I resti, risultati essere di una donna, sono stati rinvenuti vicino al poligono di tiro, lo stesso luogo dal quale, il 15 maggio 2012, scomparve la 44enne. La sua auto fu trovata vicino al poligono, chiusa, con dentro gli effetti personali
Il ritrovamento di ossa umane vicino a un poligono di tiro a Sassuolo, nel Modenese, ha riaperto un ‘cold case’. I resti, risultati essere di una donna, sono stati rinvenuti dalle squadre specializzate del Saer (Soccorso alpino e speleologico) durante le ricerche di Alessandro Venturelli, 21enne di cui non si hanno notizie dal dicembre scorso.
Gli inquirenti stanno ora valutando se possa trattarsi dei resti della 44enne Paola Landini, scomparsa nel maggio del 2012, proprio in quella zona e in circostanze mai chiarite. A riportare la notizia è la stampa locale.
Del rinvenimento delle ossa è stata immediatamente informata la procura di Modena, che ha fatto arrivare sul posto un medico legale, il quale, appunto, ha confermato che si tratterebbe dei resti di una donna, e non di un uomo, per le loro dimensioni. La Squadra mobile è già al lavoro e sta vagliando l’ipotesi che i resti siano quelli di Landini, non escludendo alcun possibile scenario.
Della 44enne sassolese si persero le tracce il 15 maggio 2012, dopo che la donna aveva trascorso la mattinata al poligono di tiro di Sassuolo. Landini viveva a Fiorano col suo compagno, all’epoca direttore del tiro a segno. La Fiat Punto della 44enne fu trovata vicino al poligono, chiusa, con dentro gli effetti personali, il portafogli e due telefonini, uno dei quali ignoto alla famiglia.