Oppo Band è un'ottima smartband proposta a prezzo competitivo. Con una durata della batteria di circa una settimana sarà in grado di accompagnarvi in ogni istante tenendo traccia allo stesso tempo dei vostri allenamenti e degli altri dati biometrici.
Il mese scorso Oppo ha annunciato l’arrivo sul mercato della sua prima smartband, pronta a dare vita ad un’agguerrita competizione con la concorrenza. Finalmente Oppo Band è giunta tra le nostre mani e abbiamo potuto verificare direttamente le capacità di quello che potrebbe facilmente diventare il nuovo fitness tracker da consigliare a tutti.
Sarà riuscita Oppo con il suo primo prodotto nel settore a soddisfare le esigenze di chi cerca questo tipo di compagno d’avventure? Quali sono i punti di forza e dove invece Oppo Band andrebbe migliorata? Ma soprattutto, vale la pena acquistarla? La risposta a queste e molte altre domande nella nostra recensione completa!
Oppo Band è disponibile all’acquisto in due diverse varianti. La versione Style ha un cinturino più elegante mentre il modello da noi ricevuto in prova, chiamato Sport, si distingue per un cinturino in gomma classico decisamente più adatto, per l’appunto, agli sportivi.
Il cinturino si aggancia al polso con un sistema a clip che già abbiamo visto più volte in prodotti della concorrenza, non sono un fan ma funziona bene e non è mai capitato si sganciasse accidentalmente. Nella parte centrale il cinturino è lavorato in modo da essere più rigido e plastico, meno gommoso. In questo modo è in grado di agganciare saldamente la “pillola” che rappresenta il vero e proprio fitness tracker in maniera molto salda, tant’è che bisogna utilizzare parecchia forza per rimuoverla e reinserirla.
Il corpo centrale della Oppo Band, la quale resiste all’immersione in acqua fino a 5 ATM, è realizzato in plastica nera opaca mentre la parte frontale è ricoperta da vetro che protegge il display AMOLED da 1,1″. A differenza dell’ultima versione di smartband del concorrente Xiaomi, il display ha una classica forma rettangolare con delle generose cornici che lo circondano.
Detto ciò, con una risoluzione di 126 x 294 pixel il display di questa Oppo Band risulta sufficientemente risoluto ed il testo è ben chiaro e leggibile. La luminosità è abbastanza alta per la maggior parte delle occasioni ma in caso di una bella giornata di sole può diventare leggermente più difficile distinguerne i contenuti mostrati a display, anche se non diventa mai completamente illeggibile.
Piccola pecca: manca la possibilità di impostare un always on display, tuttavia la Oppo Band è così rapida a reagire ai movimenti del polso oppure ai tocchi sul vetro per risvegliarsi che è una dimenticanza quasi accettabile, soprattutto in previsione di una durata della batteria migliorata.
Nel complesso Oppo Band è davvero ben realizzata ma il cinturino di base con cui è stata spedita dopo un paio di settimane ha già iniziato a mostrare alcuni segni di usura attorno alla pillola centrale. Al polso ci si dimentica quasi subito di averla grazie al peso contenuto (10,3g più il cinturino) ed a uno spessore che non è da record ma è ridotto quanto basta.
Oppo non ha cercato di reinventare la ruota con questa Band, ha semplicemente dato al suo pubblico quello che già è considerato un prodotto collaudato e che generalmente piace.
Il collegamento tra smartphone Android (attenzione, la band non è compatibile con iPhone al momento!) e Oppo Band è possibile utilizzando l’ottima applicazione HeyTap Health.
L’app è davvero ben realizzata e curata nei dettagli e nelle animazioni. All’apertura, dopo aver mostrato un colorato splash screen, il software mette in bella vista tutti i dati registrati dalla smartband con la possibilità di toccare ogni singola categoria per una visione dettagliata di tali dati.
È presente una comoda schermata con mappa da cui poter avviare rapidamente una sessione di corsa o camminata, impostando l’obiettivo desiderato e tracciando i progressi con il GPS dello smartphone.
L’ultima sezione dell’app è dedicata alla gestione del fitness tracker con l’accesso alle varie impostazioni, alla pagina di aggiornamento del firmware e al download di nuovi quadranti. Tra le altre funzioni che si possono trovare in questa sezione troviamo la possibilità di impostare un’immagine personalizzata come sfondo.
Sulla faccia della Oppo Band a contatto con il polso sono posizionati i vari sensori necessari alla lettura della frequenza cardiaca e alla misurazione dell’ossigenazione del sangue SpO2. Oltre a questi sensori, Oppo Band include un accelerometro a tre assi per il tracciamento delle attività sportive (al momento sono disponibili 12 diversi allenamenti) e ovviamente il conteggio dei passi.
Il bracciale è in grado di tracciare le fasi del sonno se indossata di notte e dispone di una comoda funzione chiamata “Respirazione” ispirata liberamente a una delle chicche software di Apple Watch e di altri che ne hanno seguito l’esempio.
Le varie funzioni software sono raggiungibili scorrendo in alto o in basso dalla schermata principale per passare in rassegna le varie voci del menu. Alcune funzioni molto utili, come il controllo di musica e fotocamera oppure le sveglie ed il cronometro, sono stranamente nascoste in un sottomenu. Questo richiede un passaggio extra per poterle raggiungere.
Ovviamente non si tratterebbe di una smartband degna di questo nome se non fosse in grado di visualizzare le notifiche in arrivo sul vostro smartphone. È presente un motorino per la vibrazione che vi allerterà in caso di qualsiasi tipo di avviso ricevuto, tuttavia l’interazione con queste notifiche è limitata.
Non è possibile fare altro che leggere una piccola anteprima, la maggior parte delle volte è visibile solo nome dell’app o del contatto più qualche parola non sufficiente a mio parere a comprendere il contenuto della notifica, e non sono disponibili azioni rapide. Inoltre le notifiche non sono sincronizzate tra smartphone e smartband, eliminandone una da telefono non verrà cancellata dalla band e viceversa.
La batteria da 100mAh di Oppo Band si può ricaricare completamente in circa un’ora e mezza utilizzando la basetta USB con attacco proprietario inclusa nella confezione. Purtroppo la basetta integra il cavo USB che non è dunque sostituibile, questo può causarvi dei problemi se desiderate utilizzare un cavo di ricarica più lungo oppure danneggiate quello originale.
Un’ora e mezza per ricaricare dallo 0% al 100% può forse sembrare molto ma c’è anche da ricordare che una volta carica Oppo Band è in grado di resistere ad un’intera settimana d’uso. La differenza tra la durata con il rilevamento del battito cardiaco sempre attivo e la misurazione costante dell’ossigenazione del sangue rispetto ad avere queste funzioni spente è praticamente nulla, sarà quindi davvero difficile notare variazioni importanti nella cadenza con cui sarete obbligati a levare Oppo Band dal polso per ricaricarla.
Oppo Band è un ottimo prodotto soprattutto prendendo in considerazione il prezzo estremamente accessibile di 49,90 euro a cui è proposta la versione base. Con questa smartband Oppo è stata in grado di rispondere a Xiaomi in modo aggressivo anche se quest’ultima con Mi Band 6 si è portata un’ulteriore passo avanti alla concorrenza.
Questa Oppo Band è quindi un gadget affidabile e piacevole, che nonostante le ovvie limitazioni è comunque in grado di fare esattamente quello che promette. Il software è giovane e può migliorare ma allo stato attuale delle cose è difficile definirla come “la smartband da consigliare a tutti” in quanto per una differenza di budget poco cospicua è possibile mettere le mani sul Xiaomi Mi Band 6 che ha davvero una marcia in più. Sinceramente non vedo l’ora di vedere cosa sarà in grado di fare Oppo in merito nel prossimo futuro!