Il progetto proposto rappresentava, scrivono, un loro "diritto/dovere di fornire soluzioni all’ecosistema del calcio mediante proposte concrete ed un dialogo costruttivo". E sostengono di aver agito con "il massimo rispetto" per "l’ecosistema del calcio"
Una nota congiunta apparsi sui propri siti ufficiali per andare al contrattacco dell’Uefa, dopo il deferimento agli organi disciplinari competenti per aver provato lo “strappo” con la fondazione della Superlega. Così Juventus, Real Madrid e Barcellona rispondono all’organismo che sovrintende il calcio europeo parlando di “inaccettabili pressioni, minacce e offese” per spingerle a ritirare il progetto proposto che rappresentava, scrivono, un loro “diritto/dovere di fornire soluzioni all’ecosistema del calcio mediante proposte concrete ed un dialogo costruttivo”.
Il deferimento viene definito “intollerabile” e i tre club ricordano che la giustizia – il riferimento è alla sentenza del tribunale di Madrid – “si è già pronunciata in favore della proposta di Super League, ordinando a Fifa e Uefa di astenersi, sia direttamente sia per il tramite dei propri associati, dall’intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l’iniziativa in qualsiasi modo in pendenza del procedimento”.
Quindi viene spiegato che il progetto è stato concepito dai 12 club fondatori – nove dei quali si sono ritirati, scusandosi – per “fornire soluzioni all’attuale insostenibile situazione del settore calcistico” con “riforme strutturali” ritenute “indispensabili”. Real Madrid, Juventus e Barcellona sostengono quindi che il varo della Superlega è avvenuto con “il massimo rispetto” per “l’ecosistema del calcio”: “I club fondatori – scrivono – hanno espressamente convenuto che la Super League avrà luogo quando riconosciuta da Uefa, da Fifa o da entrambe, oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche”. Ma Uefa e Fifa, proseguono, “si sono sinora rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione”. Il progetto, si legge ancora nella nota, aveva anche lo scopo di “apportare stabilità finanziaria all’intera famiglia del football europeo, attualmente impattata da una crisi profonda che minaccia la sopravvivenza di molti club”.
“Ci rincresce – rimarcano i tre club – vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria avendo sottoscritto ieri numerosi impegni con Uefa. Tuttavia, poiché permangono i problemi concreti che hanno portato i dodici club fondatori ad annunciare la Super League alcune settimane fa, ribadiamo che, per onorare la nostra storia, per ottemperare agli impegni assunti nei confronti dei nostri stakeholders e dei nostri tifosi, per il bene del calcio e per la sostenibilità finanziaria del settore, abbiamo il dovere di agire in maniera responsabile e di perseverare nel raggiungere i nostri obiettivi, nonostante le continue ed inaccettabili pressioni e minacce ricevute da Uefa”.