“Dobbiamo ringraziare Santo Covid che ci sta dando un’opportunità incredibile”. È la frase pronunciata il 9 aprile scorso durante un incontro online da Maurizio Manna, come denuncia una lettera scritta da Vincenzo Santagada, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Napoli. Manna è un dirigente appena eletto nel Comitato centrale di Fofi (Federazione degli ordini dei farmacisti italiani) grazie alla vicinanza con il deputato forzista Andrea Mandelli, che dal 2009 è presidente nazionale proprio di Fofi e che ha voluto nominare Manna nonostante fosse stato informato proprio da Santagada delle sue esternazioni sul virus.

La frase sul “Santo Covid” viene pronunciata durante una riunione a distanza con i referenti campani della federazione, riunione diventata poi oggetto di una lettera-denuncia inviata proprio a Mandelli. Il primo a straparlare, come riportato nella lettera, è il presidente dell’Ordine di Avellino Ettore Novellino, che arriva a sostenere che la categoria dovrebbe innalzare “un altare al virus” perché “è grazie a Santo Covid se veniamo presi in considerazioni”. Manna, che interviene subito dop o, si complimenta con Novellino per la grande “sensibilità personale e professionale”, non obietta nulla su quanto appena ascoltato e, anzi, rilancia sulla necessità “di ringraziare il Santo Covid” perché sta “dando un’opportunità incredibile” ai farmacisti.

Alla fine della riunione, il presidente dell’Ordine di Napoli Vincenzo Santagada scrive a Mandelli per informarlo dell’accaduto, visto che Manna è uno dei nomi inseriti nella lista con cui il deputato forzista, peraltro da poco diventato vicepresidente della Camera al posto di Mara Carfagna, si candida per la riconferma alla guida di Fofi. Scrive Santagada: “Sono certo che saprai intervenire con fermezza per contrastare simili accadimenti e garantire, attraverso una inequivocabile pubblica dissociazione, il prestigio e la credibilità dei farmacisti”. Anche perché, si legge ancora nella lettera, Mandelli ricopre “una delle più alte cariche dello Stato” e dovrebbe difendere l’onore da quella “devastante minaccia alla dignità della categoria”.

Mandelli però non risponde e si tiene stretto Manna, arrivando insieme a lui alle elezioni di sabato scorso, che filano via senza imprevisti: il forzista è confermato presidente, Manna ottiene un posto al Comitato centrale di Fofi. Senza che nessuno spenda una parola sul “Santo Covid”, uscita disgraziata ma evidentemente non abbastanza per incrinare la fiducia tra i due. Anche perché Manna, oltre alla poltrona nel Comitato centrale, vanta parecchi altri incarichi di rilievo: presidente di Credifarma (la finanziaria di riferimento per le farmacie), presidente dell’Ordine dei farmacisti di Benevento e segretario di Federfarma Campania, il sindacato di categoria.

E a proposito di “opportunità”, è proprio nelle chat di Federfarma che Manna in queste settimane rivendica di aver conquistato, attraverso gli accordi con la Regione Campania, “un’opportunità di immagine professionale e di ragionevole remunerazione di impresa” per tutti i farmacisti, ironizzando invece su quei “benefattori” dell’Ordine di Napoli che hanno organizzato l’erogazione gratuita di alcuni servizi (come i tamponi per i più bisognosi). D’altra parte, finché c’è “Santo Covid”, meglio approfittarne.

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