L’aumento vertiginoso dei contagi e delle vittime da Covid-19 in India allarma, per timore dell’arrivo della variante indiana, anche gli altri Paesi nel mondo. Ma a invitare alla prudenza è anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, mentre l’Europa dà il via a piani di riaperture più o meno progressivi, avverte i governi: allentare troppo presto le restrizioni potrebbe causare una spirale di nuovi casi, innescando potenzialmente una nuova ondata proprio come in India.
Misure allentate in presenza di varianti più contagiose, insieme con una copertura vaccinale ancora bassa, possono portare ad “una tempesta perfetta in qualsiasi Paese. La situazione in India può accadere ovunque”, ha dichiarato Hans Kluge, il capo della regione europea dell’Oms. In Europa, ha rilevato, i nuovi contagi sono diminuiti “significativamente” la scorsa settimana per la prima volta in due mesi, ma i tassi di infezione “rimangono estremamente alti”.
Quanto alle vaccinazioni, il 16% della popolazione europea ha ricevuto la prima dose ed il 7% anche il richiamo. E dove i tassi di vaccinazione nei gruppi ad alto rischio sono più alti, i ricoveri negli ospedali stanno diminuendo e i tassi di mortalità stanno diminuendo, ha aggiunto Kluge. Allo stesso tempo, è il suo avvertimento, “il percorso migliore per tornare alla normalità” si avrà soltanto con “una combinazione di vaccini e forti misure di salute pubblica”.
E ha ricordato che per quanto però stiano avanzando le vaccinazioni, la minaccia” Covid-19 “rimane presente” in Europa e “il virus ha ancora il potenziale per infliggere effetti devastanti – ha continuato -. Nel contesto della pandemia, è una combinazione di vaccini e forti misure di salute pubblica che ci offre il percorso più chiaro per tornare alla normalità”. Oggi, ha fatto notare, “nella maggior parte dei Paesi, le misure sociali e di salute pubblica, individuali e collettive, rimangono i fattori dominanti nel plasmare il corso della pandemia. Fondamentalmente, i governi nazionali della Regione stanno proteggendo lentamente, ma inesorabilmente, coloro che sono più a rischio di malattie gravi e di morte, attraverso la vaccinazione”.
Ma, ha proseguito Kluge, “dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che i vaccini da soli non porranno fine alla pandemia. Senza informare e coinvolgere le comunità queste rimangono esposte al virus. Senza sorveglianza non possiamo identificare nuove varianti. E senza rintracciare i contatti i governi potrebbero dover reimporre misure restrittive”.