pronte alla ripartenza. Ma l’esperienza accumulata fin qui dal punto di vista tecnologico non andrà dispersa: anche dopo il coronavirus, “la modalità mista in presenza e a distanza resterà. Ma non per costrizione, bensì per aspetti positivi – ha poi spiegato Messa parlando dell’università del futuro delineata nel Recovery Plan -. Si potranno accogliere anche studenti da università straniere collegati. Sarà un’università in presenza a cui si aggiunge la distanza”.