Vivono nel centro di Gerusalemme e hanno eretto barriere sociali e culturali per proteggere la loro comunità dal secolarismo. Si tratta del gruppo meglio organizzato e coeso tra quelli degli haredi ultraortodossi
Ultraconservatori sulle loro tradizioni, isolati dalla società secolarizzata e antisionisti. Le vittime delle calca di Lag Bàomer sul Monte Meron in Israele, pellegrinaggio che nella notte si è trasformato in tragedia, provenivano dalla setta di Toldos Aharon Hassidic, che ha sede a Gerusalemme. Si tratta del gruppo meglio organizzato e coeso tra quelli che compongono la comunità israeliana haredi ultraortodossa, come spiega il Jerusalem Post, sottolineando che qualsiasi tipo di intervento negli affari interni del gruppo è considerata una totale usurpazione del sistema di credenze della comunità.
La fuga precipitosa è avvenuta durante l’accensione del falò da parte dell’attuale rabbino. La setta hassidica che si oppone al sionismo fu fondata a Gerusalemme dal rabbino Aharon Roth nel 1928 come una propaggine di Satmar, movimento hassidico che ha avuto origine in Germania. Nel 1942, poco prima che la Germania nazista invadesse l’Ungheria, Roth e i suoi seguaci fuggirono dall’Europa verso la Palestina.
Oggi i seguaci di Toldot Aharon Hassidim vivono al centro di Gerusalemme nel quartiere di Mea Shearim e hanno eretto barriere sociali e culturali per proteggere la loro comunità dal vivace secolarismo di Jaffa Road e Ben-Yehuda Street, a meno di un chilometro di distanza. Roth, che è morto nel 1947, ha quindi avviano una tradizione, che continua ancora oggi, che ogni membro maschio della setta firmi un contratto che obbliga lui e la sua famiglia a rispettare i rigidi dettami di Toldot Aharon. L’abbigliamento, i costumi e anche il modo in cui gli hassidim trascorrono il loro tempo libero sono regolamentati con attenzione e tra loro vi è una forte coesione. Al contrario il mondo esterno, specialmente tutto ciò che è affiliato al sionismo, viene descritto dalla setta come oscuro e malvagio.
(immagine d’archivio)