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Caso Fedez, Povia: “In Italia abbiamo già leggi che tutelano i gay. Sono io quello che viene censurato da 11 anni”

Giuseppe Povia sul caso Fedez: "Se è salito sul palco, non c'è stata alcuna censura. Io invece non entro a Sanremo da 11 anni, quella sì che è una censura"

di F. Q.

Anche Giuseppe Povia vuol dire il suo pensiero sul “Caso Fedez“. Intervistato da Adnkronos, il cantautore milanese ha detto: “Fedez ha espresso i suoi pensieri ed è giusto ma solo per attaccare un partito e senza sapere che in Italia abbiamo già leggi solide che tutelano tutti, gay compresi. Il Ddl Zan non serve“. E ancora: “La Rai non dovrebbe fargli causa. Siamo nell’era di tutti contro tutti. Si può perdonare un errore di ingenuità soprattutto se fatto da un ragazzo che non è informato su quello che dice“.

Anche per quanto concerne la censura, Giuseppe Povia ha le idee chiare: “Sarebbe stata censura se non fosse salito sul palco. Cosa dovrei dire io che non entro a Sanremo da 11 anni solo per questioni socio-politiche? Lì una censura intellettuale e artistica c’è, fino a prova contraria”. E ancora: “Mi sono proposto al Concertone, ma neanche mi hanno risposto. Questa è una forma di censura. Avrei cantato Italia Ciao, il mio ultimo singolo e quindi attaccato Bruxelles che è il nostro vero potere. Ma avrei cantato, non parlato”, ha concluso.

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