Primo maggio festa dei lavoratori. Ma sono tanti quelli che, in questo secondo anno di pandemia, vivono nell’incertezza. I lavoratori del comparto turistico stanno subendo sulla loro pelle una crisi iniziata a febbraio dell’anno scorso e che prosegue fino a oggi. Per questo guide turistiche, tour operator ma anche autisti di Ncc e proprietari di bus si sono uniti per un presidio in piazza dell’Esquilino a Roma. “È crisi nera” commenta lapidario Stefano Donghi, tra gli organizzatori della manifestazione e rappresentante del Movimento Turismo Cultura Trasparenza e Legalità. Anche se dal 26 aprile i musei hanno riaperto al pubblico, nelle regioni in zona gialla il comparto non è mai ripartito. “C’è qualche singolo turista o qualche famiglia, ma non ci sono i viaggi organizzati che hanno bisogno di programmazione” spiega una guida turistica con quaranta anni d’esperienza e ora senza più un lavoro. Le richieste dei lavoratori non riguardano solo il contingente sostegno al reddito, ma anche problematiche mai risolte nel settore, come l’abusivismo della professione e il nodo delle concessionarie del patrimonio culturale italiano. Per Luciano Dallara, presidente di Bus e Ncc ‘Uniti per l’Italia’ la festa dei lavoratori quest’anno “è una giornata triste”. “I miei 20 dipendenti stanno ancora aspettando la cassa integrazione. Lo Stato dovrebbe riporre più attenzione a un settore tra i più colpiti dalla crisi economica”