Roma, 19 mar. (Adnkronos) - L’ambiente domestico italiano si sta trasformando, con una crescente adozione di tecnologie smart per la pulizia che promettono di semplificare la vita e liberare tempo prezioso. A fare luce su questa tendenza è una ricerca commissionata da Roborock, leader mondiale nella robotica domestica ultra-intelligente, e condotta da Bva Doxa, azienda leader nelle ricerche di mercato in Italia e parte del gruppo Bva. Lo studio svela un mercato in fermento, con un elevato livello di conoscenza dei robot aspirapolvere e un apprezzamento diffuso per i benefici che offrono. L'indagine ha permesso di delineare diversi profili attitudinali tra gli italiani, evidenziando come l'approccio alle pulizie automatizzate sia tutt'altro che uniforme: a dominare il panorama è il "Pragmatico Digitale" (62%), che valuta attentamente l'efficacia delle nuove tecnologie prima di adottarle. Seguono i "Tech-Entusiasti" (25%), maggiormente propensi a introdurre l'innovazione nelle loro case, con una maggiore concentrazione tra gli uomini (circa il 30%) e nella fascia d'età 25-44 anni. Gli "Scettici Tradizionalisti" rappresentano invece il 13% del campione, con una rappresentanza significativa di intervistati over 45.
La ricerca Doxa dipinge un quadro chiaro: i robot aspirapolvere non sono più un oggetto ostico e di difficile gestione, ma una presenza sempre più familiare nelle case degli italiani, in particolare in quelle in cui vivono animali domestici. Il 90% degli intervistati dichiara di conoscere questi dispositivi, segno di una crescente consapevolezza dei vantaggi che possono offrire. Non si tratta solo di conoscenza teorica, ma anche di apprezzamento concreto: il 70% degli italiani ritiene che i robot aspirapolvere semplifichino la vita, liberando tempo da dedicare ad attività più piacevoli delle faccende domestiche. Un ulteriore dato interessante riguarda la percezione di competenza: il 61% degli italiani si sente competente nell'uso dei robot aspirapolvere, segno di una buona familiarità con la tecnologia e di una crescente fiducia nelle proprie capacità di gestirla al meglio.
Per i pet owner, poi, i robot aspirapolvere rappresentano un vero e proprio alleato nella lotta contro peli, sporco e allergeni, contribuendo a mantenere un ambiente domestico più pulito e salubre. Non a caso, il 68% dei possessori di animali domestici li considera strumenti almeno molto utili, con un picco del 32% che li definisce "estremamente utili". Questo beneficio è particolarmente sentito nelle regioni del Sud, dove le attività all'aperto possono portare più sporco in casa.
Nel contesto generale emerge chiaramente quanto gli italiani abbiano a cura la pulizia della casa, dedicandole oltre sei ore a settimana nel 25% dei casi. Nel dettaglio, il 59% degli intervistati – principalmente donne – dichiara di essere l’unico in famiglia a prendersi carico da solo di questo compito. Spicca quindi come molto positivo il supporto di aspirapolvere robot: coloro che già li utilizzano, apprezzano soprattutto il tempo risparmiato, che può essere dedicato ad attività piacevoli e gratificanti. Nello specifico, il 37% degli intervistati dichiara di utilizzare questo tempo per prendersi cura di sé, con una maggiore propensione da parte delle donne (43%) che dichiarano di trovare finalmente spazio per il ‘me-time’ e il benessere personale. Un altro 32% lo dedica invece a trascorrere più tempo con la famiglia.
La ricerca ha inoltre evidenziato come l'adozione di un robot per la pulizia dei pavimenti porti, per quasi due intervistati su tre tra i possessori di un robot, a una significativa riduzione del carico di lavoro, con il 27% che ha visto un miglioramento per tutti i componenti della famiglia. Tale percezione è particolarmente sentita dai "Tech-Entusiasti" (74%), dagli uomini (66%) e dagli abitanti del Sud Italia (67%). Inoltre, il 27% si aspetta una gestione più equa dei compiti domestici tra i membri del nucleo familiare, contribuendo a un ambiente più armonioso tra le mura di casa.
Gli italiani guardano al futuro con fiducia, immaginando un mondo in cui i robot aspirapolvere saranno sempre più integrati nella vita quotidiana. Il 73% degli intervistati è convinto che questi dispositivi diventeranno la norma entro i prossimi dieci anni, segno di una crescente fiducia nelle potenzialità dell'automazione domestica. Le aspettative per il futuro si concentrano su una maggiore capacità di pulizia e sanificazione degli ambienti domestici (26%), sulla capacità dei robot di adattarsi alle esigenze specifiche di ogni casa (25%) e sulla possibilità di automatizzare sempre più la pulizia e la manutenzione (25%).
Nonostante l'interesse e l'apprezzamento, la ricerca Doxa per Roborock evidenzia alcune barriere che frenano un'adozione ancora più ampia dei robot aspirapolvere. Il costo iniziale elevato rappresenta la principale preoccupazione per il 43% degli italiani, che cercano soluzioni accessibili e con un buon rapporto qualità-prezzo. Da evidenziare, però, come chi abbia già un robot sia propenso ad una spesa più elevata rispetto alla media, riconoscendo il valore aggiunto dello strumento: tra chi è disposto a spendere oltre 200 euro, infatti, il 76% è già possessore di questo device. Altre perplessità riguardano l'affidabilità (25%) e l'autonomia delle batterie (24%), che devono garantire una pulizia completa e senza interruzioni.
Anche gli ingombri domestici rappresentano un ostacolo significativo: il 79% degli intervistati ritiene che i robot abbiano difficoltà a navigare in ambienti con molti ostacoli, come mobili, tappeti e, soprattutto, giocattoli e accessori per animali domestici. Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi vive in contesti più piccoli, dove lo spazio è limitato e gli ostacoli sono più frequenti.
Infine, la fiducia nell'automazione completa è ancora in fase di sviluppo: solo il 21% si dichiara totalmente disponibile a delegare la gestione manuale, mentre il 56% preferisce un approccio graduale, che consenta di mantenere un certo controllo sulle attività di pulizia, soprattutto in presenza di animali domestici che richiedono un'attenzione particolare.
Economia
Decreto Sostegni bis slitta: la Lega vuole ristori in base ai costi fissi. I nodi della cessione dei bonus 4.0 e del taglio delle garanzie statali
L'iter del provvedimento si è complicato ulteriormente per effetto dello stop all'inserimento nel Sostegni 1 del cosiddetto "superbonus per le imprese", cioè la possibilità di cedere a terzi il credito di imposta Transizione 4.0 per l'acquisto di beni strumentali. Il M5s chiede che sia ripescato. Intanto i sindacati chiedono di allungare il blocco dei licenziamenti e Unimpresa attacca: "Si chiude il paracadute pubblico per i prestiti, la liquidità per le imprese si ridurrà"
Slitta alla prossima settimana, come era emerso già nei giorni scorsi, il varo del decreto Sostegni bis con cui il governo deve distribuire i circa 40 miliardi di nuovo scostamento di bilancio sotto forma di aiuti a famiglie e imprese ancora alle prese con la crisi innescata dalla pandemia. Giovedì l’iter del provvedimento, bloccato dalla Lega che insiste per modificare il meccanismo dei ristori per tener conto dei costi fissi, si è complicato ulteriormente per effetto dello stop da parte della Ragioneria all’inserimento nel Sostegni 1 del cosiddetto “superbonus per le imprese“. Che in realtà poco c’entra con il Superbonus 110%: si tratta della proposta di concedere alle aziende che usufruiscono del credito di imposta Transizione 4.0 per l’acquisto di beni strumentali necessari alla trasformazione tecnologica o digitale di cedere quel credito ad altri soggetti comprese le banche. Come avviene per il superbonus per l’efficientamento energetico, appunto. Il Movimento 5 Stelle, dopo ore di tensione, ha deciso di votare la fiducia al provvedimento ma intende chiedere che la novità entri nel Sostegni 2.
Si tratta, appunto, solo dell’ultimo fronte di scontro. Lo scoglio principale riguarda i nuovi contributi a fondo perduto: le bozze circolate in settimana prevedevano una riproposizione del “vecchio” meccanismo basato sulla perdita di fatturato nell’intero 2020 rispetto al 2019, con la sola novità della possibile integrazione dell’aiuto con la somma che risulta dal confronto tra i ricavi del periodo 1 aprile 2020 – 31 marzo 2021 (dal primo lockdown alle nuove restrizioni) e l’anno tra 1 aprile 2019 e 31 marzo 2020. Ma il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, in audizione, ha ribadito l’intenzione di “proporre l’introduzione, accanto a quelli vigenti, di ulteriori modelli di determinazione degli indennizzi” prevedendo “se del caso anche in via alternativa o complementare all’attuale sistema un criterio che tenga conto della componente dei costi (fissi e variabili) sostenuti dall’operatore economico, con un’attenzione al dato del margine operativo lordo, che sintetizza il rapporto tra ricavi e costi, e, ove maggiormente opportuno, a quello del risultato di esercizio (utile netto) dell’operatore”. Questo dovrebbe valere almeno per tutte quelle attività che sono state “chiuse per decreto, in particolare pubblico esercizio”. Per accontentare il Carroccio, però, il testo andrebbe riscritto e soprattutto i tempi di erogazione si allungherebbero. Altra questione, sollevata questa volta dal segretario del Pd Enrico Letta, è quella del turismo, con l’idea di inserire nel decreto un “Pacchetto vacanze italiane 2021″, dall’ecobonus per gli alberghi fino alla replica del bonus vacanze.
Nel frattempo in pressing ci sono anche i sindacati che in un incontro con il ministro dell’Economia Daniele Franco e il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli a Palazzo Chigi hanno messo sul tavolo del governo una serie di richieste compresa una ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti e la soluzione del nodo dei precari della scuola già con il decreto Sostegni bis, per evitare di iniziare il nuovo anno scolastico con il caos delle cattedre vacanti. Sul divieto di licenziare “il governo ha preso atto delle nostre richieste e si è impegnato a darci una risposta nella sua collegialità” perché “ci hanno detto che sulla questione risponde il Consiglio dei ministri”, hanno spiegato i leader di Cgil, Cisl e Uil annunciando di essere pronti a “valutare le iniziative conseguenti” se non arriveranno risposte soddisfacenti.
E ancora: Unimpresa, sulla base delle bozze del Sostegni bis, è andata all’attacco perché viene previsto un taglio delle garanzie statali sui prestiti alle aziende. Cala, infatti, dal 100% al 90% la garanzia per i prestiti delle banche fino a 30.000 euro concessi alle partite Iva e alle piccole e medie imprese. Mentre per i finanziamenti superiori a 30.000 euro il piano di rimborso passa da 6 a 8 e fino a 10 anni, ma anche in questo caso il paracadute pubblico si riduce, rispettivamente, dal 90% al 70% per i piani di rientro fino a 8 anni e dal 90% al 60% per quelli fino a 10 anni. “Queste misure hanno l’effetto di ridurre la liquidità alle pmi e alle partite Iva che continuano a fare i conti con perdite di fatturato drammatiche” commenta il vicepresidente Giuseppe Spadafora. Quanto, poi, alle moratorie ovvero il congelamento delle rate dei prestiti delle imprese, il governo intende introdurre una proroga da giugno 2021 a dicembre 2021: sei mesi in più di sospensione che, tuttavia, interessa la sola quota capitale delle rate, costringendo, quindi, le imprese a restituire, a partire da luglio, la fetta della rata relativa agli interessi. L’allungamento della moratoria, in ogni caso, non è automatico: spetta, infatti, all’impresa cliente presentare una specifica domanda in banca, in assenza della quale, da luglio scatta l’obbligo di tornare a pagare le rate con regolarità.
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Roma, 19 mar. - (Adnkronos) - Nessun cambiamento di linea da parte della Federal Reserve: con un voto quasi all'unanimità - un solo contrario - i membri del Fomc, il comitato di politica monetaria della banca centrale americana, hanno infatti deciso di mantenere fermo l'intervallo di riferimento per il tasso dei federal funds al 4,25%-4,50%. Ala base della decisione, si sottolinea nel comunicato finale, un livello di inflazione "che rimane piuttosto elevato".
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Trump annuncia dazi ma anziché alzare la voce con Trump, Meloni se la prende con l'Ue che cerca di reagire". Lo dice Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto alla Camera.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Il piano Rearm Eu va nella direzione di favorire soprattutto il riarmo di 27 Stati membri. L'unico contributo al dibattito che ha dato Meloni è stato quello di chiedere che sia cambiato il nome. E invece è quel piano che va cambiato radicalmente perchè allontana una vera difesa comune europea. Serve la difesa comune e non la corsa al riarmo dei singoli Stati" e va fatta "con gli investimenti comuni e col debito europeo, non col debito nazionale". Lo ha detto Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto alla Camera.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - L’ambiente domestico italiano si sta trasformando, con una crescente adozione di tecnologie smart per la pulizia che promettono di semplificare la vita e liberare tempo prezioso. A fare luce su questa tendenza è una ricerca commissionata da Roborock, leader mondiale nella robotica domestica ultra-intelligente, e condotta da Bva Doxa, azienda leader nelle ricerche di mercato in Italia e parte del gruppo Bva. Lo studio svela un mercato in fermento, con un elevato livello di conoscenza dei robot aspirapolvere e un apprezzamento diffuso per i benefici che offrono. L'indagine ha permesso di delineare diversi profili attitudinali tra gli italiani, evidenziando come l'approccio alle pulizie automatizzate sia tutt'altro che uniforme: a dominare il panorama è il "Pragmatico Digitale" (62%), che valuta attentamente l'efficacia delle nuove tecnologie prima di adottarle. Seguono i "Tech-Entusiasti" (25%), maggiormente propensi a introdurre l'innovazione nelle loro case, con una maggiore concentrazione tra gli uomini (circa il 30%) e nella fascia d'età 25-44 anni. Gli "Scettici Tradizionalisti" rappresentano invece il 13% del campione, con una rappresentanza significativa di intervistati over 45.
La ricerca Doxa dipinge un quadro chiaro: i robot aspirapolvere non sono più un oggetto ostico e di difficile gestione, ma una presenza sempre più familiare nelle case degli italiani, in particolare in quelle in cui vivono animali domestici. Il 90% degli intervistati dichiara di conoscere questi dispositivi, segno di una crescente consapevolezza dei vantaggi che possono offrire. Non si tratta solo di conoscenza teorica, ma anche di apprezzamento concreto: il 70% degli italiani ritiene che i robot aspirapolvere semplifichino la vita, liberando tempo da dedicare ad attività più piacevoli delle faccende domestiche. Un ulteriore dato interessante riguarda la percezione di competenza: il 61% degli italiani si sente competente nell'uso dei robot aspirapolvere, segno di una buona familiarità con la tecnologia e di una crescente fiducia nelle proprie capacità di gestirla al meglio.
Per i pet owner, poi, i robot aspirapolvere rappresentano un vero e proprio alleato nella lotta contro peli, sporco e allergeni, contribuendo a mantenere un ambiente domestico più pulito e salubre. Non a caso, il 68% dei possessori di animali domestici li considera strumenti almeno molto utili, con un picco del 32% che li definisce "estremamente utili". Questo beneficio è particolarmente sentito nelle regioni del Sud, dove le attività all'aperto possono portare più sporco in casa.
Nel contesto generale emerge chiaramente quanto gli italiani abbiano a cura la pulizia della casa, dedicandole oltre sei ore a settimana nel 25% dei casi. Nel dettaglio, il 59% degli intervistati – principalmente donne – dichiara di essere l’unico in famiglia a prendersi carico da solo di questo compito. Spicca quindi come molto positivo il supporto di aspirapolvere robot: coloro che già li utilizzano, apprezzano soprattutto il tempo risparmiato, che può essere dedicato ad attività piacevoli e gratificanti. Nello specifico, il 37% degli intervistati dichiara di utilizzare questo tempo per prendersi cura di sé, con una maggiore propensione da parte delle donne (43%) che dichiarano di trovare finalmente spazio per il ‘me-time’ e il benessere personale. Un altro 32% lo dedica invece a trascorrere più tempo con la famiglia.
La ricerca ha inoltre evidenziato come l'adozione di un robot per la pulizia dei pavimenti porti, per quasi due intervistati su tre tra i possessori di un robot, a una significativa riduzione del carico di lavoro, con il 27% che ha visto un miglioramento per tutti i componenti della famiglia. Tale percezione è particolarmente sentita dai "Tech-Entusiasti" (74%), dagli uomini (66%) e dagli abitanti del Sud Italia (67%). Inoltre, il 27% si aspetta una gestione più equa dei compiti domestici tra i membri del nucleo familiare, contribuendo a un ambiente più armonioso tra le mura di casa.
Gli italiani guardano al futuro con fiducia, immaginando un mondo in cui i robot aspirapolvere saranno sempre più integrati nella vita quotidiana. Il 73% degli intervistati è convinto che questi dispositivi diventeranno la norma entro i prossimi dieci anni, segno di una crescente fiducia nelle potenzialità dell'automazione domestica. Le aspettative per il futuro si concentrano su una maggiore capacità di pulizia e sanificazione degli ambienti domestici (26%), sulla capacità dei robot di adattarsi alle esigenze specifiche di ogni casa (25%) e sulla possibilità di automatizzare sempre più la pulizia e la manutenzione (25%).
Nonostante l'interesse e l'apprezzamento, la ricerca Doxa per Roborock evidenzia alcune barriere che frenano un'adozione ancora più ampia dei robot aspirapolvere. Il costo iniziale elevato rappresenta la principale preoccupazione per il 43% degli italiani, che cercano soluzioni accessibili e con un buon rapporto qualità-prezzo. Da evidenziare, però, come chi abbia già un robot sia propenso ad una spesa più elevata rispetto alla media, riconoscendo il valore aggiunto dello strumento: tra chi è disposto a spendere oltre 200 euro, infatti, il 76% è già possessore di questo device. Altre perplessità riguardano l'affidabilità (25%) e l'autonomia delle batterie (24%), che devono garantire una pulizia completa e senza interruzioni.
Anche gli ingombri domestici rappresentano un ostacolo significativo: il 79% degli intervistati ritiene che i robot abbiano difficoltà a navigare in ambienti con molti ostacoli, come mobili, tappeti e, soprattutto, giocattoli e accessori per animali domestici. Questo aspetto è particolarmente rilevante per chi vive in contesti più piccoli, dove lo spazio è limitato e gli ostacoli sono più frequenti.
Infine, la fiducia nell'automazione completa è ancora in fase di sviluppo: solo il 21% si dichiara totalmente disponibile a delegare la gestione manuale, mentre il 56% preferisce un approccio graduale, che consenta di mantenere un certo controllo sulle attività di pulizia, soprattutto in presenza di animali domestici che richiedono un'attenzione particolare.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Oggi lei ha deciso di oltraggiare la memoria europea ma noi non accetteremo tentativi di riscrivere la storia. Il Manifesto di Ventotene è riconosciuto in tutta Europa come base su cui è fondata l'Unione. Scritto da giovani antifascisti mandati al confino dai fascisti che non risposero all'odio con altro odio". Lo ha detto Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto alla Camera.
Roma, 19 mar. (Adnkronos) - "Chiedo a Giorgia Meloni quali interessi sta facendo: quelli dell'Italia o quelli degli amici? Voleva fare la pontiera e invece di si è ridotta a complice silenziosa di Trump". Lo ha detto Elly Schlein nelle dichiarazioni di voto alla Camera.
"La voglio rassicurare: tutti sappiamo che l'Europa non può far affidamento su nessuno per la sua sicurezza e che nessuno pensa di rinunciare al rapporto con gli Stati Uniti ma di fonte agli insulti si reagisce e invece lei è rimasta muta. La vostra è una neutralità ideologica di chi non sa scegliere tra l'Europa e Trump. Questo silenzio a testa bassa relega il nostro Paese ai margini".
Roma, 19 mar (Adnkronos) - "Nella vostra risoluzione per non dividervi in tre posizioni diverse avete fato sparire la Difesa comune e il piano di riamo di Ursula von der Leyen, l'avete scritta con l'inchiostro simpatico. Facile far sparire le proposte divisive, ci credo che siete compatti, non avete scritto nulla". Lo ha detto Elly Schlein alla Camera.