“Prima ci hanno abbordato, tre militari armati sono saliti a bordo e poi si sono portati il nostro comandante a bordo della loro motovedetta”. Questo il primo racconto di Girolamo Giacalone, ufficiale del motopesca ‘Aliseo‘, appena sceso dal mezzo ormeggiato in banchina a Mazara del Vallo. “Quando il comandante è tornato a bordo, ci ha detto che gli hanno chiesto scusa. Ma scusa per cosa? Potevano ucciderci. È stato un miracolo, bastava qualche centimetro e ci uccidevano. I fori sono visibili sul vetro, su uno schermo e nelle pareti di ferro. Tornare in quelle acque per lavorare è impossibile, non ci sentiamo per nulla sicuri”. Ad accogliere in banchina l’equipaggio del peschereccio, oltre al sindaco di Mazara del Vallo Salvatore Quinci. i familiari dei sette uomini d’equipaggio. Tra di loro anche la moglie del comandante Giuseppe Giacalone, Nuccia.

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