È stato considerato uno dei protagonisti principali dell’assalto al Campidoglio lo scorso 6 gennaio e diversi suoi membri sono indagati. E ora il gruppo di estrema destra Proud Boys, nato nel 2016, si è sciolto. “La verità è che non siamo mai stati terroristi o un gruppo di suprematisti bianchi”, hanno scritto sul loro canale Telegram. “Siamo elettricisti, falegnami, consulenti finanziari, meccanici, ecc. Inoltre, siamo padri, fratelli, zii e figli”, si legge ancora nel comunicato del gruppo fondato nel 2016 da Gavin McInnes, un canadese che vive negli Stati Uniti, e che il Canada ha inserito nella lista dei gruppi terroristici all’inizio di quest’anno. A febbraio il ministro canadese per la pubblica sicurezza, Bill Blair, aveva dichiarato che l’organizzazione rappresentava una “minaccia attiva per la pubblica sicurezza e aveva svolto un ruolo fondamentale nell’attacco” a Capitol Hill.

Messo al bando da Facebook e Instagram nel 2018 per aver violato le regole sul linguaggio d’odio, il gruppo era stato già prima dell’assalto al Congresso classificato dall’Fbi come organizzazione estremista. Questo non ha impedito a Donald Trump di rivolgere, durante la campagna elettorale, al gruppo suprematista l’ormai famigerato appello a “stare calmi, stare pronti” che i Proud Boys hanno interpretato come una benedizione da parte dell’allora presidente.

A fine gennaio, il Parlamento canadese ha approvato all’unanimità una mozione per chiedere al governo di designare i Proud Boys come gruppo terroristico. Il “Canada non tollererà azioni di violenza ideologicamente, politicamente o religiosamente motivate”, ha detto Bill Blair, affermando che l’intelligence interna era sempre più preoccupata per le attività del gruppo.

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