Il caso dell’incontro in autogrill tra Matteo Renzi e il dirigente dei servizi segreti Marco Mancini finisce in Parlamento. Il giorno dopo la messa in onda del servizio tv di Report, il Movimento 5 stelle ha presentato un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio Mario Draghi per “fare chiarezza” sulla vicenda. “Di cosa ha parlato il dirigente dei servizi segreti Marco Mancini col Senatore Matteo Renzi, nel parcheggio di un Autogrill a Fiano Romano? Era lì per ragioni istituzionali? E, in questo caso, ha redatto una relazione? La presidenza del Consiglio era al corrente di questo incontro?”, chiedono i pentastellati nel testo, prima firmataria la capogruppo M5s in commissione Affari costituzionali Vittoria Baldino. Il Movimento sottolinea come sia singolare, anche sotto il profilo della sicurezza pubblica, che Mancini, dirigente del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, svolga incontri con leader politici in un contesto come quello. “Ricordiamo bene che proprio in quei giorni, Matteo Renzi attaccava a testa bassa il governo Conte e in particolare l’allora premier proprio sul tema della delega ai servizi segreti. Anche per questo motivo si impone la necessità di fare chiarezza“, spiega Baldino. “Ci auguriamo di ricevere, al più presto, risposte rassicuranti”.
Nel frattempo il leader di Italia viva è tornato all’attacco della trasmissione di Rai3 dopo la prima offensiva delle scorse ore, quando il deputato Luciano Nobili ha presentato un’interrogazione in Aula per per sapere se la Rai abbia pagato per conto del programma una “presunta fattura da 45mila euro ad una società lussemburghese per confezionare servizi contro Renzi“. Tutte accuse a cui il giornalista Sigfrido Ranucci ha già risposto punto per punto, parlando di un dossier “avvelenato” della cui esistenza Report era già a conoscenza da mesi. “A proposito di Rai”, scrive oggi Renzi nella sua enews, “ieri è andato in onda un servizio che andrebbe studiato nei manuali di complottismo“. Il senatore elenca quindi una serie di punti per smarcarsi dalle polemiche: “Sono tra i pochi politici che risponde sempre alle domande di Report. Sempre“. L’intervista rilasciata alla trasmissione, continua, “dura un’ora ed è stata tagliata in tutti i passaggi più significativi. Per gli appassionati, il video si trova sul mio canale YouTube. Trasparenza è la mia parola d’ordine, altro che storie. I tagli li ha fatti la redazione”. E ancora: “Non faccio incontri segreti e se devo fare un incontro riservato non lo faccio in Autogrill ma in un ufficio. Se vedo una persona al volo in Autogrill, in stazione, in aeroporto, in treno, in piazza, allo stadio, non lo definisco incontro segreto. Se qualcuno pensa che si possa organizzare un incontro segreto in un luogo pubblico, costui ha bisogno di un Tso immediato”.
Renzi ricostruisce quindi la sua “versione” del servizio andato in onda su Rai3, contestando su più fronti il video del suo incontro con Mancini, dall’identità dell’insegnante che lo ha registrato ad alcuni dettagli sulla sua testimonianza. “La signora sfoggia doti divinatorie” nel momento in cui dichiara che il “signore elegante ma losco gira e torna a Roma, mentre Renzi va verso Firenze”, visto che entrambi si trovavano nella stessa stazione di servizio, si legge nella enews. “Chi ha scritto il copione della signora si è dimenticato di questa piccola contraddizione (il diavolo, si sa, fa le pentole ma non i coperchi) dimostrando che siamo in presenza di un racconto falso“, attacca Renzi, che in coda torna sulla caduta del governo Conte, rivendicandone la “scelta politica“. A difenderlo in queste ore è stato anche Matteo Salvini, secondo cui è “assolutamente normale” il faccia a faccia avvenuto tra Renzi e Mancini a dicembre. “Io di esponenti dei servizi segreti ne ho incontrati a decine, non in autogrill, ma per parlare di immigrazione, sicurezza nazionale, di aziende, di made in Italy”, ha detto il segretario del Carroccio, liquidando in poche battute le polemiche esplose in queste ore.