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Chi è Giorgia Soleri, la fidanzata di Damiano dei Maneskin. Dalla malattia alla sua bio: “Mostro il cul*” su Instagram”

Chi è l'influencer da più di 125mila follower fidanzata con il frontman dei Maneskin. Dalle foto provocanti all'intimo racconto della sua malattia e di quella della mamma: "Non siamo colpevoli né rotte, siamo malate e meritiamo comprensione e rispetto"

Si vociferava da mesi e ora sembra che non ci sia più alcun dubbio: Damiano dei Maneskin non è single. Anzi, da più di 4 anni è legato a Giorgia Soleri, come si capisce chiaramente dalla foto che ha pubblicato lo stesso frontman della band vincitrice di Sanremo 2021 sui social. Ma chi è lei? Giorgia, 25 anni, è una modella e influencer (conta più di 127mila follower) a cui piace mostrarsi in tutte le sue sfaccettature. Dalle foto più semplici in casa mentre legge un libro, fino agli scatti provocanti e ai progetti lavorativi. Come quello dell’ultimo spot della birra Moretti, in cui Giorgia è una delle giovani protagoniste.

Ironica e schietta, la sua biografia di presentazione recita: “Poso, amo, mostro il cu*o su Instagram e mangio amatriciana, nel mentre scrivo poesie e faccio la femminista guastafeste”.

Il suo rapporto con la mamma è un’altra delle cose che ama condividere, cosa che ha fatto soprattutto in alcune Instagram stories durante i mesi difficili del primo lockdown: “Purtroppo mi trovavo a Napoli e non potevo permettermi 1 mese di hotel. Inoltre se fossi tornata a Milano sarei stata da sola dato che abito a 30 km dalla città. La mia famiglia, compresa mia mamma, è chiusa in casa. Come sapete è una paziente oncologica e quindi non può permettersi di rischiare il contagio per cui mi trovo a Roma, ho dovuto scegliere”.

Non finisce qui. Tra i suoi numerosissimi post (più di 1.640) anche uno scatto dell’ottobre 2020 in cui Giorgia piange, con una lunga didascalia d’accompagnamento: “Vi ho parlato della mia malattia, ora ve la mostro. La chiamano ‘malattia invisibile’ ma io ricordo con estrema precisione tutte le rinunce e le limitazioni a cui mi ha costretta. […] Questa foto è stata scattata in una delle infinite notti che in questi 8 anni sono state interrotte da dolore, brividi urla e lacrime, e che mi hanno rovinato la vita. Mi sono sentita dire di tutto, che sono pazza, ansiosa, frigida, bugiarda, che ho paura del sesso, che dovrei masturbarmi di più. La parte peggiore è l’estrema solitudine in cui vieni buttata, giudicata da chi hai intorno e incompresa da chi dovrebbe trovare una diagnosi”. Infine ha concluso: “Ho scoperto di non essere sola, ma che le donne affette da questa patologia sono tantissime. Non siamo colpevoli, non siamo rotte e non siamo difettose. Siamo malate e meritiamo comprensione e rispetto #vulvodinia”.