Non si fermano le polemiche a Roma per i ritardi e i disservizi nei cimiteri capitolini. Dopo la denuncia del parlamentare dem Andrea Romano e la decisione della sindaca Virginia Raggi di convocare la municipalizzata Ama per trovare una soluzione, in procura sono stati presentati nuovi esposti. Una prima denuncia è arrivata nei giorni scorsi dall’associazione Eccellenza Funeraria, secondo cui circa 2mila bare attendono ancora una sepoltura da quasi tre mesi. Ora si sono appellati ai magistrati di piazzale Clodio anche la Lega e il Comitato Tutela Cimiteri. I dirigenti romani del Carroccio sostengono che la situazione delle sepolture nella Capitale è ormai “insostenibile e al collasso. Mesi di attesa per le cremazioni, cimiteri esauriti, scandali e disservizi di ogni tipo che vengono ripetutamente segnalati dai parenti dei defunti disperati per una situazione grave che viene costantemente ignorata dai vertici dell’Ama e dall’amministrazione capitolina”.
L’azienda però rimanda le accuse al mittente. Dopo aver “snellito” le procedure a seguito del faccia a faccia con Raggi, ha rilasciato un comunicato in cui si legge che verranno valutate “eventuali azioni nelle sedi opportune per il reato di ‘procurato allarme‘ a tutela del servizio pubblico essenziale svolto”. Da inizio anno Ama riferisce di aver cremato 4.500 salme presso il Cimitero di Prima porta e precisa che sarà operativa “anche il 1 maggio“. In stretto raccordo con Roma Capitale, “sta mettendo in campo tutte le risorse disponibili per assicurare il regolare svolgimento delle operazioni cimiteriali“. Lo snellimento dell’iter burocratico per le cremazioni in altri territori, disposto a partire da questa settimana dall’Amministrazione Capitolina, “consentirà di aumentare progressivamente le cremazioni da svolgere presso l’impianto del Flaminio“. L’azienda ricorda quindi a “tutti coloro che stanno inviando esposti” di aver applicato “puntualmente le previsioni contenute nelle norme emanate dal Governo e dal Parlamento per affrontare anche in ambito cimiteriale l’emergenza dovuta al Covid-19“.