“Stiamo cercando di rispondere alle domande che sono ancora aperte“: all’università di Greifswald il team di ricercatori tedeschi guidato dal professor Andreas Greinacher continua il suo lavoro per comprendere quali siano elementi e co-fattori che innescano la trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT) nelle persone che hanno ricevuto i vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson. “Siamo certi”, sottolinea Greinacher in una conferenza stampa internazionale a cui ilfattoquotidiano.it ha partecipato, che la risposta immunitaria che porta alle trombosi “è causata dai vaccini a vettore virale”. Restano però, appunto, ancora molte domande senza risposte? Una di queste riguarda le secondi dosi. “Non ci sono studi sull’efficacia di un richiamo con un altro vaccino”, spiega Greinacher, aggiungendo però di aspettarsi una buona risposta immunologica, come aveva spiegato a ilfattoquotidiano.it anche Sergio Abrignani, immunologo del Cts. Per quanto riguarda invece i richiami con AstraZeneca per chi ha già ricevuto una dose dello stesso vaccino, il professore tedesco spiega che “non ci sono prove che con la seconda dose il rischio sia minore o maggiore“, sottolineando inoltre come tutti i casi di reazione autoimmune finora identificati “hanno avuto la reazione avversa dopo la prima dose”.
In Italia, oltre 2 milioni di persone hanno ricevuto una dose del vaccino di AstraZeneca, prima che Aifa ne raccomandasse l’uso solo per gli over60. Molte persone che hanno ricevuto la prima somministrazione hanno meno di 60 anni, perché inizialmente il vaccino era previsto solo per gli under 55. Se altri Paesi europei, come la Germania, prevedono per queste persone un richiamo con vaccino diverso, l’Italia prevede comunque che il richiamo sia effettuato sempre con AstraZeneca. Lo ha confermato oggi il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: “Non cambia nulla, per ora. Si è pronunciata l’Ema su questo e non sono state prese decisioni diverse”. L’Agenzia europea esattamente una settimana fa ha ribadito il suo via libera alla somministrazione della seconda dose del vaccino AstraZeneca a chi ha già ricevuto la prima.
Rezza ha ricordato anche che”Ema non ha indicato limiti di età che”, nell’indicazione data in Italia, “riguardavano del resto la prima dose, perché quei rari eventi avversi si erano manifestati in persone al di sotto dei 60 anni che avevano ricevuto la prima dose. Per ora, fortunatamente, non c’è evidenza di effetti avversi con la seconda dose – ha precisato – Credo che ci siano tutti gli elementi per dire che viene confermata l’aderenza alle posizioni dell’Ema”. “Siamo stati più realisti del re sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca. L’Ema diceva di offrirlo a tutti. Potevamo benissimo offrirlo a tutti. Si è messa una piccola dose di cautela in più nel mettere il limite d’età sulla prima dose”, ha spiegato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.
Il lavoro dei ricercatori dell’Università di Greifswald potrebbe portare a nuove risposte nelle prossime settimane. Finora è stato ricostruito il meccanismo a cascata che poi porta alle rare e gravi trombosi: otto passaggi, otto eventi a partire dall’iniezione. Ma non sono stati individuati tutti i cofattori. E l’individuazione dell’acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) come il componente di aver un ruolo nel meccanismo è soltanto uno dei passi verso la comprensione di quella risposta immunitaria che porta contemporaneamente alla formazione di coaguli e a una carenza di piastrine. Anche perché, come ribadisce il professor Andreas Greinacher, “il vaccino di Johnson&Johnson può innescare una reazione simile” a quello di AstraZeneca, eppure non ha tra i suoi elementi l’acido EDTA e “non sappiamo ancora quali siano tutte le sue componenti”.
Se l’attenzione dei ricercatori è focalizzata anche sui possibili co-fattori che innescano la risposta immunitaria, il professor Greinacher invece per ora esclude che “i tradizionali fattori di rischio per lo sviluppo di una trombosi possano anche aumentare le probabilità di avere una trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino”. Non ci sono evidenze “che le persone con malattie autoimmuni abbiano maggiori probabilità”, spiega. Allo stesso modo, anche “altri fattori, come fumare o assumere la pillola anticoncezionale, non sono fattori che aumentano il rischio di innescare la reazione immunitaria”.
Scienza
AstraZeneca, seconda dose agli under 60: “Non ci sono prove di un rischio maggiore o minore. Finora casi di trombosi solo dopo la prima”
Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, oggi ha chiarito che in Italia non cambia nulla e resta il richiamo con lo stesso vaccino anche per chi ha meno di 60 anni. Il commento del professor Greinacher dell'università di Greifswald che ha scoperto il meccanismo che innesca la riposta immunitaria
“Stiamo cercando di rispondere alle domande che sono ancora aperte“: all’università di Greifswald il team di ricercatori tedeschi guidato dal professor Andreas Greinacher continua il suo lavoro per comprendere quali siano elementi e co-fattori che innescano la trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino (VITT) nelle persone che hanno ricevuto i vaccini di AstraZeneca e Johnson&Johnson. “Siamo certi”, sottolinea Greinacher in una conferenza stampa internazionale a cui ilfattoquotidiano.it ha partecipato, che la risposta immunitaria che porta alle trombosi “è causata dai vaccini a vettore virale”. Restano però, appunto, ancora molte domande senza risposte? Una di queste riguarda le secondi dosi. “Non ci sono studi sull’efficacia di un richiamo con un altro vaccino”, spiega Greinacher, aggiungendo però di aspettarsi una buona risposta immunologica, come aveva spiegato a ilfattoquotidiano.it anche Sergio Abrignani, immunologo del Cts. Per quanto riguarda invece i richiami con AstraZeneca per chi ha già ricevuto una dose dello stesso vaccino, il professore tedesco spiega che “non ci sono prove che con la seconda dose il rischio sia minore o maggiore“, sottolineando inoltre come tutti i casi di reazione autoimmune finora identificati “hanno avuto la reazione avversa dopo la prima dose”.
In Italia, oltre 2 milioni di persone hanno ricevuto una dose del vaccino di AstraZeneca, prima che Aifa ne raccomandasse l’uso solo per gli over60. Molte persone che hanno ricevuto la prima somministrazione hanno meno di 60 anni, perché inizialmente il vaccino era previsto solo per gli under 55. Se altri Paesi europei, come la Germania, prevedono per queste persone un richiamo con vaccino diverso, l’Italia prevede comunque che il richiamo sia effettuato sempre con AstraZeneca. Lo ha confermato oggi il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza: “Non cambia nulla, per ora. Si è pronunciata l’Ema su questo e non sono state prese decisioni diverse”. L’Agenzia europea esattamente una settimana fa ha ribadito il suo via libera alla somministrazione della seconda dose del vaccino AstraZeneca a chi ha già ricevuto la prima.
Rezza ha ricordato anche che”Ema non ha indicato limiti di età che”, nell’indicazione data in Italia, “riguardavano del resto la prima dose, perché quei rari eventi avversi si erano manifestati in persone al di sotto dei 60 anni che avevano ricevuto la prima dose. Per ora, fortunatamente, non c’è evidenza di effetti avversi con la seconda dose – ha precisato – Credo che ci siano tutti gli elementi per dire che viene confermata l’aderenza alle posizioni dell’Ema”. “Siamo stati più realisti del re sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca. L’Ema diceva di offrirlo a tutti. Potevamo benissimo offrirlo a tutti. Si è messa una piccola dose di cautela in più nel mettere il limite d’età sulla prima dose”, ha spiegato il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.
Il lavoro dei ricercatori dell’Università di Greifswald potrebbe portare a nuove risposte nelle prossime settimane. Finora è stato ricostruito il meccanismo a cascata che poi porta alle rare e gravi trombosi: otto passaggi, otto eventi a partire dall’iniezione. Ma non sono stati individuati tutti i cofattori. E l’individuazione dell’acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) come il componente di aver un ruolo nel meccanismo è soltanto uno dei passi verso la comprensione di quella risposta immunitaria che porta contemporaneamente alla formazione di coaguli e a una carenza di piastrine. Anche perché, come ribadisce il professor Andreas Greinacher, “il vaccino di Johnson&Johnson può innescare una reazione simile” a quello di AstraZeneca, eppure non ha tra i suoi elementi l’acido EDTA e “non sappiamo ancora quali siano tutte le sue componenti”.
Se l’attenzione dei ricercatori è focalizzata anche sui possibili co-fattori che innescano la risposta immunitaria, il professor Greinacher invece per ora esclude che “i tradizionali fattori di rischio per lo sviluppo di una trombosi possano anche aumentare le probabilità di avere una trombocitopenia trombotica immunitaria indotta da vaccino”. Non ci sono evidenze “che le persone con malattie autoimmuni abbiano maggiori probabilità”, spiega. Allo stesso modo, anche “altri fattori, come fumare o assumere la pillola anticoncezionale, non sono fattori che aumentano il rischio di innescare la reazione immunitaria”.
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Roma, 7 mar (Adnkronos) - La riforma dei criteri di acceso alla facoltà di medicina, la commemorazione di Fulco Pratesi e la mozione di sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio sono alcuni dei temi al centro dei lavori parlamentari della prossima settimana.
Alla Camera si riprende lunedì 10 marzo, alle 13, con la discussione generale sul Ddl Giubileo, già approvato dal Senato; l'esame delle mozioni sull'uso delle Pfas e sulla reintroduzione del 'bonus Renzi' e quella sulla Convenzione sugli ausili marittimi (approvata dal Senato). Da martedì all'Odg dell'aula c'è, nel pomeriggio, l'esame della delega al governo sulla revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e veterinaria già approvata dal Senato. Mercoledì, dalle 9,30, la Camera deve esaminare la relazione della Giunta delle elezioni sull’elezione contestata della deputata Anna Laura Orrico (M5s) in Calabria. Poi, alle 16,15, è in programma la commemorazione di Fulco Pratesi.
Tra gli altri argomenti in calendario nella settimana ci sono anche le mozioni sul caro energia; la Pdl sulle intercettazioni già approvata in Senato previo esame e voto delle pregiudiziali di costituzionalità e di merito e la sfiducia al ministro della Giustizia Carlo Nordio presentata dalle opposizioni. Al Senato si riprende martedì alle 17 con il Ddl sulle spoglie delle vittime di omicidio e, a seguire, con il Ddl sulla responsabilità dei componenti del collegio sindacale, già approvato dalla Camera, e il Ddl sulle prestazioni sanitarie. Confermati i tradizionali appuntamenti, sia alla Camera che al Senato, con il Question time e gli atti di sindacato ispettivo.
Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Nders Odv nasce con l'intento di dare un luogo sicuro a persone che hanno avuto esperienze di pre-morte, dove potersi raccontare e confrontare con chi ha avuto lo stesso tipo di esperienza in un ambiente sicuro e non giudicante. La maggiore criticità è che chi l'ha vissuta ha problemi, viene rifiutato dalla società. Non se ne può parlare. La morte è un tabù e l'esperienza di pre-morte è un tabù del tabù". Lo ha detto Davide De Alexandris, fondatore e presidente Nders Odv, in occasione del convegno 'Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti', che si è tenuto oggi a Roma presso il Centro Studi Americani.
"Sicuramente questo tabù è meno forte rispetto anni fa - prosegue De Alexandris - però il problema esiste. Nelle librerie, ad esempio, testi sulle esperienze di pre-morte sono al fianco a pubblicazioni su alieni e scie chimiche. Noi vorremmo che le esperienze di pre-morte fossero studiate e ci fosse un approccio scientifico orientato alla cura della persona".
Roma, 7 mar. (Adnkronos Salute) - "Oggi cerchiamo di trovare risposte scientifiche alle esperienze di pre-morte grazie a un gruppo multidisciplinare con fisici, medici e tutti quelli che possono dare una credibilità a questi fenomeni. Negli ultimi 10 anni 40mila persone hanno dichiarato di aver vissuto esperienze di pre-morte e la scienza deve fare la sua parte per dare concretezza a questi fenomeni, capirli e conoscerli. E' un obiettivo arduo, ma ci riusciremo". Lo ha detto Francesco Sepioni, medico di emergenza-urgenza della Asl Umbria 1 e autore del libro 'Al Confine con l'Aldilà', che ha moderato il convegno 'Le esperienze di pre-morte (Nde). Fenomenologia e cambiamenti'.
L'incontro, che si è tenuto a Roma presso il Centro Studi Americani, ha voluto affrontare un tema complesso e affascinante come quello delle esperienze di pre-morte (Near-death experiences, Nde), delle esperienze extracorporee (Out-of-Body experiences, Obe), non tralasciando la fenomenologia e i cambiamenti del soggetto successivamente all'esperienza in oggetto. Fenomeni che, pur essendo stati documentati in varie culture ed epoche storiche, continuano a suscitare grande interesse sia nel mondo scientifico che in quello religioso.
"Ci sono 3 casi documentati e comprovati a livello scientifico - spiega Sepioni - Uno, risalente al 2011, ha avuto come protagonista una persona intubata, priva di attività cardiaca e respiratoria, che incredibilmente ha visto e sentito la propria rianimazione. La persona, dopo essersi ripresa, ha raccontato le parole dei medici che lo rianimavano e ha perfino indicato dove era stata messa la protesi dentaria che un'infermiera aveva rimosso dalla sua bocca".
Roma, 7 mar (Adnkronos) - "È da leggere l"ordinanza n. 5992 depositata ieri dalle Sezioni Unite della Cassazione Civile. La restrizione della libertà personale avvenuta per giorni nell'agosto 2018 ai danni di 190 migranti che si trovavano a bordo della Nave Diciotti della Guardia Costiera italiana, per quanto possa non portare a una condanna penale, senz'altro rappresenta un illecito civile, avvenuto per colpa principalmente dell'allora ministro degli interni e vicepremier Matteo Salvini, urlatore ai quattro venti dello slogan dei "porti chiusi", portato avanti a spese dei diritti umani". Lo dice il senatore del Pd Dario Parrini.
"È per colpa delle scelte arbitrarie e disumane di Salvini che lo Stato deve pagare dei risarcimenti alle persone che hanno subito un danno. Eviti quindi Salvini, per il bene suo e nostro, di fare commenti-boomerang. E non sfugga alle sue responsabilità -prosegue Parrini-. E la Presidente del Consiglio impari a non calpestare una regola basilare della democrazia costituzionale: quella secondo la quale il potere esecutivo deve rispettare le sentenze del potere giudiziario, non attaccarle. Se non lo fa, commette un'indecenza".
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - A1 Charge, leader nella progettazione, produzione, installazione e assistenza per le infrastrutture di ricarica elettrica, presenta a Key Energy Expo 2025 una gamma di soluzioni all’avanguardia per la mobilità sostenibile, dalle Wallbox AC fino alle potenti stazioni di ricarica ultra-fast da 400 kW. Tra le novità in esposizione: Wallbox AC 1/3ph, perfette per installazioni domestiche e commerciali; Tower Ac Dc dual 20/30/60 kW, una soluzione flessibile per diverse necessità di ricarica; PoleBox, il rivoluzionario dispositivo di EVywhere, startup di Corporate Hangar del Gruppo Prysmian, che trasforma l’illuminazione pubblica esistente in un’infrastruttura di ricarica intelligente; stazioni di ricarica ultra-fast da 90 kW fino a 400 kW, disponibili sia in versione all-in-one che con dispenser, con accumuli da rinnovabili o dalla rete, con il supporto di StarCharge leader mondiale nel settore degli accumuli.
A1 Charge non si limita alla fornitura di soluzioni di ricarica, ma supporta i clienti con programmi di formazione e teaching per installatori e utenti finali. I sistemi sono connessi via Ocpp e Bus proprietari, permettendo il controllo da remoto e sfruttando le potenzialità dell’IoT per una gestione intelligente ed efficiente. L’impegno di A1 Charge per la sostenibilità si concretizza nell’offerta di servizi di remanufacturing, garantendo riparabilità, rigenero e riutilizzo delle apparecchiature, in linea con i target europei accedendo al futuro passaporto digitale dei prodotti.
A1 Charge è orgogliosa di avere tra i partner della propria Technology Valley un’eccellenza italiana come Barilla Group, con cui condivide valori di qualità, innovazione e sostenibilità. Tutto ciò si sposa con i concetti di Cer Comunità energetica atti a creare e generare opportunità.
Roma, 7 mar (Adnkronos) - "A chi continua a chiedermi come posso esser certo che l’articolo 25 sia stato scritto su misura per Musk la risposta è semplice. Perché lo ha ammesso lui stesso, condividendo questo tweet. Avanti a testa alta per difendere interesse nazionale e dignità del Parlamento. Ddlspazio". Lo scrive sui social il deputato del Pd Andrea Casu rilanciando un tweet di Elon Musk.
Roma, 7 mar. (Adnkronos) - "Triste se il Governo discute come al ‘bar’ della giurisdizione e usa quei toni per attaccare i giudici e la divisione dei poteri. Capiamo le ragioni che hanno spinto la rima presidente Margherita Cassano a difendere la dignità di un potere dello Stato. Meloni e soci abbassino i toni”. Lo afferma la capogruppo di Avs alla Camera Luana Zanella.