L’annuncio per il mercato cinese aveva fatto un po’ disperare i fan del brand Xiaomi che pensavano di non veder mai arrivare anche in Italia il top di gamma estremo del brand, un po’ come accaduto con Mi 10 Ultra. Questa volta, però, l’azienda di Lei Jun ha deciso di portare anche il suo smartphone più esagerato di sempre sul territorio europeo e ufficialmente quindi anche in Italia.
Ho avuto la fortuna di poter provare per voi Xiaomi Mi 11 Ultra per poco più di una settimana ed è finalmente ora di parlarvene in maniera approfondita nella recensione completa. È davvero lo smartphone perfetto per chi vuole solo il meglio? Dopo aver visto il (salato) cartellino del prezzo, è ancora possibile considerarlo il piatto forte dell’azienda?
Design
Xiaomi Mi 11 Ultra è uno smartphone imponente. Nonostante a primo impatto, guardandolo dalla parte frontale, possa ricordare gli altri due smartphone top di gamma della famiglia Mi 11 (con cui condivide in pratica ogni dimensione fatta eccezione dello spessore), il peso di 234g lo rende un po’ più difficile da maneggiare e sicuramente più faticoso sul polso per chi non è abituato a smartphone di una certa stazza.
Le principali cause di questo aumento di peso rispetto ai modelli meno costosi sono da imputare all’utilizzo della bellissima ceramica per la realizzazione della scocca posteriore, molto più resistente ai graffi del vetro ma che cattura una quantità forse persino maggiore di ditate, e alla notevole sporgenza sul retro.
Parlando più in generale, Xiaomi ha deciso di includere nella sua portata principale ogni tipo di ingrediente e chi deciderà di acquistare Mi 11 Ultra lo farà consapevole che le grandi dimensioni ed il peso sostenuto sono il compromesso da accettare per l’esperienza “Ultra” che il brand ha pensato per i fan più accaniti.
La costruzione di questo prodotto è impeccabile, Xiaomi è ormai da tempo alla pari con i big del settore nella realizzazione dei propri terminali premium, e ogni dettaglio richiama una sensazione di eleganza davvero apprezzabile.
Dalle cornici in metallo perfettamente raccordate con la scocca ceramica e il vetro protettivo in Gorilla Glass Victus curvo su quattro lati, passando per i tasti anch’essi in metallo di cui quello di accensione zigrinato, fino ad arrivare all’inserto in vetro nella parte superiore: da qualunque lato lo si guardi Mi 11 Ultra è un vero gioiello ed è pure certificato IP68!
La protuberanza in cui sono contenuti i moduli fotografici, che è ad oggi la più sporgente che io abbia mai visto, poteva essere integrata un po’ meglio nel linguaggio di design fatto di curve sinuose che caratterizzano il prodotto. Sembra davvero incollata in un secondo momento.
Non metto in dubbio il fatto che per lo meno lo smartphone appoggiato sul tavolo sia stabile e non dondoli, non ho ancora intenzione di parlare della qualità delle fotocamere o del display secondario che trovano spazio al suo interno, dico solo che persino Nokia realizzando i vecchi Lumia 1020 e l’808 PureView aveva cercato di smussare lo scalino per rendere più piacevole la scocca.
Detto questo, almeno tale scalino non è messo in una posizione scomoda e l’indice della mano va naturalmente a posizionarsi appena sotto di esso utilizzando normalmente lo smartphone. Se volete proteggere le preziose fotocamere o utilizzare il display secondario è consigliata caldamente una cover (e Xiaomi ne include una in TPU trasparente già in confezione) anche se ciò significa aumentare ancora un po’ di peso e spessore il già ciclopico Mi 11 Ultra.
1 /6
Una volta abituatisi al peso, le curve del dispositivo e l’abitudine a fare leva con l’indice sulla sporgenza della fotocamera per spostare la presa rendono persino l’utilizzo ad una mano abbastanza fattibile anche se non consigliato. Xiaomi Mi 11 Ultra è infatti abbastanza sbilanciato verso l’alto come baricentro e le volte in cui per poco non è riuscito a fare un bel salto carpiato verso il pavimento sono più di quelle che vorrei ammettere.
Display
Se per quanto riguarda dimensioni e forma il display di Mi 11 Ultra non si distingue minimamente da quello di Mi 11 e Mi 11 Pro, viene utilizzato sempre un pannello AMOLED da 6,81 pollici con risoluzione QHD+ (1440×3200 pixel) e 120 Hz di frequenza di aggiornamento massima, lo fa sicuramente in qualità.
Xiaomi ha certificato questo pannello per la visione di contenuti HDR10+ e Dolby Vision, dispone di una luminosità massima sostenuta di 900 nit e raggiunge in picco ben 1700 nit, un valore decisamente impressionante. Non solo, l’hardware supporta persino la visualizzazione di 1 miliardo di colori (10 bit).
La reattività al tocco è ottima grazie al touch sampling rate di 480Hz e forse l’unico “difetto”, se così vogliamo chiamarlo, di questo bellissimo display è il fatto di non essere realizzato con tecnologia LTPO. La frequenza di aggiornamento adattiva può infatti scalare a 90Hz, 60Hz e 30Hz ma non può abbassarsi a valori incredibilmente bassi come invece possono fare alcuni concorrenti tra cui Oppo Find X3 Pro, OnePlus 9 Pro (i quali condividono il pannello) o Samsung Galaxy S21 Ultra.
Il passaggio tra le varie frequenze del display, durante la mia esperienza, è sempre stato indolore e non si sono mai riscontrate incertezze di sorta. Personalmente però adoro l’esperienza fluida e piacevole che questi pannelli moderni permettono in ogni istante e di conseguenza ho tenuto Mi 11 Ultra quasi sempre impostato a 120 Hz fissi.
Stesso discorso per la risoluzione: di default è impostata a 1080p ma se utilizzo uno smartphone come questo voglio godermi il massimo della qualità visiva che può offrire, motivo per cui appena configurato è stato immediatamente impostato sulla risoluzione massima e da li non è stato mai più spostato.
Non sono molto d’accordo con l’ormai classica curva esagerata negli angoli del display dei prodotti Xiaomi che differisce da quella esterna dello smartphone. A mio parere o si smussano di più gli spigoli del dispositivo oppure, cosa che sinceramente trovo più piacevole, si arrotonda meno gli angoli del display. Questa strana via di mezzo è parecchio fastidiosa da vedere ed assieme alla sporgenza della fotocamera è forse l’unico aspetto estetico che mi sento di poter criticare.
Nella parte bassa del display è integrato uno speciale lettore di impronte digitali ottico in grado di rilevare anche la frequenza cardiaca dell’utente. Si è sempre comportato bene nell’utilizzo quotidiano anche se è ancora un passo indietro alla tecnologia ultrasonica di Samsung per quanto riguarda la velocità.
La funzione cardiofrequenzimetro non è per il momento integrata in maniera troppo elegante nel software e per scovarla bisogna addentrarsi nelle opzioni aggiuntive all’interno delle impostazioni. I dati raccolti non vengono utilizzati ne registrati in alcun modo rendendo di fatto questa funzione meno interessante di quanto potrebbe.
Xiaomi Mi 11 Ultra non può però contare su un solo display, ma ne ha ben due! Il display secondario da 1,1″, posizionato a fianco del modulo fotografico, ha una risoluzione di 126×294 pixel ed è lo stesso utilizzato nella Mi Band 5. Purtroppo ha persino più o meno le stesse funzioni, fatta eccezione per l’integrazione nelle modalità fotografiche di cui parleremo più avanti.
A malincuore devo dire che non può essere impostato come always on display e il tempo massimo di accensione previsto è di soli 30 secondi. Serve un doppio tap per poter visualizzare l’ora o la foto impostata come “sfondo secondario” mentre le notifiche vengono mostrate solamente al loro arrivo e non si possono scorrere in un secondo momento.
Questo limita davvero molto l’uso di questo piccolo display companion che di funzioni ne ha davvero poche ed è utile nella vita di tutti i giorni solamente alle persone che appoggiano lo smartphone sul tavolo a faccia in giù. Il normale always on display del pannello principale è incredibilmente più comodo e utile.
Configurazione hardware
A bordo di Xiaomi Mi 11 Ultra non poteva mancare l’ultimo chip top di gamma di Qualcomm, lo Snapdragon 888, corredato da 12 GB di velocissima RAM LPDDR5 e da 256 GB di memoria interna UFS 3.1. Non è possibile utilizzare una Micro SD per l’espansione della memoria, tuttavia 256GB sono ben più che sufficienti per la stragrande maggioranza degli utenti.
C’è da dire che quando lo smartphone viene messo un po’ sotto sforzo, ad esempio si utilizza molto la fotocamera e si gioca per diversi minuti, il retro di Mi 11 Ultra tende a scaldarsi leggermente come anche la sua cornice metallica.
Niente di cui preoccuparsi però, non si raggiungono mai temperature fastidiose ed è solo segno che la ceramica, la cui resistenza termica è molto bassa, dissipa il calore proveniente dall’interno dello smartphone il più rapidamente possibile. Nonostante quindi si possa sentire la scocca riscaldarsi leggermente di tanto in tanto è anche in grado di raffreddarsi in un baleno se confrontata con il classico vetro.
Come la maggior parte dei top di gamma di questo 2021, Mi 11 Ultra supporta la connettività 5G su entrambe le SIM in modalità Dual SIM Dual Stanby (DSDS) e per quanto riguarda il resto delle connessioni wireless troviamo l’avanzato Wi-Fi 6e ed il Bluetooth 5.2. Sorprendentemente si trova nella parte alta dello smartphone anche un LED infrarosso per il controllo delle apparecchiature domestiche non connesse alla rete.
L’incredibile esperienza multimediale data dal fantastico display e dalla componentistica hardware più veloce disponibile sul mercato viene completata da una coppia di speaker stereo realizzati in collaborazione con Harman Kardon.
La qualità è identica a quella degli speaker di Mi 11 e di cui mi sono già complimentato. Non si raggiunge il volume o la profondità dei bassi di ROG Phone 5 ma è davvero difficile lamentarsi della qualità di questi altoparlanti, sia in gioco che durante la visione di contenuti multimediali.
Se Xiaomi voleva prendersi davvero un applauso avrebbe potuto trovare un posticino per il sempre comodo jack da 3,5mm per le cuffie, purtroppo escluso da questo prodotto. Per farsi perdonare per lo meno il brand ha incluso nella confezione un adattatore USB Tipo-C per chi ancora utilizza delle cuffie cablate.
Comparto fotografico
Veniamo finalmente alle vere star dello show, ovvero le fotocamere che fanno di questo Mi 11 Ultra uno degli smartphone più interessanti in assoluto per gli appassionati di fotografia mobile e dei vlogger.
Su carta il comparto fotografico di Mi 11 Ultra è impareggiabile: oltre alla fotocamera principale (24mm) f/2.0 con sensore Samsung ISOCELL GN2 da 50 Mpixel, il più grande disponibile sul mercato in questo momento con una dimensione di 1/1,12″, sono presenti altri due sensori da 48 Mpixel montati rispettivamente dietro ad un’ottica ultragrandangolare (12mm) f/2.2 con 128° di FOV e un periscopio con zoom ottico 5x (120mm) con apertura focale f/4.1.
Sinceramente vista l’imponenza della sporgenza della fotocamera e la dimensione del sensore fotografico principale in alcune situazioni mi sarei aspettato di meglio. Non fraintendetemi, Mi 11 Ultra è uno degli smartphone migliori, se non proprio il migliore, che ho avuto modo di provare dal punto di vista fotografico. Tuttavia, a mio parere, non si distingue così tanto dalla concorrenza da giustificare l’enorme camera bump.
Le foto con la fotocamera principale sono meravigliose, hanno una gamma dinamica incredibile e dei colori estremamente ben calibrati. Xiaomi ne ha fatta di strada con la propria “color science” e si attesta nuovamente come uno dei miei produttori preferiti di smartphone quando si parla di come vengono elaborati gli scatti.
Ho notato a volte qualche piccolo artefatto negli oggetti in movimento dovuto probabilmente all’uso estensivo dell’HDR ma nulla che, salvo casi particolari, rovini gli ottimi risultati. Nella foto qui sotto potete osservare un volatile passare in cielo durante lo scatto della foto, uccellino che è stato clonato e storpiato dall’algoritmo HDR.
La grandezza del sensore porta il piano di messa a fuoco ad essere molto stretto, di conseguenza fotografando oggetti molto vicini è possibile ottenere un naturale bokeh che è a tratti molto piacevole, a momenti molto fastidioso a causa dell’eccessivo fringing e dalla difficoltà di mettere completamente a fuoco un soggetto troppo vicino.
Di notte il sensore Samsung non ha rivali. Persino in una zona come quella dove si trova casa mia, dispersa in mezzo alla campagna e lontana dalle città, scattando in modalità notturna si soffre l’inquinamento luminoso, cosa mai successa con nessuno smartphone provato prima di questo.
Sarei stato curioso di potermi recare in una zona più adeguata a fare delle prove accurate per quanto riguarda l’astrofotografia o comunque la fotografia notturna ma il maltempo dell’ultima settimana non mi ha dato scampo. Stesso discorso per la modalità Superluna in grado di permettervi tecnicamente di catturare delle foto meravigliose del nostro satellite, il quale però non era visibile in cielo durante la mia prova.
La fotocamera principale da però il meglio di sé quando scatta la sera in presenza di illuminazione artificiale. Che si tratti di neon, luci ad incandescenza o LED, niente può mettere in difficoltà questo sensore.
1 /6
Peccato invece per la fotocamera ultragrandangolare che, nonostante nella maggior parte dei casi sia perfettamente in grado di fare un ottimo lavoro, soffre di un po’ di distorsione causata dalla mancanza di lenti freeform (come quelle utilizzate da alcuni concorrenti) e da una leggera variazione dei colori rispetto alla fotocamera principale. Xiaomi avrebbe fatto tombola utilizzando anche qui un secondo GN2, non sappiamo se questa scelta sia stata dettata dai costi o dalla disponibilità del sensore stesso.
Il teleobiettivo ha restituito risultati un po’ contrastanti. Di giorno è perfettamente in grado di catturare scatti davvero notevoli fino all’ingrandimento di 10x (quindi già digitale come crop sul sensore). In condizioni di buona illuminazione persino lo zoom fino a 20x è da considerare perfettamente utilizzabile. Sarebbe stato bello se Xiaomi avesse fatto il salto di qualità mettendo su questo smartphone “Ultra” un periscopio con zoom ottico 10x, già visto su prodotti di altri marchi in precedenza.
A causa della stretta apertura focale f/4.0 basta che le condizioni siano meno che ideali per ottenere come risultato un’immagine parecchio disturbata. Di notte non pensate di poter contare sulla qualità dell’algoritmo della Night Mode per ottenere qualcosa da questa fotocamera.
Lo zoom 120x è una gran bella mossa di marketing e, nonostante la stabilizzazione ottica OIS permetta di inquadrare facilmente il soggetto, la foto risultante non è sicuramente utilizzabile. Al massimo la si può impiegare per la lettura di cartelli lontani in particolari occasioni ma nulla di più.
Lato software troviamo delle aggiunte davvero utili e divertenti, le quali rendono l’utilizzo di questo sistema fotografico ancora più piacevole. Troviamo una modalità Pro con focus peaking e salvataggio dei file in RAW, una modalità multicamera che permette la visione di ben sei punti di vista diversi contemporaneamente (0,5x – 1x – 2x – 5x – 10x – fotocamera frontale) e la registrazione contemporanea di due di essi oltre a tantissime altre modalità per la realizzazione di foto e video.
Peccato non sia presente una vera e propria modalità notte da utilizzare con un cavalletto (nelle mie prove non ho visto differenze nei tempi di esposizione a mano libera e su treppiede).
La fotocamera frontale da 20 Mpixel f/2.2 è ok, i risultati sono in linea con molti altri concorrenti, ma molto probabilmente chi acquisterà questo Mi 11 Ultra la utilizzerà solamente per le videochiamate. Per i selfie è infatti possibile utilizzare il secondo display come viewfinder della fotocamera, trasformando di fatto le fotocamere principali nelle migliori fotocamere per selfie disponibili al momento su uno smartphone.
Una grave mancanza che forse Xiaomi può risolvere con un aggiornamento software è la possibilità di vedere l’anteprima nel display secondario dei video che stiamo registrando. Ciò farebbe di Mi 11 Ultra lo smartphone perfetto per i vlogger. Altra limitazione abbastanza fastidiosa è la registrazione solamente in 1080p a 60fps con la fotocamera frontale.
Parlando di video lo smartphone può registrare alla risoluzione massima di 8K@24fps ma è sicuramente più consigliabile “ripiegare” alla più fluida e piacevole 4K@60fps. Lo slow motion raggiunge una velocità di ben 1920 immagini al secondo permettendovi in pratica di poter fermare il tempo alla risoluzione 1080p. Presenta la registrazione video in HDR10+, non essenziale ma fa piacere Xiaomi ci abbia comunque pensato.
Batteria
In uno smartphone così “Ultra” non ci si poteva aspettare meno di una batteria da 5000mAh. È vero, ci sono prodotti come ROG Phone 5 che fanno un passo in più arrivando a 6000mAh, tuttavia nonostante il mio abuso di risoluzione e refresh rate non ho mai avuto grossi problemi ad arrivare a sera. L’unico vero caso in cui forse si avrà bisogno di una ricarica prima di arrivare alla fine della giornata è quando si sfrutta parecchio la connessione 5G e si usa moltissimo la fotocamera per foto e video.
Nel caso aveste bisogno di un a veloce rimpolpatina alla percentuale di batteria residua prima di uscire di casa, in confezione è incluso un alimentatore da 67W ovvero il più veloce utilizzabile con Mi 11 Ultra. Non solo, Xiaomi ha dotato lo smartphone anche del supporto alla ricarica wireless a 67W anche se per questa servirà una basetta opzionale acquistabile separatamente.
È una vera fortuna che con la promozione di lancio l’azienda abbia deciso di regalare a tutti gli utenti che decideranno di acquistare Mi 11 Ultra in promozione Early Bird anche la sua nuova ed elegante base di ricarica wireless da 80W, non è vero?
Non è comunque necessario utilizzare per forza l’alimentatore da parete di Xiaomi per ricaricare Mi 11 Ultra ad alta velocità in quanto sono supportati i protocolli Power Delivery e Quick Charge 4+ di Qualcomm.
La ricarica wireless inversa per i vostri accessori non poteva ovviamente mancare e raggiunge la potenza di 10W.
Software
Ciò che invece non presenta pressoché alcuna sorpresa è il software installato, a bordo troviamo Android 11 con patch di sicurezza di aprile 2021 e personalizzazione MIUI 12. L’aggiornamento alla MIUI 12.5 per il mercato internazionale sembra quindi ancora distante ma presto verrà inviato ai principali smartphone Xiaomi, tra questi anche Mi 11 Ultra, tramite OTA.
Al primo avvio sono presenti alcune app pre-installate che però sono facilmente removibili, tra cui TikTok e Facebook, e non raggiungono il numero abbastanza fastidioso di altri prodotti con la MIUI come Poco X3 Pro.
Come ho avuto occasione di fare anche nella recensione di Mi 11 voglio complimentarmi con Xiaomi con l’integrazione con molti aspetti del software dell’ottimo motore della vibrazione installato in questo terminale, cosa che sembra banale ma da un bel tocco in più all’intera esperienza utente.
Mi 11 Ultra non è però esente da alcuni piccoli bug e dalla visualizzazione non corretta di alcune delle notifiche meno standard (come ad esempio la notifica di connessione delle mie Pixel Buds), cosa che affligge la MIUI da ormai parecchio tempo e sinceramente sarebbe ora l’azienda si decidesse a risolvere.
L’esperienza d’uso complessiva dello smartphone è però delle migliori disponibili, anche grazie ad una grafica tutto sommato molto curata ed a un’infinità di funzioni extra che con Android stock si andrebbe a perdere.
Conclusioni
Tirando le somme devo ammettere che Xiaomi è riuscita nel proprio intento. C’è davvero poco di cui potersi lamentare di questo Xiaomi Mi 11 Ultra e, i pochi difetti che ho voluto sottolineare in questa recensione, sono comunque compromessi facilmente sormontabili per godersi quanto c’è di bello in questo fantastico terminale.
Questo non significa che sia uno smartphone per tutti. Con un prezzo al lancio in Italia di 1.399 euro e una disponibilità limitata ai Mi Store e con l’operatore TIM sarà difficile vedere questo smartphone nelle mani di molte persone. La maggior parte degli utenti farebbe benissimo ad accontentarsi di Mi 11, l’ottimo terminale dalle specifiche top e con un rapporto qualità/prezzo decisamente più alto di questo.
Per chi desidera il meglio del meglio con poche rinunce, però, trova davvero poche alternative a questo prodotto decisamente esagerato che però fa di queste esagerazioni il proprio punto di forza.
È come una deliziosa cena in un costoso ristorante gourmet: non tutti vogliono o possono permettersela e molte persone anche dopo averla provata continuano a preferire l’osteria di Mario del proprio paese dove ti cucinano un chilo di carbonara a prezzo di saldo. C’è però una cerchia di utenti che non si accontenta e vuole soddisfare il proprio palato raffinato. Mi 11 Ultra è proprio per loro.
Le vendite di Xiaomi Mi 11 Ultra inizieranno dal 5 maggio tramite i Mi Store Italia, il sito ufficiale mi.com e TIM. Per 48 ore a partire dalle ore 13:00, in esclusiva sull’e-commerce del brand, Mi 11 Ultra sarà acquistabile al prezzo early bird di 1.199 euro ricevendo in omaggio l’elegante supporto di ricarica wireless da 80W che sicuramente vi tornerà utile per parecchio tempo anche in futuro.
A questo prezzo scontato è sicuramente un affare migliore, soprattutto calcolando che si porta praticamente sulla stessa fascia di prezzo dimolti altri top di gamma come Find X3 Pro di Oppo, iPhone 12 Pro di Apple e S21 Ultra di Samsung.
Per concludere, ho voluto premiare Xiaomi Mi 11 Ultra con il nostro Award per la migliore esperienza multimediale nel suo complesso. Che si tratti delle sue qualità fotografiche, di visione di film o serie TV sul fantastico display o di ascolto di musica tramite gli ottimi speaker stereo, è davvero difficile trovare uno smartphone che raggiunga in ogni settore legato alla multimedialità una qualità alta quanto quella di Mi 11 Ultra al momento della scrittura di questo articolo.