È durato meno di tre ore l’interrogatorio di Paolo Storari, il pm di Milano indagato a Roma per rivelazione del segreto d’ufficio. Il magistrato è finito sotto inchiesta per avere consegnato all’ex consigliere del Csm, Piercamillo Davigo, i verbali secretati resi dall’avvocato Piero Amara. Documenti con una serie di accuse ad alti rappresentati delle istituzioni e che comprendevano il racconto della fantomatica loggia Ungheria, creata per indirizzare le decisioni della magistratura. Storari è stato interrogato dal procuratore capo Michele Prestipino e dei sostituti Rosalia Affinito e Fabrizio Tucci. I magistrati questa mattina hanno lasciato gli uffici di Clodio: l’interrogatorio, infatti, si è svolto negli uffici della Procura Generale a piazza Adriana.
Alla fine dell’interrogatorio l’avvocato di Storari, Paolo Della Sala, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti senza entrare nel merito dell’interrogatorio, “che è di assoluta pertinenza dell’autorità giudiziaria”, in particolare su dove sono stati consegnati i verbali: se fossero stati consegnati a Milano, come pare, l’indagine sarebbe di competenza della procura di Brescia. “Storari non ha provocato assolutamente niente. Quello che è tecnicamente avvenuto è che delle informazioni, perchè i verbali non sono che il supporto di informazioni, sono state comunicate ad una persona autorizzata a riceverle. A sua volta questa persona le ha veicolate ad un organo istituzionalmente competente”, ha detto il difensore. Che su Davigo ha aggiunto: “Tecnicamente era persona autorizzata a ricevere quegli atti, tale si era qualificato, e in tal senso aveva autorizzato il dottor Storari“.
Il pm di Milano, continua l’avvocato Della Scala, ha consegnato i verbali a Davigo, “per tatto istituzionale. Tenuto conto della delicatezza delle dichiarazioni che si ritiene siano oggetto di questa indagine. Riteniamo perfettamente legittimo è conforme a legge quanto accaduto”. Il legale ha aggiunto che Storari “si sente sereno, è un magistrato, come ce ne sono moltissimi, la cui luce resta accesa fino a tardi la sera e tutti lo sanno, molto amato all’interno del foro e considerato anche dai colleghi, perché ha sempre saputo lavorare, anche con assoluta apertura, in condivisione con gli altri. Quindi è tutto meno che un soggetto portato all’individualismo”.