Nel mezzo, Bianca Berlinguer chiamata a moderare il botta e risposta sul tema di vaccini e riaperture in zona gialla
Scintille nell’ultima puntata di Cartabianca, su Rai 3, tra Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna, e il professor Massimo Galli, responsabile di malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Nel mezzo, Bianca Berlinguer chiamata a moderare il botta e risposta sul tema di vaccini e riaperture in zona gialla. “L’Unione Europea ha perso un’occasione, le multinazionali hanno compiuto un mezzo capolavoro nel produrre i vaccini ma sono state vergognose quando non hanno rispettato gli accordi sottoscritti – ha incalzato Bonaccini -. Se avessimo ricevuto le dosi dovute, parleremmo di un’altra situazione. Entro fine giugno devono arrivare 50 milioni di dosi e altre 80 milioni di dosi: se questo verrà rispettato, ci sono i vaccini per tutti gli italiani. Abbiamo riaperto con poche vaccinazioni? Raccontiamola tutta, se mettiamo a riparo le persone che rischiano la vita più degli altri, non avremo i reparti di terapia intensiva pieni”.
Al che, Massimo Galli è intervenuto scuotendo la testa: “Se metti il carro davanti ai buoi e riapri dando il segnale di liberi tutti, non va bene. Nel momento in cui altri Paesi chiudono, noi riapriamo. I dati parlano chiaro. I calcoli non sono stati fatti su base scientifica. Non facciamo gli ipocriti. Diciamo le cose vere, non quelle che fanno comodo. Diciamo chiaramente che si è disponibili a vedere qualche centinaio o qualche migliaio di morti in più, e che dobbiamo provare a tenere in piedi le attività economiche e va bene così”, ha detto il professore. “Galli, sta dicendo che Draghi e il governo sono irresponsabili?“, ha chiosato quindi il presidente dell’Emilia Romagna.
Ed è a questo punto che il dibattito si è infiammato: “Dal punto di vista tecnico non sono d’accordo, non cado nella trappola di dare giudizi politici. Non sono mai stato allineato con i governi o con i poteri regionali da quando è iniziata questa situazione. I dati parlano chiaro, i calcoli fatti non sono stati eseguiti su base scientifica, ragazzo mio.. – è tuonato Galli -. Queste decisioni sono state di tipo politico, da questo punto di vista si è disponibili a vedere qualche centinaio o qualche migliaio di morti in più, è molto chiaro: dobbiamo tentare di tenere in piedi alcune attività economiche, bene così, ma non bisogna essere ipocriti. Non prenda posizione di confronto tra politici con me…”. “Perché è così nervoso?“, lo ha incalzato. Bonaccini. “Ma si vergogni! Lei sta usando i trucchi peggiori. Cerchi di dire le cose che sono vere, non quelle che fanno comodo a questo e quel politico”, è sbottato Galli. È toccato quindi a Bianca Berlinguer intervenire per cercare di riportare la calma in studio. Ma invano. “Io non so di cosa mi dovrei vergognare perché ho detto una cosa senza criticare nessuno”, ha ribattuto Bonaccini.
“Le scelte fatte sul fronte delle riaperture, con il governo che ci mette la faccia, mi hanno sconcertato dal punto di vista della valutazione tecnica”, ha chiosato poi ancora Galli. “Mi aspettavo maggior rigore nel considerare la situazione. Se si decide sulle aperture, almeno si dicesse con franchezza che la scelta è di tipo politico e dettato da ragioni economiche, con la consapevolezza di trovarsi davanti ad un problema serio dal punto di vista epidemiologico. Andare a cena al ristorante? Non ho tempo, lavoro sempre“, ha concluso il virologo.