Sono più di 300 le città italiane che sabato 15 e domenica 16 maggio ospiteranno i 600 luoghi Fai aperti per le Giornate di primavera 2021. Dai luoghi del “Trionfo della morte” di Gabriele D’Annunzio a Chieti fino ai parchi dei Giganti della Sila a Cosenza, dal Borgo di Castel Gandolfo a Roma al Museo della Scala a Milano: si tratta di parchi storici, residenze reali, castelli e monumenti, ed aree archeologiche non troppo conosciute. Anche in quest’anno di pandemia, la bellezza italiana apre le porte “nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria”, come tengono a precisare gli organizzatori. La manifestazione di punta del Fondo Ambiente Italiano, da sempre accolta con grande entusiasmo in ogni parte del Paese, sarà anche l’occasione per spiegare, attraverso la scelta dei luoghi e il loro racconto, la visione culturale della fondazione: “Porre l’Ambiente come indissolubile intreccio tra Natura e Storia e la Cultura come sintesi delle scienze umane e naturali”, come recita il manifesto.
“L’Ambiente, – si legge – non è sola Natura, ma è tutto ciò che ci circonda: un ecosistema complesso e interconnesso, di cui l’uomo fa parte e in cui gioca un ruolo non solo di distruttore, o di salvatore di scampoli di natura incontaminata, ma di costruttore, coabitante del Pianeta insieme a tutte le altre specie, esseri viventi e non, tra cui spicca per coscienza e conoscenza. Allo stesso modo la Cultura non è solo umanistica, ma multidisciplinare: oggi più che mai scienza e tecnica incidono sulla nostra vita e serve al cittadino conoscerne i rudimenti per comprendere il mondo che ci circonda e affrontare le sfide del futuro”.
“Sono convinto che ci aspetta nuovo Rinascimento, in cui l’Italia sarà protagonista – dice il ministro della Cultura, Dario Franceschini, intervenendo alla presentazione della manifestazione -. Il Fai fa un lavoro straordinario. Mette insieme molte delle cose che dovrebbero essere da esempio nel settore dei beni culturali: un volontariato straordinario, una collaborazione pubblico-privato a tutti livelli, una valorizzazione dell’Italia meno conosciuta e di una quantità enorme di luoghi fantastici, ognuno dei quali in un altro Paese sarebbe di per sé un grande attrattore di turismo internazionale. L’abbondanza di patrimonio che abbiamo – continua – non può essere una ragione per non tutelarlo, non valorizzarlo doverosamente e fino in fondo, come ci impone la Costituzione, la nostra coscienza di cittadini e come ci deve spingere la consapevolezza che investire sulla bellezza italiana è una grande condizione di crescita economica e sociale”.
Riguardo al Covid, il ministro sostiene che le Giornate “proprio per l’apertura intelligente, scrupolosa e coraggiosa de teatri, cinema e musei saranno la dimostrazione che si può usufruire del patrimonio culturale, offrendo un’occasione ai cittadini e ai turisti che hanno ricominciato a viaggiare. La cultura sarà il veicolo della ripresa nel nostro Paese, anche perché durante il lockdown e in questi ultimi mesi si è capito cos’è l’Italia con i cinema e i musei chiusi, con le piazze senza musica, concerti, né persone. Sono convinto che la fase dell’uscita dall’emergenza e rientro nella normalità sarà un grande nuovo Rinascimento, in cui la consapevolezza di cos’è l’Italia senza il proprio patrimonio materiale e immateriale spingerà ad andare verso consumi culturali nuovi”.
Le Giornate Fai di Primavera, storicamente un momento di incontro tra la Fondazione e la gente, risultano anche un importante momento di raccolta fondi per sostenere la missione del Fondo. Per farlo il pubblico potrà effettuare una donazione libera – del valore minimo di 3€ – o sottoscrivere l’iscrizione annuale, sia online che in piazza durante la manifestazione. La donazione online consentirà di prenotare la propria visita, assicurandosi così l’ingresso nei luoghi aperti dal momento che, per rispettare la sicurezza di tutti, i posti disponibili saranno limitati. L’elenco dei luoghi aperti per l’edizione 2021 è disponibile sul sito ufficiale del Fondo Ambiente italiano.