Dopo il via libera alle somministrazione per docenti, bidelli e dirigenti, il ministro Bianchi ha fissato l'obiettivo: a settembre tutti vaccinati. Al momento però, dopo lo stop forzato per dare la priorità ai più fragili, una persona su 4 non ha nemmeno ricevuto la prima dose. Ecco la situazione Regione per Regione
“In accordo con la struttura commissariale si è deciso, alla luce del positivo andamento della campagna vaccinale, che da oggi potrà essere ripresa la somministrazione dei vaccini a tutto il personale scolastico“. Lo ha annunciato mercoledì il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi durante il question time alla Camera. L’inquilino di viale Trastevere vuole che a settembre, al suono della prima campanella, maestri, professori, bidelli e dirigenti scolastici siano tutti vaccinati. Dopo lo stop di aprile, imposto dal generale Francesco Figliuolo per dare la priorità ai più anziani e ai più fragili, la campagna vaccinazioni per il personale scolastico riprende. Ad attendere la prima dose, secondo i dati ufficiali del ministero della Salute aggiornati al 30 aprile, sono 389.401 persone (il 25,75% del personale scolastico). L’ultimo numero disponibile, datato 6 maggio, da 1.193.994 persone del mondo della scuola vaccinate. Ad aver fatto, invece, la prima e la seconda dose sono solo 38.139 docenti e Ata, ovvero il 2,52%.
Bianchi è fiducioso. In un’intervista rilasciata a La Repubblica in edicola giovedì il ministro spiega: “A settembre avremo tutti vaccinati. Voglio riportare gli studenti in aula in sicurezza”.
E sui vaccini per gli adolescenti il professore ferrarese non ha dubbi: “Insistevo da tempo su questo e ora che le case farmaceutiche sono alle fasi finali della sperimentazione, se darà esito positivo, spero si cominci in fretta con i ragazzi”. Intanto si riparte con gli adulti. L’Emilia Romagna ha già dato mandato ai medici di famiglia di riprendere in mano le vaccinazioni della categoria della scuola, mentre in altre Regioni gli uffici scolastici dovranno concordare la programmazione con le Asl.
Non tutta l’Italia è allo stesso livello e in molti territori si registrano dati che preoccupano. Andando ad esaminare l’andamento regionale – sempre secondo i numeri del ministero della Salute – il Molise si aggiudica la maglia rosa con il 99,93% di dosi fatte, seguono Friuli Venezia Giulia con 92,99%, Abruzzo (92,96%) e Puglia (90,14%). Rispetto alla settimana precedente le Marche hanno recuperato aggiudicandosi il quinto posto della classifica con 89,95% di vaccini fatti e lasciando dietro Lombardia (86,31%) e Lazio (86,21%). La maglia nera, invece, va ancora alla Liguria che passa dal 41,37% registrato il 23 aprile al 41,52%. Nella Regione del Governatore Giovanni Toti, la situazione è stagnante. Ad aver fatto l’iniezione solo a circa la metà del personale scolastico sono anche la Sardegna, la Calabria e la Sicilia.
Le Regioni che si sono già date da fare per effettuare anche la seconda dose (anche se i numeri sono molto bassi) sono soprattutto la Valle d’Aosta (unica a superare il 10%), le Marche e stranamente la Liguria. Ferme allo zero virgola sono invece Emilia-Romagna, Friuli, Lazio, Piemonte, Toscana e le province autonome di Trento e Bolzano. Il ministro ha lanciato la sfida. Ha assicurato la ripresa a settembre: “Dall’inizio del mese le scuole saranno aperte per la fase d’accoglienza. Stabilire la data di inizio lezioni è un compito delle Regioni e io mi auguro si arrivi a una data condivisa tra il 10 e il 15 settembre”.