“È ancora ricoverato. E a nessuno farebbe piacere essere ricoverato in ospedale da tre settimane“. Sono le parole dell’avvocato Federico Cecconi, che alla fine dell’udienza del processo Ruby ter, sospeso finché l’ex presidente del Consiglio non verrà dimesso, ha parlato delle condizioni di salute di Silvio Berlusconi: “Gli strascichi del Covid hanno certamente influito”, ha detto.
Giustizia & Impunità - 28 Aprile 2021
Ruby ter, l’avvocato di Berlusconi: “È ricoverato in ospedale da tre settimane. Processo sospeso? Dobbiamo navigare a vista”
La Playlist Giustizia & Impunità
- 08:17 - Israele: capo staff Netanyahu sarà interrogato oggi
Tel Aviv, 14 nov. (Adnkronos) - Il capo dello staff di Netanyahu, Tzachi Braverman , sarà interrogato oggi dalla polizia per l'accusa di essere coinvolto nel caso di alterazione dei verbali. Lo scrive Haaretz.
- 08:14 - Ucraina: Podolyak, 'Kiev non farà concessioni, Trump dimostri di essere numero uno'
Kiev, 14 nov. (Adnkronos) - "Trump è un politico che punta a essere il numero uno. I presunti progetti che circolano in queste ore si basano tutti sul concedere qualcosa alla Russia, ma sono suggestioni di Putin. Se Trump gli andasse dietro, diventerebbe il numero due. E non credo che lo possa accettare". Lo ha detto a Repubblica Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, aggiungendo - riguardo l'accettazione di un cessate il fuoco in cambio della concessione alla Russia dei territori occupati e l'ingresso immediato nella Nato - "si fa un gran parlare di quest’ipotesi perché si presuppone che l’Ucraina debba per forza concedere qualcosa. Gli obiettivi di Putin sono la distruzione dell’Ucraina e il dominio in Europa, quindi perché dovrebbe accettare l’accordo?".
"Non credo che il Paese attaccato debba fare concessioni e smettere di resistere - precisa Podolyak - Stiamo combattendo da tre anni e ora dovremmo rinunciare alla nostra sovranità? Sfortunatamente non vedo la stessa discussione su cosa la Russia dovrebbe concedere o pagare. È un po’ strano, no? Noi portiamo pragmatismo sul tavolo del negoziato. Abbiamo sviluppato competenze militari e possiamo offrire a Trump una parziale sostituzione dei contingenti americani in varie regioni, prima di tutto in Europa. Abbiamo inoltre depositi di minerali rari, come litio e titanio, che possiamo sfruttare insieme. L’approccio razionale è obbligare la Russia ad accettare condizioni appropriate. Non chiedere o negoziare, ma obbligare".
"Gli strumenti esistono - prosegue il consigliere presidenziale - e non parlo di quelli militari piuttosto di controllo del prezzo del petrolio. Gli Usa hanno i mezzi per trasformare il mercato e renderlo sfavorevole alla Russia. Possono inoltre emettere sanzioni economiche che colpiscano davvero Mosca. A mio parere questa sarà la linea di Trump, lui è uno che può prendere misure drastiche. Se poi infliggiamo colpi anche sul piano militare, come sta accadendo in scala ridotta, influenzeremo il fronte interno russo. Quanto al Kursk, stiamo risolvendo i problemi positivamente, eliminando le postazioni che lanciavano attacchi su Chenihiv e Sumy. Il punto è un altro: quando abbiamo cominciato l’operazione nella regione, ci aspettavamo di essere autorizzati a usare i missili (occidentali, ndr ) e di avere più armi del genere".
- 08:02 - Mo: Wp, 'sforzi Israele per cessate il fuoco in Libano regalo a Trump'
Tel Aviv, 14 nov. (Adnkronos) - Israele sta portando avanti sforzi per raggiungere un cessate il fuoco in Libano come primo "regalo" della sua politica estera per la nuova amministrazione Trump. Lo riporta il Washington Post , citando funzionari israeliani.
"C'è un accordo sul fatto che Israele regalerà qualcosa a Trump... che a gennaio ci sarà un'intesa sul Libano", ha detto al giornale statunitense un funzionario israeliano. La notizia è stata diffusa dopo che domenica il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer ha incontrato il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump nel suo resort Mar-a-Lago in Florida.
- 07:57 - Mo: Idf emette nuovi ordini di evacuazione nel sud dei Beirut
Beirut, 14 nov. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha emesso nuovi ordini di evacuazione per i civili libanesi nelle vicinanze di due edifici nella periferia meridionale di Beirut.
Il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba dell'Idf, ha pubblica delle mappe insieme all'annuncio in cui invita i civili a tenersi ad almeno 500 metri di distanza dai siti, affermando che si tratta di strutture di Hezbollah.
- 07:53 - Usa: Lavrov, 'Trump potrebbe dare priorità al contenimento della Cina'
Mosca, 14 nov. (Adnkronos) - Contenere la Cina sarà un compito prioritario per gli Stati Uniti sotto Donald Trump, mentre Washington vede "nel presente la Russia come una minaccia". Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in un'intervista per il programma New World. "Il compito di contenere la Cina è stato assegnato dall'amministrazione di Joe Biden. Immagino che rimarrà una priorità anche per l'amministrazione di Donald Trump. E noi siamo la 'minaccia' di oggi. Washington non può permettere alla Russia di dimostrare di essere un attore potente o di minare la reputazione dell'Occidente", ha spiegato Lavrov, aggiungendo che per gli Stati Uniti conta la propria reputazione e non il destino dei popoli, in particolare di quello ucraino.
- 07:37 - Mo: Human Rights Watch, 'Israele ha commesso crimini di guerra e pulizia etnica'
Gaza, 14 nov. (Adnkronos) - Human Rights Watch ha affermato che i ripetuti ordini di evacuazione impartiti da Israele a Gaza costituiscono un "crimine di guerra di trasferimento forzato" e una "pulizia etnica" in alcune parti del territorio palestinese.
"Human Rights Watch ha raccolto prove che i funzionari israeliani stanno commettendo il crimine di guerra del trasferimento forzato", afferma un rapporto l'organizzazione non governativa internazionale che si occupa della difesa dei diritti umani, aggiungendo che "le azioni di Israele sembrano rientrare nella definizione di pulizia etnica" per quanto riguarda le aree dove i palestinesi non potranno fare ritorno.
- 07:31 - Cancro, svelato nuovo bersaglio per combattere tumore della colecisti
Milano, 13 nov. (Adnkronos Salute) - Un gruppo di scienziati dell'Istituto nazionale di gastroenterologia 'Saverio De Bellis' di Castellana Grotte, in provincia di Bari, ha identificato un nuovo bersaglio farmacologico per provare a rallentare la progressione del tumore della colecisti o colangiocarcinoma. Un cancro raro con una prognosi sfavorevole, considerando che in genere meno di 1 paziente su 10 è vivo a 5 anni dalla comparsa della malattia. Lo studio, pubblicato sul 'Journal of Experimental & Clinical Cancer Research' e finanziato da Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, si è concentrato sulla comunicazione tra cellule epiteliali del colangiocarcinoma e cellule fibroblastiche non tumorali che si trovano vicino alla neoplasia. Un dialogo che va interrotto, spiegano gli autori, perché "sembra all'origine dell'aggressività di questo tumore".
A rendere ancora più insidioso il colangiocarcinoma c'è il fatto che "la sua diagnosi è spesso tardiva - sottolineano i ricercatori - in quanto i sintomi, quando presenti, indicano una malattia già avanzata limitando così le possibilità chirurgiche". Le opzioni terapeutiche sono "la chemioterapia, che spesso però non è efficace, a cui possono seguire farmaci 'mirati' utilizzabili però soltanto nel 10% dei casi in base alle caratteristiche molecolari del tumore", precisano gli esperti.
"A fronte di risultati così scadenti delle terapie attualmente disponibili, credo sia un obbligo morale e scientifico, per i ricercatori, dedicarsi allo studio di nuove strategie terapeutiche per aiutare i pazienti affetti da colangiocarcinoma - afferma Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell'Irccs De Bellis - Si tratta di un tipo di cancro molto complesso, la cui progressione tumorale è quasi sempre il risultato di una complessa interazione tra cellule epiteliali tumorali e cellule non neoplastiche, i fibroblasti, già presenti nell'organismo del paziente". Non a caso è su questa comunicazione che si sono focalizzati gli scienziati pugliesi nello studio.
"Interrompere questo scambio di comunicazioni tra cellule di colangiocarcinoma e fibroblasti consente di rallentare significativamente la crescita del tumore, impedendo alle cellule neoplastiche di riprodursi", rimarca Giannelli in base a quanto emerso dal lavoro, prima autrice Serena Mancarella. "Questo risultato - conclude - è il prodotto di molti anni di lavoro di diversi ricercatori, reso possibile dal sostegno di Airc, e rappresenta una novità rilevante nella letteratura scientifica internazionale. I risultati hanno infatti dimostrato che la comunicazione tra queste diverse cellule deve essere considerato quale possibile nuovo bersaglio terapeutico, aprendo la strada a strategie inedite per la cura dei pazienti".