La Lombardia ha preso a vaccinare con costanza e rapidità, trascinando la media del Paese verso l'alto: tra il 26 aprile e il 2 maggio inoculate 673.144 dosi, 96.163 di media al giorno. Fontana: "Se arrivano le forniture, possiamo farne 160mila in 24 ore". Moratti conferma la volontà di vaccinare nelle aziende e annuncia: "Siamo a un milione di lombardi immunizzati con entrambe le dosi"
Oltre 670mila dosi somministrate in 7 giorni, con una media di 96.163 inoculazioni al giorno. La Lombardia ha preso a vaccinare con costanza e rapidità, trascinando la media del Paese verso l’alto. E il governatore Attilio Fontana sostiene che nella regione più colpita dal Covid si potrebbe “tranquillamente” arrivare a 160mila dosi nelle 24 ore perché i centri vaccinali “non lavorano a pieno regime”. Insomma, se ci fossero maggiori forniture, secondo il presidente della Regione, la Lombardia ha la possibilità di vaccinare con ancora maggiore rapidità.
I numeri della settimana tra il 26 aprile e il 2 maggio sono stati importanti, dopo le difficoltà dei primi due mesi e la pioggia di critiche piovute sull’organizzazione del Pirellone. Nei sette giorni sono stati somministrate 673.144 dosi. Questa progressione settimanale: 87.585 vaccinazioni lunedì, 85.300 martedì, 94.642 mercoledì, 113.750 giovedì, 114.782 venerdì, mentre nel week end sono state inoculate 94.368 dosi sabato e 82.717 domenica. Numeri che, nella giornata di ieri, hanno portato l’assessora al Welfare, Letizia Moratti, a twittare: “Un milione di lombardi immunizzati con entrambe le dosi di vaccino (per il 60% over 80), 2,5 milioni con almeno una dose, con una media superiore alle 100mila vaccinazioni già adesso. La Regione Lombardia è la prima regione che raggiungerà l’immunità di gregge grazie alla campagna vaccinale”.
Ottimista anche il presidente Fontana, che commentando il record di vaccinazioni nelle giornate di giovedì e venerdì ha detto: “Potremmo tranquillamente arrivare a 160mila. La gran parte dei centri vaccinali non lavorano a pieno regime. Con il giusto numero di forniture saremmo in grado di fare la prima iniezione a tutti entro fine giugno e il richiamo in luglio. Continuando così, comunque, dovremmo riuscire a finire entro settembre”, ha spiegato in un’intervista a Libero sostenendo che il sistema di vaccinazione della Lombardia non procede a pieno perché “l’Europa ci manda pochi vaccini”. Per questo “dobbiamo reperire più vaccini. Certo, se avessimo difficoltà a somministrarli forse mi rassegnerei, ma abbiamo una macchina che funziona come un orologio, peccato non usarla”.
La Lombardia ha anche confermato la volontà di coinvolgere le aziende per la somministrazione dei vaccini anti-Covid. “Vogliamo al più presto mettere in sicurezza le fasce più deboli e subito dopo concentrarci sulla vaccinazione di massa, momento in cui confermiamo la volontà del coinvolgimento delle aziende lombarde”, spiegano in una nota Moratti e l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi, dopo la presa di posizione di Confindustria Lombardia, che chiede tempistiche certe. “A breve – aggiungono – usciranno precise indicazioni sulle modalità operative, ma è evidente che le tempistiche sono strettamente legate dalle dotazioni vaccinali che il governo invierà in Regione Lombardia, come già a suo tempo premesso”.