“Ho rinunciato al mandato per divergenze col mio assistito sulla condotta extraprocessuale da tenere, specie in processi come questo”. Così l’avvocato Paolo Costa che difendeva fino a ieri Vittorio Lauria, uno degli amici di Ciro Grillo accusato dalla procura di Tempio Pausania di violenza di gruppo nei confronti di una studentessa milanese. Il legale ha dismesso il mandato dopo l’intervista rilasciata dal giovane a Non è l’Arena in cui oltre a criticare il video di Beppe Grillo spiegava che la ragazza aveva bevuto la vodka “per sfida” e non perché costretta e che il rapporto era stato consenziente.
Ieri sul fronte non processuale erano interventi i genitori della 19enne che ha denunciato gli abusi all’interno della villa in Costa Smeralda per quei frammenti di un video (citato da Beppe Grillo nel suo intervento per sostenere che la ragazza fosse consenziente) che “girano tra amici come un trofeo”. Le indagini, su Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, sono ancora in corso e la procura di Tempio Pausania dopo nuovi interrogatori sta ridefinendo il capo di imputazione.
Tutti negano gli abusi, mentre la giovane li accusa di averla stuprata. Corsiglia rigetta completamente la contestazione di aver violentato la ragazza conosciuta quella notte alla discoteca Billionaire insieme all’amica. Il racconto di Corsiglia con l’ora in cui sarebbe avvenuto il rapporto metterebbe l’indagato fuori dal rapporto sessuale di gruppo, circostanza da cui il giovane prende completamente le distanze. Corsiglia ha fatto notare anche di essere l’unico che non compare nelle foto e nei video ritenuti fondamentali dalla procura. Corsiglia non compare neppure nelle immagini che hanno portato a un secondo capo d’imputazione di violenza sessuale, nei confronti della seconda ragazza che era addormentata sul divano, ubriaca.