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Uffizi di Firenze vietano foto e video a blogger e influecer: “Consentiti solo per uso privato”. Scoppia la polemica

Una volta riaperta la galleria, le guide hanno trovato un cartello che precisava che fosse vietato fare video e che le foto doveva essere usate soltanto per un uso personale e privato. In sostanza: non possono più essere pubblicate sui social, salvo aver pagato una quota

di Giulio Pasqui

Agli Uffizi di Firenze i blogger non potranno più fare foto o video da pubblicare sui social. Diversamente, dovranno pagare un canone. “Prima inviti Chiara Ferragni a fare le foto in galleria, quindi a lei è consentito, e poi a me che faccio promozione culturale mi fai pagare? Ma perché?”. È la provocazione di Sara Innocenti, guida e blogger fiorentina che da anni lavora per divulgare l’arte sui social. La questione che ha portato alla luce riguarda proprio i contenuti multimediali, foto e video, realizzati all’interno della galleria d’arte di Firenze: “Il direttore Schmidt vuole che si paghi per poter mostrare l’arte sui social”, è la denuncia.

Una volta riaperta la galleria, le guide hanno trovato un cartello che precisava che fosse vietato fare video e che le foto doveva essere usate soltanto per un uso personale e privato. In sostanza: non possono più essere pubblicate sui social, salvo aver pagato una quota. “C’è stato un incontro tra il direttore Eike Schmidt e alcuni rappresentanti delle guide turistiche dove è stato fatto presente la necessità d’ora in poi di pagare un canone mensile per l’utilizzo via social o internet delle immagini delle opere della collezione”, ha raccontato la social-divulgatrice. “Sono anni che faccio divulgazione sui social, il mio obiettivo è sempre stato quello di far riscoprire i musei, i luoghi e le opere d’arte. Aiutami a diffondere questa protesta! Perché l’arte è per tutti”.

Anche sul sito del museo è apparsa una sezione con le regole da seguire all’interno degli Uffizi. Si legge: “Secondo il decreto legge 83/2014 articolo 12 comma 3, è permesso scattare fotografie alle opere (ad esclusione di quelle esposte nelle mostre temporanee) ai fini di uso personale e di studio, purché senza l’ausilio di cavalletti o luci aggiuntive. Per ulteriori diversi utilizzi (pubblicazioni o usi derivati anche per scopo commerciale) va richiesta apposita autorizzazione e corrisposto, ove previsto, il pagamento di un canone”. Complice “l’effetto Ferragni” dovuto alla collaborazione con l’imprenditrice digitale, nelle settimane scorse il direttore Schmidt aveva festeggiato una crescita importante per quanto riguarda la fascia di visitatori 19-25 anni.

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