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San Gennaro, il sangue si è sciolto a sorpresa: “Ecco il miracolo in diretta sotto i miei occhi”

di Januaria Piromallo

Un miracolo per pochi intimi, il Duomo era praticamente deserto. Quasi come se il Santo volesse vedere rispettate le misure di distanziamento anti-Covid. Le preghiere dei fedelissimi erano cominciate il giorno prima. Sono tre le date nelle quali i napoletani si riuniscono in preghiera per invocare lo scioglimento del sangue: il 19 settembre, giorno dell’onomastico del santo patrono, il 16 dicembre (in ricordo dell’intervento con cui si attribuì a San Gennaro il miracolo che bloccò l’eruzione dl Vesuvio nel Seicento) e il primo sabato di maggio.

Il 16 dicembre scorso il prodigio non si era ripetuto. Pessimo presagio, i fedeli nella disperazione più cupa. Lettura del non avvenuto miracolo: richiuse le “gabbie” e zona rossa per tutti.
Dall’alba del sabato mattina le parenti di San Gennaro, si chiamano così le devotissime, non si sono perse d’animo, pregano, invocano, recitano il rosario di San Gennaro. Ma c’è chi sbuffa e bofonchia: “San genna’ o ci pensi tu e ci togli ‘sto covid da mezzo, o salta pure ‘sta volta la processione…”. Intanto il busto d’oro del Santo, da qui il nomignolo faccia gialla, era stato trasferito dalla cappella del Tesoro all’altare.
Il grumo di sangue raccolto nella teca era un sasso, poi verso le 5 del pomeriggio di domenica ha incominciato a sciogliersi. Il delegato della Deputazione avverte subito il Vescovo, quando arriva il prodigio è in atto.
Anche io sono stata avvertita per sms, salto su un taxi e mi precipito al Duomo. In altri tempi sul sagrato ci sarebbe stato un ammasso di gente, invece è spopolato.

Posso dire che il miracolo è avvenuto sotto i miei occhi. Mi avvicino all’altare, siamo in pochissimi, il sacerdote mi porge l’ampolla a un palmo di mano, la distanza è tale che potrei baciarla, ma le norme sanitarie lo vietano.
Il prelato fa oscillare l’ampolla per consentire al liquido sanguinolento di muoversi. Eppur si muove. Intanto mi siedo, da sola, in prima fila, solitamente riservata alle autorità ecclesiastiche.
Quando mai mi capiterà una simile fortuna.

E comincia la messa solenne: “San Gennaro è sempre con noi. Ma ci vuole vedere uniti in sentimenti di fratellanza”. La voce corre più veloce delle litanie e a fine messa la chiesa si è riempita.
Approfitto della mia posizione privilegiata e dietro la processione sacerdotale scorto l’ampolla fino alla cassaforte dove viene chiusa a doppia mandata. Il deputato, per grazia ricevuta, mi mostra le chiavi, anche loro sono un prodigio di lavorazione del 1300. Le tocco, le fotografo, magari mi porta buono.
Azzardo una domanda: Sulla pietra dove fu decapitato il martire Gennaro sono comparse le macchie di sangue? Padre Gregorio si fa serio:”Quelle sì che sono dicerie”.
Effetto “miracolo”: aspettiamo la zona bianca. Altrimenti che ti sei sciolto a fare?!
Vox populi, vox dei.

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