Alberto Sanchez Gomez, 28 anni, è stato condannato a 15 anni e cinque mesi di carcere per aver ucciso, fatto a pezzi e poi mangiato la madre, Maria Soledad Gomez, di 68 anni. L’uomo, un cameriere spagnolo disoccupato, è stato soprannominato “il cannibale di Las Ventas“, dal nome del quartiere di Madrid dove viveva con la famiglia e dove è avvenuto il crimine. I dettagli emersi nel corso del processo conclusosi mercoledì 5 maggio in Spagna sono a dir poco agghiaccianti: il 28enne ha confessato le sue responsabilità, dichiarando di aver commesso l’omicidio in preda ad un “episodio psicotico”, indotto da alcuni messaggi subliminali che vedeva “nascosti” in televisione e da voci che lo incitavano “uccidi tua madre”. “Sono molto pentito. Soffro di ansia dal momento in cui mi sveglio. Penso a mia madre e ho il cuore spezzato”, ha detto davanti ai giudici durante il processo.
I fatti risalgono al febbraio del 2019: secondo quanto ricostruito dalle indagini, Alberto Sanchez Gomez ha strangolato la madre al culmine di una lite, quindi ha tagliato il suo corpo in circa 1000 pezzi con una sega da falegname e poi l’ha mangiato, “condividendolo” con il loro cane, come riporta l’Intependent che dà la notizia. “Sì, io e il mio cane l’abbiamo mangiata un po’ alla volta”, ha confessato il giovane alla polizia. Era stata un’amica della donna a lanciare l’allarme, non avendo sue notizie da un mese: gli agenti hanno ritrovato i suoi resti sparsi per la casa, con la testa, le mani e il cuore sul letto. “Sì, mia madre è qui, morta”, aveva detto loro Gomez quando avevano bussato alla sua porta. Il 28enne faceva uso di droghe e alcol ed era già stato arrestato altre 12 volte per maltrattamenti nei confronti della madre.
