La ritorsione della Russia di Vladimir Putin, dopo l’accordo europeo su nuove sanzioni al Paese legate al caso dell’oppositore Alexei Navalny e alle violazioni dei diritti umani, ha colpito anche il presidente del parlamento Ue, David Sassoli. Secondo quanto riportato dall’agenzia Interfax, “in risposta alle misure limitative introdotte il 2 e il 22 marzo di quest’anno nei confronti di sei cittadini russi”, la Federazione ha sanzionato l’esponente del Partito Democratico e sette responsabili europei vietando loro l’ingresso nel Paese. “A quanto pare, non sono il benvenuto al Cremlino? Lo sospettavo un po’”, ha commentato su Twitter Sassoli: “Nessuna sanzione o intimidazione fermerà me o l’Europarlamento dalla difesa dei diritti umani, della libertà e della democrazia. Le minacce non ci zittiranno“, ha poi proseguito citando Tolstoj: “Non c’è grandezza dove non c’è verità”.

Appena appresa la notizia, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha sentito immediatamente Sassoli per esprimergli “piena solidarietà“. Messaggi di appoggio sono arrivati da tutti i leader dei gruppi all’Eurocamera, da Max Weber (Ppe) a Dacian Ciolos di Renew Europe. Il presidente della Camera Roberto Fico parla di “gesto di ostilità incomprensibile“, “non compatibile con i valori della democrazia europea e con i principi del diritto internazionale”. Su Twitter la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha scritto che “vietare l’ingresso in Russia a cittadini e rappresentanti dell’Ue è un gesto intimidatorio senza precedenti, che colpisce al cuore tutte le democrazie d’Europa. La mia vicinanza al Presidente David Sassoli e alle altre personalità colpite dalle sanzioni imposte da Mosca”. Piena solidarietà anche dal segretario dem Enrico Letta, dal Movimento 5 stelle e da tutto il centrodestra.

Oltre a Sassoli, gli altri membri dell’Ue interdetti sono Vera Jourova, vicepresidente della Commissione Ue per i valori e la trasparenza, Ivars Abolins, presidente del National Electronic Media Council della Lettonia, Maris Baltins, direttore del National Language Centre della Lettonia, Jacques Maire, membro della delegazione francese all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, Jorg Raupach, capo dell’ufficio del procuratore di Berlino, Asa Scott, capo del laboratorio di sicurezza chimica, biologica e nucleare Total Defence Research Institute Svezia, e Ilmar Tomusk, capo del Language Department dell’Estonia.

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