Il 63enne è scomparso lo scorso 4 gennaio. Il figlio ha confessato di aver ucciso lui e la madre e di aver buttato i cadaveri nel fiume. Il corpo è stato avvistato da un ragazzo che stava passeggiando con il suo cane. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco e la squadra mobile, poi la conferma da parte dell'avvocato Carlo Bertracchi, legale della figlia Madè
Dopo quasi 4 mesi è stato ritrovato il corpo di Peter Neumair. Il padre di Benno era scomparso lo scorso 4 gennaio a Bolzano: il figlio ha confessato di aver ucciso lui e la madre e poi gettato i loro corpi nel fiume Adige. Quello della madre Laura Perselli era stato ritrovato il 6 febbraio scorso, ripescato tra gli abitati di San Floriano e Laghetti, a sud di Bolzano. Le ricerche di Peter invece sono andata avanti per settimane senza esiti. Fino a questa mattina, quando un corpo senza vita è affiorato dall’acqua del fiume all’altezza della pista ciclabile di Ravina di Trento.
La conferma che si tratta della salma del 63enne è arrivata dall’avvocato Carlo Bertracchi, legale della figlia Madè Neumair, sorella di Benno. L’identificazione, riporta l’Ansa, è avvenuta tramite alcuni effetti personali trovati sul corpo, in particolare l’orologio. La conferma definitiva potrà arrivare comunque solo dall’esame del dna che la Procura di Bolzano intende disporre nelle prossime ore.
La confessione di Benno, in carcere con l’accusa di duplice omicidio e occultamento di cadavere, era arrivata proprio dopo il ritrovamento del corpo della madre, anche se è stata resa pubblica solo un mese più tardi dalla Procura, a inizio marzo. Le ricerche del corpo di Peter invece sono continuate e sono state nuovamente intensificate la scorsa settimana, quando lungo il fiume è arrivata anche un’unità cinofila specializzata nelle ricerche in acqua. Ravina di Trento si trova poco a sud della città capoluogo, a circa 60 km di distanza da Bolzano. Il cadavere è stato avvistato nelle acque dell’Adige da un ragazzo, che stava passeggiando con il suo cane lungo il fiume vicino al museo di scienze Muse. Ha lanciato l’allarme è sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, la squadra mobile e la scientifica.
Il corpo recuperato dall’Adige a Trento era in acqua da molto tempo, riferisce sempre l’Ansa, ed è in forte stato di decomposizione. La salma è stata portata via con un mezzo del servizio funebre del Comune di Trento. Secondo gli esperti, l’innalzamento della temperatura dell’acqua facilita l’affioramento di cadaveri.