Il dato ufficiale non è ancora stato reso noto ma secondo alcune anticipazioni si dovrebbe registrare il primo arretramento dal 1949. Se confermata la notizia imporrebbe di rivedere le previsioni sud declino demografico della popolazione cinese che potrebbe venire superata anzi tempo dall'India
All’inizio di aprile l’istituto di statistica cinese avrebbe dovuto diffondere i dati aggiornati sulla consistenza numerica della popolazione. Per ora tutto tace, nonostante attese e critiche. Secondo esperti vicino al dossier interpellati dal quotidiano britannico Financial Times, e come desumibile da altri dati parziali diffusi in precedenza (i nuovi nati sono in calo da tre anni di fila), quello che potrebbe emergere è il calo della popolazione cinese per la prima volta dagli anni 50. Il numero di abitanti dovrebbe ridiscendere di poco al di sotto degli 1,4 miliardi dopo aver superato questa soglia nel 2019. L’arretramento potrebbe anche comportare il sorpasso da parte dell’India e anticipare il raggiungimento del “picco”.
Le cifre sono considerate estremamente sensibili anche da un punto di vista politico e questo spiega perché vengano maneggiate con estrema attenzione da parte delle autorità. La notizia del calo potrebbe incrinare la fiducia nelle prospettive del paese certificando un inasprimento del calo demografico. Nel 2015 il paese ha allentato i vincoli per le famiglie legata alla politica del figlio unico. Una politica che ha causato uno squilibrio tra nascite di maschi e femmine a favore dei primi. Le giovani donne sono sempre di meno e così la natalità diminuisce. Una dinamica non più compensata dall’aumento della durata della vita media. Il tasso di natalità è al momento di 1,5 figli per donna. La pandemia, che incide solo parzialmente sul censimento completato lo scorso dicembre, non pare essere l’elemento determinante. I nuovi dati potrebbero indurre il governo ad abbandonare qualsiasi forma di pianificazione delle nascite.