Almeno tre incidenti mortali sul lavoro in meno di tre giorni. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto ieri sera a Sorbolo, comune della provincia di Parma, dove un operaio di 37 anni è stato schiacciato da un contenitore di mangimi nell’azienda in cui lavorava da alcuni mesi. Nonostante l’allarme immediato, ogni tentativo di rianimarlo è stato vano.

L’uomo si chiamava Andrea Recchia, era originario di Montalbano Jonico, un paesino in provincia di Matera. Si era trasferito nel Parmense proprio alla ricerca di un lavoro. Appena dopo l’incidente i suoi colleghi hanno chiamato il 118 ma purtroppo tutti i tentativi di rianimare il giovane sono stati inutili. Stando alle prime ricostruzioni, Recchia stava spostando alcuni contenitori con il suo muletto e ne avrebbe inavvertitamente rotto uno. A quel punto è stato travolto da 14 quintali di mangime. La procura di Parma ha avviato le indagini, il suo corpo sarà sottoposto nei prossimi giorni ad autopsia e l’area dell’incidente è stata posta sotto sequestro.

“Si tratta del terzo incidente mortale sul lavoro in meno di tre giorni – scrivono in una nota congiunta i segretari della Flai Cgil nazionale Sara Palazzoli e Andrea Gambillara -. In attesa di conoscere la dinamica di questo infortunio, non possiamo non denunciare lo stillicidio quotidiano di lavoratori che perdono la vita per sul posto di lavoro. Li chiamano incidenti, ma non vi è nulla di accidentale, vi è semmai la mancanza di controlli, il non rispetto delle norme e leggi vigenti, poca attenzione a prevenzione e sicurezza. Lo slogan del 1 maggio – continuano – era l’Italia siCura con il lavoro e noi chiediamo un lavoro sicuro, perché la sicurezza sul lavoro non è un costo, non è una voce dove si può tagliare o risparmiare; anche l’emergenza pandemica lo ha evidenziato in tutta la sua forza. Sicurezza sul lavoro significa diritti per chi lavora – concludono i sindacalisti -, garanzie per chi consuma, tutele per tutti. Sicurezza sul lavoro significa che nessun Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza può essere licenziato perché fa il proprio dovere. Oggi ci stringiamo ai familiari e colleghi del giovane operaio ma vogliamo dire basta”.

“Un ragazzo simpatico e solare – scrive in un post Facebook, Piero Marrese, sindaco di Montalbano Jonico – così lo ricorderemo. Esprimo – ha aggiunto il primo cittadino – la mia vicinanza e quella di tutta la comunità montalbanese alla famiglia Recchia per l’improvvisa quanto inaspettata perdita di Andrea. Purtroppo il momento che stiamo attraversando non consente di stare vicini fisicamente alla famiglia, pertanto lo faremo attraverso i nostri pensieri e le nostre intenzioni personali“. “Sono notizie che lasciano tanto sgomento. – commenta invece Nicola Cesari, sindaco di Sorbolo Mezzani – È l’ennesima tragedia sul lavoro. Una giovane vita spezzata”.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Precedente

Bekaert, finita la cig arrivano le lettere di licenziamento per 113 lavoratori. Progetto di reindustrializzazione in alto mare

next