Gli Stati Uniti possono dare la svolta definitiva per favorire una più rapida circolazione dei vaccini anti-Covid in tutto il mondo. L’amministrazione Biden, dopo l’ok all’esportazione di dosi Pfizer prodotte negli stabilimenti americani, ha annunciato di essere anche a favore della revoca delle protezioni della proprietà intellettuale – cioè dei brevetti – per i vaccini anti-Covid. “Si tratta di una crisi sanitaria mondiale e le circostanze straordinarie della pandemia invocano misure straordinarie”, ha spiegato la rappresentante Usa per il commercio, Katherine Tai, in un comunicato, precisando che Washington partecipa “attivamente” ai negoziati in corso al Wto. “Questi negoziati – ha poi chiarito nel comunicato – necessiteranno di tempo, visto il consenso richiesto dalle istituzioni e dalla complessità delle problematiche coinvolte”.
Adesso che nel Paese il 32% della popolazione è immunizzata mentre il 45% ha ricevuto almeno la prima dose, con conseguenze positive sul numero dei contagi in tutti gli States, gli Usa hanno deciso di aprire a una maggiore circolazione del siero anti-Covid in tutto il mondo, così da limitare le conseguenze nei Paesi che hanno avuto fino ad oggi un accesso limitato ai vaccini e la possibile formazione di nuove pericolose varianti del virus che potrebbero risultare resistenti ai farmaci usati fino ad oggi. Non a caso si legge che “lo scopo dell’amministrazione è quello di rendere disponibili vaccini sicuri al maggior numero di persone possibili nel minor tempo possibile. Visto che la fornitura di vaccini agli americani è stata assicurata, l’amministrazione continuerà in questo sforzo per espandere la produzione e distribuzione dei vaccini, grazie anche alla collaborazione con il settore privato e tutti i partner possibili”.
“L’amministrazione crede fermamente alle protezioni della proprietà intellettuale ma per mettere fine a questa pandemia sostiene la revoca di certe protezioni per i vaccini anti Covid-19”, ha sottolineato Tai. Una posizione, questa, già anticipata dalla portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, quando ha svelato che Joe Biden era a favore di questa revoca e annunciando che il presidente ne avrebbe parlato nelle prossime ore.
Favorevole alla decisione dell’amministrazione americana anche Medici Senza Frontiere (Msf), perché così facendo “si aumenterà l’accesso adeguato e tempestivo a questi strumenti medici salvavita” e la scelta di Biden e Harris “è un passo importante verso il supporto globale alla sospensione della proprietà intellettuale da parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto)”. Molti dei Paesi a basso reddito, sottolinea Msf in una nota, hanno ricevuto solo lo 0,3% della fornitura globale di vaccini, mentre gli Stati Uniti si sono assicurati dosi sufficienti per proteggere l’intera popolazione e hanno ancora più di mezzo miliardo di dosi in eccesso. Per Avril Benoît, direttore generale Msf-Usa, è inoltre fondamentale che gli Usa condividano “le proprie dosi di vaccini in eccesso attraverso il meccanismo Covax” per “colmare il divario di forniture”.