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Fedriga: “Distorsivo continuare a parlare di Rt ora che i casi sono ridotti. Coprifuoco? Non è l’unico tema. Valutiamo riaperture”

Intervistato dal Corriere della Sera, il presidente della Conferenza delle Regioni chiede di andare oltre l'indicatore fin qui fondamentale per gestire il sistema dei colori regionali. E insiste sulla necessità di anticipare il calendario per parchi tematici e centri commerciali
Fedriga: “Distorsivo continuare a parlare di Rt ora che i casi sono ridotti. Coprifuoco? Non è l’unico tema. Valutiamo riaperture”
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Il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, torna a chiedere di rivedere i parametri di rischio “ora che i numeri si sono ridotti. Insistere con l’Rt – dice intervistato dal Corriere della Sera – rischia di essere distorsivo”. E insiste sulla necessità di trovare un “compromesso” sul coprifuoco alle 23 e valutare l’anticipo delle riaperture previste dal prossimo mese.
Sulla revisioni dei parametri, osserva, “c’è condivisione. La prossima settimana incontreremo il ministro Speranza e lì esamineremo il lavoro che sta facendo su questo tema un tavolo tecnico”. Sul coprifuoco, aggiunge, “abbiamo avanzato una soluzione di buon senso. Decide il governo, ma penso che il primo passo avverrà a breve”. Fedriga invita però a non focalizzarsi solo su quello: “Va fatta una valutazione sull’opportunità di anticipare anche le riaperture o la ripresa di attività previste per giugno e luglio. Mi riferisco alle palestre, ai parchi tematici, alla ristorazione al chiuso, ai centri commerciali nei weekend”.

Fedriga torna poi sull’ipotesi delle vaccinazioni in vacanza. “Per ora è un’idea. Dobbiamo studiarne la fattibilità. La immaginiamo non per tutti, ma per chi lavorando o studiando fuori sede per le vacanze torna nella sua città. È una forma di agevolazione per forza limitata” sottolinea il governatore del Friuli Venezia Giulia ricordando che adesso “la disponibilità dei vaccini è migliorata e ne va dato atto al generale Figliuolo”. “L’organizzazione delle Regioni è oliata. C’è forse un problema con l’adesione – conclude -. Se ci sono ancora resistenze? Da noi nella fascia 60-70 anni l’adesione è stata del 64%. Il 36% che manca è un dato preoccupante. La confusione su AstraZeneca è stata deleteria. Ora dobbiamo accelerare. A giugno contiamo di aprire la vaccinazione a tutti”.

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