Sono stati vaccinati, ma non erano in lista. E adesso la procura di Bari vuole vederci chiaro. Così nel registro degli indagati sono finite 53 persone, con la notifica di 27 avvisi di garanzia con invito a rendere interrogatorio. Tra i presunti “furbetti” delle vaccinazioni anti-Covid compaiono anche l’ex presidente di Confindustria Puglia, Domenico De Bartolomeo, e l’attuale sindaco M5s di Rutigliano, Raimondo Innamorato. Gli avvisi portano la firma del pubblico ministero Baldo Pisani e nella giornata di lunedì sono stati notificati dai carabinieri del Nucleo antisofisticazione in vista della data stabilita per la prima tornata di interrogatori, il 30 aprile prossimo. Per gli altri, la convocazione è per il 10 maggio.
Al momento i reati ipotizzati – a vario titolo – sono truffa ai danni del Sistema sanitario nazionale, falso in relazione alle dichiarazioni sulle qualità personali, falso ideologico, falso in registro informatico e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, ossia il Piano nazionale vaccinale definito il 2 gennaio 2021 dal ministero della Salute. È stato questo lo sbocco delle verifiche condotte dai carabinieri del Nas, attraverso l’acquisizione di una serie di documenti, tra cui gli elenchi stilati dal Nucleo ispettivo della Regione Puglia (Nirs), coordinato coordinatore all’avvocato Antonio La Scala, subito dopo le prime polemiche in chiave politica venute a galla già a metà gennaio.
“Abbiamo riscontrato diverse criticità – dice La Scala – Criticità a mio avviso addebitabili all’iniziale piano nazionale dei vaccini e che sono sfociate in una serie di condotte sulle quali è in corso la valutazione della magistratura per accertare se si tratti di condotte penalmente rilevanti oppure in buona fede o comunque giustificate”. Tra i nomi più in vista finiti nell’inchiesta c’è quello di De Bartolomeo, imprenditore a capo degli industriali pugliesi dal 2017 sino a luglio 2020: “Parleremo con il magistrato”, dice il suo avvocato Michele La Forgia. Il primo cittadino pentastellato di Noicattaro ha invece fatto sapere di essere pronto a sottoporsi all’interrogatorio, scrivendo un post sulla sua pagina Facebook: “Avevo personalmente auspicato di avere la possibilità di chiarire il prima possibile la mia assoluta buona fede e serenità d’animo in questa vicenda. Fare chiarezza servirà a mettere la parola fine a questa vicenda e a ribadire la mia estraneità alle accuse che mi sono state rivolte in questi mesi”.
Sul fronte politico pugliese, il caso relativo ad anomalie nelle vaccinazioni era stato sollevato nuovamente il 16 aprile scorso dal presidente della commissione regionale al Bilancio, Fabiano Amati (Pd), dopo aver ottenuto copia degli elenchi dei vaccinati: “Ogni volta che sento la parola furbetti, penso alle persone che ne avevano diritto, ai fragili, a quanti si sono visti sorpassare da un sistema insopportabile e spero che siano ancora in vita”, dichiara a LaPresse. A suo avviso, “limitando l’osservazione al periodo dicembre-gennaio, risultano 7.305 vaccinazioni anomale”. Amati, inoltre, aveva riferito della vaccinazione di 66 persone minori di 18 anni sino al 12 aprile. La procura, intanto, prosegue con le verifiche e lo zoom riguarda i caregiver e le vaccinazioni nel periodo di Pasqua.